3 blue chip da considerare seriamente

06/10/2018 08:00

3 blue chip da considerare seriamente

Mercati Usa ai massimi storici, sullo sfondo di un'economia sana e di una disoccupazione a livelli minimi. Non solo, ma come ricorda Luke Lango su InvestorPlace, a rendere più rosea ogni aspettativa ci pensano anche la spesa dei consumatori, la fiducia delle aziende e gli utili delle società, tutti valori in gran forma. 

Eppure… ci sono punti fragili: il mercato toro negli Usa è andato oltre ogni limite temporale, toccando un record di longevità che fa pensare sempre più spesso ad un'inversione di tendenza, le incognite della guerra commerciale non sono scompare, anzi, pericolosamente nascoste ma vigili, la curva di rendimento è prossima all'inversione, l'inflazione sta aumentando e potrebbe sfuggire di mano mentre i rendimenti stanno andando sempre più in alto e potrebbero far pressione sulle valutazioni azionarie.

Il tutto senza dimenticare che l'Europa ha qualche incognita di troppo, non solo italiana. 

Per evitare di cadere vittima di un ottimismo insensato, quindi, Lago consiglia di tenere a portata di mano sempre qualche azione che funga da fattore di protezione dal rischio attraverso blue chip che, tra le altre cose, regala anche qualche dividendo.

Exxon Mobil Corporation (NYSE: XOM)

Oltre al Dividend Yield al 3,8% il titolo può contare su una crescita dei prezzi del petrolio, ormai in fase di solida uscita dalla crisi del 2014.

Il catalizzatore saranno i tagli dell'Opec in parallelo ad un aumento della domanda sullo sfondo di una ripresa globale. Direttamente influenzato dall'andamento del petrolio, si tratta di un business che vanta forti flussi di cassa, grande potere di riacquisto, un dividendo sostenibile e una lunga storia sul fronte dividendo, attualmente del 3,8%.

Intel (NASDAQ: INTC)

Il Dividend Yield della società produttrice di chip, atualmente è al 2,5% e accompagna un titolo che ultimamente ha vissuto qualche periodo difficile.

Le prime problematiche sono nate con l'arrivo di chip di nuova generazione e la conseguente lotta per la conquista di nuove quote di mercato. A questo si sono presto aggiunti alcuni problemi di produzione che nano permesso alla numerosa concorrenza di guadagnare presto terreno. Ma ora il trend si sta invertendo e potrebbe portare ad una ripresa effettiva già dalla metà del 2019.
In tutto questo gli azionisti, oltre al sentiment sul titolo, potranno continuare ad approfittare di un rendimento da dividendo del 2,5% che, per quanto appartenga alla fascia più bassa degli ultimi 5 anni, potrà essere aumentato sull'onda degli utili previsti in rialzo.

AT & T (NYSE: T)

L'acquisto di Time Warner (NYSE: TWX) ha creato qualche perplessità sul titolo leader delle telecomunicazioni, soprattutto in vista di un corposo aumento del debito che l'operazione potrebbe avere come conseguenza, proprio mentre stanno aumentando i tassi di interesse.

Ma allargando la visuale, l'analisi mette in risalto un altro particolare: AT&T si sta di fatto trasformando in un conglomerato di mezzi di comunicazione multi-sfaccettato. In tal modo, la società si sta assicurando un futuro migliore. Il che renderà non solo ampiamente sostenibile il suo Dividend Yield al 5,9% ma potenzialmente anche aumentabile.
La logica qui è piuttosto semplice. Le telecomunicazioni tradizionali sono ormai destinate all'obsolescenza ed il business del futuro ormai risiede nel wireless e nella robusta crescita dell'IoT. Per questo motivo, a fronte di un'inesorabile estinzione delle tecnologie via cavo, sarà necessario per i giganti delle telecomunicazioni come AT & T adeguarsi ai servizi in streaming.

E il modo migliore per adattarsi è quello di competere. E, il modo migliore per competere è sfruttare un solido portfolio di contenuti diversificati anche per tematiche e fasce d'età. Time Warner dà ad AT & T le risorse per fare proprio questo dal momento che possiede anche CNN, TNT, TBS e Cartoon Network, oltre a HBO e Cinemax.
Argomenti più che validi per compensare i lati negativi dell'acquisizione.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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