Bancari in rialzo: i titoli più promettenti secondo gli analisti

13/12/2018 14:04

Bancari in rialzo: i titoli più promettenti secondo gli analisti

Con qualche incertezza e non poca volatilità, la seduta odierna prosegue in rialzo a Piazza Affari, con il Ftse Mib che sale di circa mezzo punto percentuale, mettendo a segno la migliore performance nel contesto europeo.
Gli acquisti sull'azionario sono favoriti anche dal venir meno di alcune tensioni sul fronte obbligazionario, con lo spread BTP-Bund in flessione di oltre quattro punti percentuali a 262,7 punti base, mentre il rendimento del BTP decennale arretra di quasi il 3,5% al 2,91%, riportandosi su valori che non si vedevano ormai da fine settembre.

Ne approfittano i titoli del settore bancario, ma non tutti, visto che Banco BPM e Bper Banca dopo aver tentato di spingersi in avanti nella prima parte della mattinata hanno cambiato direzione di marcia e ora cedono rispettivamente lo 0,33% e lo 0,26%.
Diverso l'andamento di Mediobanca che ora sale dell'1,2%, preceduto da Ubi Banca che mette a segno un progresso dell'1,53%, di pari passo con Intesa Sanpaolo, ma riesce a fare ancora meglio Unicredit che conquista il primo posto tra le blue chips con un vantaggio del 2,43%. 
Il mercato attende il meeting della BCE che si concluderà con un nulla di fatto sui tassi di interesse, ma l'attenzione sarà rivolta alla conferenza stampa del president Draghi.

Se da una parte gli analisti in generale non prevedono per oggi l'annuncio di una nuova Tltro, dall'altro credono che una simile operazione potrebbe essere lanciate nei primi mesi del 2019.
In attesa di vedere quali indicazioni oggi arriveranno dall'Eurotower, focalizziamo l'attenzione sugli ultimi giudizi espressi dai broker sui protagonisti del settore bancario, in modo da individuare quelli che al momento offrono ancora interessanti opportunità di investimento.

In questa categoria rientra sicuramente Unicredit che nei giorni scorsi è stato confermato tra Ubs tra i 10 titoli europei con il maggior potenziale di rialzo, in base ad una analisi di tipo top-down.
La banca elvetica ha una raccomandazione "buy" su Unicredit che al momento tratta a 6,3 volte l'utile 2019 e a 5,8 volte quello del 2020.

Gli analisti vedono un margini di upside per il titolo di quasi il 53%.

A puntare sulle azioni della banca guidata da Mustier è anche Rbc che invita ad acquistare con un prezzo obiettivo a 21 euro, ma gli analisti avvertono che nello scenario più ottimista si può arrivare anche a 24,5 euro.
Anche Rbc a fine novembre ha indicato Unicredit tra i titoli con le maggiori potenzialità di rialzo nel panorama europeo.

Buone notizie arrivano anche da Equita SIM che proprio oggi ha reiterato la raccomandazione "buy" su Unicredit, con un fair value a 17,8 euro. Gli analisti si focalizzano sulle indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo starebbe studiando la cessione del business delle carte di credito.

A detta della SIM milanese è ragionevole ipotizzare che l'attività di processing, già venduta in Italia per un controvalore di 500 milioni di euro, venga ceduta ad una valutazione di 400 milioni di euro.
Qualora l'indiscrezione riportate dal Sole 24 Ore venisse confermata, secondo gli analisti di Equita SIM il deal avrebbe un impatto positivo di circa 10-15 punti base sul Common equity Tier 1 di Unicredit.

A scommettere sul titolo è anche Jefferies che nei giorni scorsi ha lasciato invariato il rating "buy", con un prezzo obiettivo rivisto però da 18,4 a 16 euro. Quest'ultima mossa tiene conto di una view più cauta sui trend di commissioni e trading nel breve terine e sugli accantonamenti nel lungo periodo.

In generale il broker crede che per le banche italiane ic isa il rischio che il sentiment resti volatile in vista delle elezioni europee del 19 maggio.

Jefferies è meno ottimista su Intesa Sanpaolo, tanto da confermare la raccomandazione "hold", con un target price tagliato da 2,5 a 2,05 euro.

Cauto anche il giudizio di Morgan Stanley che sul titolo ha un rating "equalweight", con un fair value ritoccato al ribasso da 2,9 a 2,8 euro.

La banca americana ha deciso di mettere mano anche alla valutazione di Mediobanca, con un piccolo spostamento del prezzo obiettivo da 10,4 a 10,3 euro, ma il consiglio è quello di continuare a sovrappesare il titolo in portafoglio.

Sempre Morgan Stanley non più tardi di ieri ha deciso di bocciare Ubi Banca, con un cambio di strategia da "equalweight" ad "underweight", a fronte di un target price pari a 2,8 euro.
In una nota dedicata al settore bancario, gli analisti evidenziano che gli istituti di credito italiani riusciranno a trasferire ai clienti entro un anno il 70% dei maggiori costi della provvista, con il net interest income che terrà meglio del previsto.

Questo però secondo la banca Usa avrà un impatto sulla crescita sia dei prestiti che del PIL del Belpaese.

A puntare su Ubi Banca è invece UBS che nei giorni scorsi lo ha selezionato, insieme ad Unicredit di cui abbiamo parlato prima, tra i titoli che hanno le maggiori potenzialità di crescita in Europa.

La banca elvetica suggerisce di acquistare Ubi Banca, per il quale vede un margine di potenziale upside di oltre il 50%.

Cauta la view di Equita SIM che sul titolo ha un rating "hold", con un fair value a 3,7 euro. La conferma è arrivata dopo un'intervista rilasciata nei giorni scorsi dal CEO del gruppo, il quale ha dichiarato che l'exit strategy dalla Tltro sarà agevolato dal fatto che gran parte degli impieghi effettuati attraverso questa linea di funding ha un matching analogo alle scadenze.

Il manager ha ribadito che non ci saranno aggregazioni con Creval o Banca Carige, mentre non sembra emergere una chiusura totale all'ipotesi Banca Monte Paschi o Banco BPM, visto che l'AD ha richiamato i consueti vincoli di governance e creazione di valore come condizione per realizzare un'ipotetica operazione.

La SIM milanese ha invece una view bullish su Bper Banca, con un rating "buy" e un prezzo obiettivo a 5,4 euro, in attesa di novità sul dossier Unipol Banca che dovrebbe essere ceduta da Unipol alla banca emiliana.

Infine, buone notizie per Banco BPM che secondo Banca IMI è da acquistare, con un target price a 3,1 euro.

Gli analisti hanno accolto con favore il deal sugli Npl che saranno ceduti dal gruppo, segnalando che quest'ultimo sul fronte del derisking abbia fatto meglio delle loro previsioni e delle stime del mercato.

Anche Equita SIM punta su Banco BPM, con un rating "buy" e un fair value a 3,1 euro, segnalando che il completamento del derisking permette di avvicinare il profilo di rischio di Banco BPM a quello di UBI Banca e di posizionarsi sotto Bper Banca, pur trattando con uno sconto del 17%, o del 27% valorizzando su tutta la quota di Agos la put sul 10% con Credit Agricole. 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

Condividi

Google News Siamo su Google News!

Rimani sempre aggiornato, clicca sul link qui sotto, e nella pagina che si apre non dimenticarti di cliccare il bottone "Segui".

Traderlink Google News »