Borse: ecco il grande mega-trend dei prossimi anni

16/01/2021 09:00

Borse: ecco il grande mega-trend dei prossimi anni

In questo primo scorcio del 2021, gli analisti di Marzotto Investment House hanno presentano le previsioni per il nuovo anno, focalizzandosi su alcuni temi di investimenti.

L'idea degli analisti è che il principale mega-trend dei prossimi anni sarà l’Health Care e in ottica di investimenti segnalano i trend più interessanti dei prossimi anni: la telemedicina, le biotecnologie, l’equipment, la diagnostica e, infine, le principali tematiche legate all’aumento dell’età media.

Il complesso universo dell’Health Care

L’Health Care come classe di investimento è diventata molto complesso e articolato.
Fino a venti anni fa il termine Health Care tendeva a coincidere con i grandi gruppi farmacetici: J&J, Pfizer, Merck etc.


Questi gruppi erano attivi nella ricerca, producevano i farmaci e li distribuivano.

L’avvento delle prime grandi aziende biotech (soprattutto Amgen, Biogen e Genentech), datato intorno alla fine degli anni ’90, ha spinto la ricerca e l’innovazione (aumentando la pipeline di molecole diventate poi farmaci) costringendo i Big Pharma a delimitare il perimetro di business.

Esattamente come per quasi tutte le industrie, anche per farmaceutici e l’intero settore dell’Health Care è cominciato un rapido trend di specializzazioni, laddove i principali players hanno cercato di concentrarsi soprattutto dove erano più competitivi.

I mega trend all’interno dell’Health Care che gli analisti di Marzotto Investment House ritengono più promettenti e sui quali vorrebbero concentrarsi sono i seguenti:

Digital Health (Telemedicina)

Aumento dell’età media della popolazione

Biotecnologie (soprattutto malattie infettive e malattie rare)

Diagnostica

Equipment e devices

I mega-trend più promettenti

Digital Health o telemedicina

Si tratta di analisi, consulti medici, diagnosi, ricette a distanza.

La
grandissima innovazione è che una parte delle analisi e delle diagnosi tradizionali si potranno fare a distanza, con una riduzione di costi e tempi. In passato abbiamo dedicato una nota a Philips NV, al momento l’azienda leader. Altri players rilevanti sono GE Healthcare, Teladoc, InTouch Technologies.

Invecchiamento della popolazione

E’ forse il trend più importante, perché l’aumento della età media si traduce in una maggiore domanda di prodotti di Health Care come farmaci, devices, diagnostica etc.

Secondo le Nazioni Unite a fine 2019 703 milioni di persone avevano più di 65 anni.  La stima al 2050 è di circa 1,5 miliardi, che corrisponderebbe circa al 18% della popolazione mondiale.

Solo questo dato, basterebbe ad un investitore di lungo periodo per allocare parte del portafoglio sull’Health Care, consapevole che la domanda aumenterà costantemente.

Un altro aspetto del problema, di carattere soprattutto psicologico, riguarda il legame tra aumento del reddito e necessità di sicurezza.

Anche il miglioramento delle condizioni economiche previsto nei prossimi anni soprattutto nei paesi emergenti, contribuirà ad aumentare la spesa farmaceutica a livello mondiale.

Una fonte che gli analisti ritengono più che autorevole in materia è il report annuale delle Nazioni Unite che descrive a livello statistico per area geografica i numeri attuali e, soprattutto, le stime per i prossimi decenni.

L’aumento dell’età media della popolazione in un’ottica di investimento si puù giocare in molti modi: dalla diagnostica, alle società attive in cure renali (Davita e Fresenius ad esempio), alle società attive nel miglioramento di vista, udito, impianti dentali etc.

Addirittura in UK e anche sul nostro mercato è quotato un ETF incentrato sul tema come l’Ishares Ageing Population (ISIN IE00BYZK4669).

Biotecnologie

E’ un’industria che abbiamo analizzato spesso in passato nelle nostre note.

Di fatto il biotech è diventato l’R&D dei Big Pharma che, negli anni, hanno generalmente esternalizzato questa funzione.

