Shale Oil americano: durerà a lungo?

31/03/2015 17:00

Shale Oil americano: durerà a lungo?

Il successo dello shale oil fino a questo momento ha stupito molti osservatori convinti che la sua produzione negli Stati Uniti sarebbe stata una moda passeggera, che avrebbe potuto essere sostenuta solo da prezzi del petrolio eccessivamente alti. I continui sviluppi tecnologici hanno abbattuto il costo della produzione.
E’ difficile tagliare i costi attuali, a causa dei suoi rapidi cambiamenti. Entrando in questa guerra dei prezzi, molti hanno ritenuto che metà della produzione complessiva degli Stati Uniti sarebbe stata vulnerabile al di sotto degli 85 dollari americani al barile ma, guardando più da vicino i pozzi attualmente attivi, si comprende che i breakeven points sono molto più bassi.

Per esempio, gran parte del Bakken field in North Dakota rimane redditizio a 40 dollari americani al barile, o anche a meno. Mentre la variabilità tra i campi e le formazioni all’interno di ciascun campo è molto ampia riteniamo che i costi si collochino sostanzialmente al di sotto della percezione comune del mercato.
Incrementi dell’efficienza del 10% circa ogni anno stanno portando a costi sostanzialmente inferiori ogni anno.

Forse assisteremo a una crescita prolungata dello shale oil. Nel 2011/12 i prezzi del gas naturale negli Stati Uniti sono scesi bruscamente, eppure la produzione è proseguita ininterrottamente.

I produttori americani potrebbero ridurre le trivelle attualmente in funzione, ma non dobbiamo pensare che i bassi prezzi correnti porteranno a una significativa diminuzione dell’attività nel medio periodo.

Come l’EIA, riteniamo che qualsiasi taglio della produzione sarà fugace. Nel lungo periodo, la produzione di shale oil americano di quest’anno sarà ancora maggiore di quella dello scorso anno. Infatti la sua natura agile potrebbe vedere una nuova accelerazione in corrispondenza di un rialzo dei prezzi.
Diversamente dalle loro tradizionali controparti, le trivelle per l’estrazione dello shale oil, una volta spente, possono essere riattivate nel giro di qualche settimana.

In ogni caso, riteniamo che i produttori di shale oil americano saranno cauti in merito alla possibilità di un troppo rapido incremento della produzione, a causa della minaccia di un ritorno della guerra dei prezzi.

Il ritmo di espansione dell’industria potrebbe rallentare, e per questo motivo è lecito attendere tagli alla spesa per le attività di esplorazione.

Il petrolio “tradizionale” riuscirà stare al passo con il nuovo ordine mondiale?

I bassi prezzi stanno rendendo più difficile e meno redditizio il finanziamento della produzione petrolifera.
Mentre una serie di Paesi dell’OPEC sta mantenendo i volumi di produzione a un alto livello, così da limitare l’impatto immediato sui ricavi del petrolio, dobbiamo attenderci un rallentamento della produzione ed l’eventuale vendita delle trivelle.

Con un tempo di risposta più lungo rispetto allo shale oil, è improbabile che la produzione tradizionale riparta rapidamente in caso di ripresa dei prezzi.

L’OPEC e la Russia, due Paesi fortemente trainati dal petrolio, troveranno una nuova necessità per diversificare le loro economie.

Quale sarà l’impatto sugli investimenti industriali?

Gli investimenti nell’energia sono cresciuti a un ritmo elevato nell’ultimo decennio, così da favorire la crescita dell’industria americana dello shale oil.
Le Master Limited Partnership (MLP), offrendo efficienza fiscale agli investitori, hanno fatto sì che l’industria attraesse investimenti finanziari per l’attuazione della rivoluzione energetica negli Stati Uniti.

La crescita lenta nel settore industriale invita a domandarsi se lo stesso ritmo di crescita degli investimenti, storicamente registrato, sarà necessario per finanziare l’industria.

Il rallentamento delle attività avrà lo stesso effetto sui diversi anelli della catena del valore?

La catena del valore dell’energia può essere sintetizzata in tre segmenti principali:

  1. Upstream (ad esempio, esplorazione e produzione)
  2. Midstream (ad esempio, lavorazione, trasporto, stoccaggio)
  3. Downstream (ad esempio, distribuzione all’ingrosso e al dettaglio)

Le ripercussioni del rallentamento nel ritmo di crescita dello shale oil sono percepite diversamente da ciascun segmento della catena.

Le MLP dell’infrastruttura midstream non assumono il titolo di commodity e generalmente il prezzo della materia prima sottostante non entra nel computo delle tariffe e dei prezzi.

Esse sono perciò protette dal declino del prezzo del petrolio in sé. La possibilità di una più lenta crescita della produzione di petrolio pone comunque interrogativi sulla capacità delle MLP di continuare a generare il volume di attività atteso in precedenza.

La crescita dei dividendi subirà contraccolpi sfavorevoli?

La crescita media dei dividendi si è aggirata intorno al 49% negli ultimi tre anni.
Anche nell’ultimo trimestre, quando i prezzi del petrolio crollavano, i dividendi sono cresciti mediamente del 4%, il 3% in più rispetto al trimestre precedente.

L’indice Solactive segue l’andamento delle MPL dell’infrastruttura midstream. I pagamenti dei dividendi delle MLP upstream non sono stati flessibili a causa della loro più stretta correlazione con la materia prima sottostante.

La domanda da porsi è se la forza dell’incremento dei dividendi nelle MLP midstream possa continuare anche sotto la pressione di un rallentamento della crescita dei volumi energetici.

Come variano le MLP sull’energia e quali sono, se ci sono, i vantaggi che ne derivano?

L’argomento di queste annotazioni è rappresentato dall’impatto dei prezzi bassi del petrolio, ma le MLP nell’industria energetica sono esposte alla lavorazione, al trasporto e allo stoccaggio di altre fonti di energia, incluso il gas naturale.

I differenti modelli di prezzo nell’infrastruttura del gas naturale e nell’infrastruttura del petrolio hanno i loro vantaggi e svantaggi.

Le MLP che variano in entrambi i segmenti presentano un vantaggio naturale.

Un indice che varia fra più MLP offre un ulteriore strato di attenuazione contro l’esposizione al nostro business model.

L’aumento dell’efficienza nella produzione di shale oil potrà continuare?

Il ritmo rapido dell’innovazione nella produzione di shale oil americano ha favorito una riduzione dei costi e ha reso più economica la produzione di petrolio.
Secondo Leonardo Maugeri dell’Harvard Kennedy School, i costi di produzione stanno calando al ritmo di circa il 10% all’anno. Se l’investimento rallentasse, potremmo assistere al rallentamento del ritmo dell’innovazione stessa. Perciò le affermazioni iniziali sull’aumento dell’efficienza dovrebbero essere riviste.

Autore: Etf Securities Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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