Tutti gli occhi puntati sul FOMC

20/03/2019 14:00

Tutti gli occhi puntati sul FOMC

Tutti gli occhi puntati sul FOMC

By Peter Rosenstreich

Nonostante il caos che si sta delineando nel Regno Unito, in vista della riunione del FOMC sul mercato la volatilità è evaporata. Forse l’unico asset che sta mostrando un vero slancio direzionale sono i future sui suini magri (lean hog), che hanno toccato un nuovo massimo.
I consumatori cinesi rimangono in primo piano, a prescindere dal rallentamento economico e dalle tensioni commerciali con gli USA. Interessante e importante per la salute dell’economia cinese l’indiscrezione di oggi secondo cui la RBA potrebbe tagliare i tassi in Australia. Anche se mira principalmente ai mercati immobiliari interni, la mossa indica che ora anche gli scambi con la Cina sono un tema.

L’oro è rimasto rialzista, mentre l’USD è in calo perché si prevede che la Fed manterrà un’impostazione di politica monetaria accomodante. Crescono le attese che oggi, durante la riunione del FOMC di marzo, la Fed annuncerà che la liquidazione degli asset di bilancio cesserà entro la fine dell’anno.
Si attendono maggiori dettagli dalla riunione successiva, ma l’allentamento della politica dovrebbe avere un impatto negativo sul biglietto verde.

Come sempre, la riunione sarà analizzata nei minimi particolari alla ricerca di indizi su tempistica e direzione della prossima mossa della Fed.

Pazienza è la parola chiave, per cui prevediamo una decisione della banca tutt’altro che eccitante. Non ci aspettiamo modifiche delle previsioni su crescita e inflazione, né cambiamenti delle proiezioni sui tassi (dot plots). Se la Fed evitasse di cedere alla tentazione di un declassamento, potremmo assistere a un rally di sollievo sull’azionario.
La probabilità di un rialzo del tasso d’interesse della Fed nel 2019 è scesa al 60%, quella di un taglio è salita al 25% dalla riunione di dicembre. Ciò significa che il rischio è piuttosto equilibrato. A nostro avviso, però, alla luce del rischio al ribasso per l’economia USA, si dovrebbe prevedere un’ulteriore debolezza dell’USD nel medio termine.

La baraonda della Brexit

By Peter Rosenstreich

É molto probabile che la premier britannica May svenga per la forza di gravità.

A questo punto, il Regno Unito si è lanciato verso la Brexit senza volante, né freni. Qualcuno potrebbe per favore chiamare Denzel Washington??? Stando alle ultime notizie, May vorrebbe una breve proroga dell’attuale scadenza per la Brexit. L’UE ha lasciato intendere che un rinvio sarà concesso solo se accompagnato da buone motivazioni, un accordo, elezioni, un nuovo referendum e così via.
Negli ultimi giorni la volatilità della sterlina è scesa, perché ora il mercato prevede che il risultato più probabile sia un rinvio e un accordo. Al momento non è in programma un voto sull’accordo alla Camera dei Comuni. Sospettiamo che si nutra in silenzio la speranza che, più si trascina la questione, maggiore è la probabilità di evitare la Brexit.

Rimaniamo ai margini, perché l’esito sembra solo una congettura dagli esiti potenzialmente estremi. Per quanto riguarda i dati sull’inflazione britannica, l’IPC primario è rimasto stabile all’1,8% e quello di fondo all’1,9%...ma a questo punto i dati sono diventati del tutto irrilevanti.

Autore: Swissquote Fonte: News Trend Online

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