Periodicamente il biotech è penalizzato da timori che le diverse amministrazioni statunitensi possano chiedere ribassi sui costi dei farmaci, ma la competizione esistente fa si che l’autoregolamentazione sta diventando sempre più efficiente.

Esistono infatti aziende che fanno consulenza sul pricing corretto che dovrebbe avere un farmaco che entra sul mercato.

Il rischio di un pricing sbagliato ed eccessivo, in diversi casi ha infatti contribuito ad affossare le vendite in fase di commercializzazione.

Alcune aziende in fase stagnante come Biogen e Gilead sono a nostro avviso interessanti, data la elevata spesa percentuale in R&D sul fatturato. Anche società come Moderna, benchè nella fase attuale sono salite molto per via del vaccino, non sono particolarmente care se si guardano sui numeri attesi nei prossimi anni.

Per investire sulle biotecnologie a parte le specifiche società ci sono numerosi fondi ed ETF.


La società svizzera BB Biotech, fondo chiuso quotato, secondo gli analisti di Marzotto Investment House è da prendere in considerazione data la elevata sovraperformance che negli anni hanno costantemente avuto sull’indice.

Diagnostica

E’ il migliore strumento per ridurre i costi di un sistema sanitario mantenendone elevata l’efficienza.

Attraverso un maggiore utilizzo della diagnostica, si possono infatti prevenire molte patologie che peserebbero sui costi complessivi del sistema sanitario.

Si tratta quindi di una win win solution per i governi e per la popolazione.

L’universo della diagnostica è molto complesso, perché teoricamente ad ogni patologia potrebbe corrispondere una diversa tipologia di diagnostica.

In realtà il processo di consolidamento degli ultimi anni ha ridotto il numero di grandi player che hanno “portfolios” sempre più ampi e completi.

Tra i player principali Qiagen, Diasorin, Agilent, Bio-Rad (laboratori), Thermo-Fisher (tutti i reagenti e diversi componenti), Biomerieux.

Negli ultimi anni si sono sviluppati notevolmente i cosiddetti Point-of-care test (POCT) ovvero test veloci fatti presso il paziente o in altri ambienti che necessitano di devices mobili, leggeri e facilmente trasportabili.

Questi devices possono fare analisi del sangue o della saliva anche complesse (analisi per HIV, gravidanza, colesterolo, alcool e droghe, urine, coagulazione del sangue, marcatori cardiaci etc.) e tra non molto tempo potranno essere collegati direttamente ai PC per permettere alla telemedicina di avere direttamente i risultati anche a distanza e, soprattutto, in brevissimo tempo.

Tra i player principali Abbot e Danaher.

Medical equipment e devices

Anche questo può essere un universo molto variegato. Si passa infatti dai grandi macchinari con Siemens Healthineers, Philips, Medtronic ai piccoli devices che renderanno popolare e diffusa la telemedicina.

Il medical equipment secondo gli analisti di Marzotto Investment House ha un futuro di crescita perché Covid ha evidenziato la carenza di spending degli ultimi anni.

Prima del Covid era forse uno dei comparti maggiormente colpiti dal cost cutting dei rispettivi sistemi sanitari.

Da ora in poi al contrario, aumenteranno nuovamente gli investimenti.

Analogamente, l’innovazione tecnologica permetterà soprattutto ai piccoli devices di aumentare efficacia e diffusione grazie anche all’IOT e, alla sempre maggiore digitalizzazione di ospedali e case di cura.

Concludendo, gli esperti ritengono che nell’attuale contesto di investimento, contraddistinto da uno shift di flussi dall’obbligazionario all’azionario, l’Health Care sia una classe di investimento con un rapporto rischio-rendimento
molto positivo.

Sebbene le valutazioni non siano più a buon mercato come negli anni scorsi, la equity story secondo gli esperti resta molto consistente.

Da un lato l’innovazione tecnologica che sta progressivamente ampliando il campo di applicazione (la telemedicina ad esempio), dall’altro il nuovo ciclo di investimenti privati e pubblici/post Covid.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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