Rialzo limitato EUR sulla scia del conflitto commerciale USA-UE

18/02/2019 14:00

Rialzo limitato EUR sulla scia del conflitto commerciale USA-UE

Rialzo limitato dell’EUR sulla scia del conflitto commerciale USA-UE

By Vincent Mivelaz

Dopo i colloqui di metà 2018 fra il presidente USA Donald Trump e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker che avevano evitato dazi sulle importazioni di auto UE negli USA, ora la storia ricomincia.
La Conferenza sulla Sicurezza svoltasi la scorsa settimana a Monaco ha fatto emergere un deterioramento delle relazioni UE-USA dovuto all’accordo iraniano, al disimpegno USA in Siria e, ancora una volta, ai dazi sulle auto.

Il peggiore dei casi – l’imposizione di dazi – danneggerebbe l’euro.

Trump ha una finestra di 90 giorni per agire, per cui c’è tempo per evitare il peggio. Forse l’UE può fare come Canada e Messico, che sono fra i 5 principali esportatori di auto negli USA e traggono vantaggio dall’accordo USMCA che stabilisce l’esenzione da dazi doganali per 2,6 milioni di aiuto all’anno per ciascun membro.
Attualmente a 1,1309, nel breve termine l’EUR/USD si dirigerà verso 1,1325, dal momento che i mercati USA sono chiusi per la festività del President’s Day e la liquidità rimarrà bassa.

Trump sta valutando dazi intorno al 20-25% sulle auto UE. Ciò danneggerebbe la crescita del PIL dell’UE e la moneta unica, poiché le auto rappresentano circa il 10% degli scambi commerciali fra USA e UE.

La posta in gioco più alta è quella della Germania, ma tutta l’economia UE rimane molto esposta. I settori industriali nel mirino dei dazi sarebbero quello automobilistico, dell’acciaio e dell’alluminio, e anche quello chimico e tessile. L’esito per gli USA sarebbe un aumento medio dei prezzi delle auto di USD 2.750 e la minaccia a 367.000 posti di lavoro nell’industria automobilistica e in settori collegati negli USA.

Fed vigile

By Peter Rosenstreich

Mercoledì dovrebbero arrivare novità sulla strategia di normalizzazione della Federal Reserve USA.

Alla riunione di gennaio, la Fed ha abbandonato la sua impostazione restrittiva. Tuttavia, dal momento che per ora i tassi d’interessi rimarranno invariati, gli investitori monitoreranno la gestione degli attivi di bilancio. Il presidente Jerome Powell ha indicato che la banca è prossima a definire una strategia per la liquidazione degli attivi.
I verbali della riunione di gennaio potrebbero fornire la tempistica sulla pubblicazione dei Piani e Principi di Normalizzazione della Politica (PNPP) aggiornati: ciò confermerebbe che la Fed intende mantenere invariata la politica. Visti i venti contrari intorno a GBP ed EUR dovuti ai timori per la Brexit e alla debolezza dei dati economici, in questa fase sono improbabili rialzi contro il biglietto verde.

Puntate sulla fascia 1,1200-1,1500 per l’EUR/USD.

L’odierna chiusura per festività negli USA farà rimanere il trading sottotono. Le notizie continuano a essere dominate da vecchie storie che rifiutano di passare in secondo piano: tensioni commerciali, Brexit e turbolenze politiche negli USA.
Forse questo è il motivo per cui assistiamo a un ritorno dell’attenzione degli acquirenti per Bitcoin. O forse è dovuto all’emissione inaspettata di JPM Coin. Anche un’impostazione da colomba più accentuata della Fed dovrebbe sostenere le criptovalute.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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