Sterlina titubante su svolta per la Brexit
By Vincent Mivelaz
Sul tavolo c’è un accordo per la Brexit, ma supererà l’esame all’incontro del governo di oggi pomeriggio? Al momento la sterlina si muove lateralmente, ciò significa che i trader non lo sanno; ci aspettiamo che la coppia GBP/USD si diriga verso 1,2840.
In base all’accordo proposto, il Regno Unito continuerebbe ad attenersi alle regole dell’Unione Europa in tema di ambiente, sussidi statali, legge sull’occupazione e concorrenza.
Si tratta davvero di una Brexit? Beh, per lo meno il Regno Unito non dovrebbe più contribuire al budget dell’UE. È molto probabile che i fautori della Brexit si oppongano a questo accordo, il che sarebbe negativo per la GBP. In caso di approvazione, il 25 novembre ci sarebbe un incontro straordinario del Consiglio Europeo per la ratifica dell’accordo.
Allo stato attuale, crediamo che il Regno Unito (inclusa l’Irlanda del Nord) rimarrà nel mercato comune e che la scadenza di fine novembre 2020 sarà la nuova scadenza da monitorare dopo quella di marzo 2019, quando il Regno Unito lascerà l’UE – con o senza accordo.
L’Italia frena l’euro
By Vincent Mivelaz
Nonostante gli avvertimenti della Commissione Europea, il governo italiano rimane fedele alla sua proposta di bilancio – che ostenta un deficit pari al 2,40% del PIL, cioè USD 50-80 miliardi.
Se la coalizione terrà fede alle sue promesse, ossia reddito minimo per i poveri, aliquota fiscale piatta del 15-20% e riforma delle pensioni, i rendimenti dei titoli di Stato italiani continueranno a salire e il budget semplicemente non basterà. Per ora gli investitori sono prudenti, lo spread fra i decennali italiani (BTP) e tedeschi (Bund) rimane ai massimi da 5 anni, pari al 3,53%.
La situazione sta anche facendo calare l’EUR/USD, che si dirige verso 1,1250.
Riteniamo che la moneta unica non sia immune a un altro shock. È altamente probabile che l’UE non imponga sanzioni nel breve termine, perché questo alimenterebbe sentimenti anti-UE ed eserciterebbe ulteriori pressioni sulla moneta unica.
Ma il governo italiano potrebbe fare un passo indietro rispetto al piano originale. Non è chiara la reazione della Banca Centrale Europea, ma sostenere l’Italia sarebbe contrario al percorso di normalizzazione monetaria.
Autore:
Swissquote Fonte: News
Trend Online