Chiusura in rosso a Piazza Affari: Ftse Mib -2,26%

08/12/2015 18:15

Chiusura in rosso a Piazza Affari: Ftse Mib -2,26%

Termina una seduta caratterizzata da forti vendite sui maggiori indici azionari italiani ed europei. Il Ftse Mib perde il 2,29% dopo aver toccato dei minimi a 21.443 punti. In rosso anche il Ftse Italia All Share (-2,1%), il Ftse Italia Mid Cap (-0,98%) e il *Ftse Italia Star *(-0,98%).

Perdono quota anche i maggiori listini azionari del Vecchio Continente, con il Cac 40 *che cede l'1,57%, il *Ftse 100 *che perde l'1,42% e l'Ibex 35* che cede il 2,04 per cento. In rosso anche il Dax tedesco (-1,95%). I

n ripiegamento i maggiori indici azionari di *Wall Street *con l'S&P 500 che cede in queste ore lo 0,58%, il Nasdaq in ripiegamento di 0,21 punti percentuali e il Dow Jones in svantaggio dello 0,78% sul riferimento.

L'*euro *si apprezza ancora sul dollaro in queste ore portando il rapporto tra la moneta unica e il biglietto verde a 1,0874 (+0,35%).

L'Obbligazionario sovrano *segna un rialzo nel primo pomeriggio: i prezzi dei titoli di Stato dell'Eurozona guadagnano terreno e i rendimenti di conseguenza si comprimono.
Il *BTP decennale italiano
registra in chiusura uno yield in contrazione di 2 punti base all'1,55% mentre il corrispondente Bund tedesco segna un calo di 3 punti base allo 0,57 per cento. Di conseguenza lo spread BTP/Bund si attesta a 98 punti base.

A Piazza Affari sono penalizzati un po' tutti i settori, dall'industria al settore finanziario, dal comparto petrolifero al lusso.

Sull'Ice i prezzi del *petrolio *mostrano una certa volatilità e il future sul Brent cede lo 0,17% portandosi a 40,66 dollari dopo nuovi affondi intraday. Il derivato sul WTI passa di mano sulla stessa piattaforma a 37,72 dollari al barile (+0,18%) recuperando solo parzialmente terreno. A Piazza Affari *Saipem *perde il 2,57%, *Eni *il 2,53% e *Tenaris *l'1,54 per cento.

Le vendite appesantiscono anche il comparto bancario con l'indice di settore Ftse Italia All Share Banks *che perde il 2,74 per cento.

Seduta difficilissima per *Carige
(-3,4%) e Mps (-5,58%). Crescono le incertezze per i risparmiatori dopo il nuovo schema di risoluzione delle crisi bancarie Ue che prevede un coinvolgimento dei soci e dei titolari di bond subordinati. La crisi delle quattro banche salvate con il nuovo meccanismo del bail-in europeo porterà la parte sana dei quattro istituti sul mercato e rischia di complicare ulteriormente la già difficile ricerca di un partner per Carige e Mps (nonostante gli importanti interventi di risanamento).

Oggi Mps ha aggiornato i minimi storici a 1,252 euro e Carige li ha portati a 1,248.
Forti vendite anche sul resto del settore bancario. Perdono quota Ubi Banca (-3,67%), Banco Popolare (-3,03%), Unicredit *(-3,35%) e *Mediobanca (-2,68%). Intesa cede l'1,89% e *Bper *il 3,14% mentre *Bpm *lascia al mercato il 2,65% del proprio valore di Borsa.
Sarebbe in arrivo un'indagine congiunta della Bce e della Banca d'Italia sugli aumenti di capitale delle banche popolari eseguiti negli ultimi anni dopo i casi della Popolare di Vicenza e di Veneto: al vaglio i possibili intrecci "pericolosi" tra banche e clienti-soci.

Seduta di ripiegamento anche per Telecom Italia, che chiude con un ribasso del 2,35 per cento.

JP Morgan ha una posizione lunga complessiva in Telecom pari al 10,134% del capitale (partecipazione effettiva 4,515%, partecipazione potenziale 2,461%, altre posizioni lunghe 3,158%). JP Morgan è tra gli istituzionali che hanno contestato la richiesta di Vivendi (ormai sopra il 20% del gruppo) di aggiungere altri quattro propri rappresentanti al consiglio di amministrazione del gruppo Telecom Italia.
Il prossimo 15 dicembre l'assemblea conterà i voti sulle nuove proposte dell'azionista francese e in vista di quell'appuntamento sembra dunque che le tensioni continuino a crescere. Da segnalare le indiscrezioni in merito a un possibile acquisto di asset di Bouygues da parte di Orange, la ex France Telecom.

Bouygues ha ribadito il proprio impegno di lungo periodo in telecomunicazioni e televisioni (uno scorporo la concentrerebbe su costruzioni e immobiliare), ma il dossier chiama direttamente in causa anche Telecom Italia, in quanto Orange ha dovuto ribadire di non avere trattative in corso per un'aggregazione con la società italiana dopo i segnali contraddittori di qualche mese fa.
Un'operazione domestica di Orange allontanerebbe dunque ulteriormente la prospettiva di un intervento in Italia.

Perdono quota anche Unipol Gruppo Finanziario (-1,41%) e Unipolsai (-0,83%). Dalle comunicazioni alla Consob si è appreso che la chiusura della liquidazione di Lima Srl, che controllava il 4,55% di Unipol Gruppo Finanziario, ha portato alla redistribuzione di queste quote tra le Coop azioniste.

Pertanto al 27 novembre scorso Coop Estense si attesta al 3,16% di UGF, Coop Adriatica al 4,77% e Nova Coop al 4,068 per cento.

Subisce la cattiva intonazione dei mercati anche il comparto del lusso. Ferragamo *perde il 3,32%, *Moncler *il 4,29% mentre *Yoox Net-A-Porter Group cede il 3,0% e torna a 34,58 euro.
Male anche Luxottica *(-2,77%) e *Tod's (-1,44%).

Fra i titoli a capitalizzazione minore si segnalano le performance in controtendenza di Snai (+1,82%), che ha completato di recente la fusione con il gruppo Cogemat, e di d'Amico (+0,07%), che ha mostrato risultati in crescita nei primi nove mesi del 2015 e riesce a chiudere la seduta odierna in territorio positivo.

(GD)

Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

Condividi

Google News Siamo su Google News!

Rimani sempre aggiornato, clicca sul link qui sotto, e nella pagina che si apre non dimenticarti di cliccare il bottone "Segui".

Traderlink Google News »