Banche: analisti più cauti. Maggiori rischi con nuove regole BCE

05/10/2017 14:00

Banche: analisti più cauti. Maggiori rischi con nuove regole BCE

Anche la seduta odierna non sta riservando nulla di buono per i titoli del comparto bancario che, dopo le vendite di ieri, continuano a perdere terreno. Ad avere la peggio è Ubi Banca con un rosso del 2,53%, seguito da Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Bper Banca, tutti in calo di circa l'1,3%, mentre Mediobanca e Unicredit viaggiano in rosso rispettivamente dello 0,94% e dello 0,29%.

La BCE propone l'introduzione del calenda provisioning

I titoli del settore bancario restano sotto i riflettori e mostrano un andamento cedente dopo che la BCE ha chiarito la proposta di introdurre il cosiddetto "calendar provisioning" che lega la copertura delle esposizioni non performanti al vintage delle nuove posizioni.

Nel dettaglio la proposta si applica a tutte le esposizioni non performanti, ma solo sui nuovi flussi e non agli stock.

Gli istituti di credit dovranno portare al 100% la copertura sui nuovi crediti deteriorati, dopo due anni per quelli non garantiti e dopo 7 anni per quelli provvisti di garanzie.
L’approccio eÌ€ molto restrittivo sui crediti non garantiti perché il 50% degli UTP delle banche, ossia degli unlikely to pay, ha giaÌ€ vintage superiore ad 1 anno.

Equita: le nuove regole aumentano i rischi sul settore bancario

Secondo gli analisti di Equita SIM le linee guida sulla politica di accantonamenti che la BCE ha pubblicato ieri aumentano in modo significativo i rischi sul settore bancario, rappresentando così una minaccia per lo stesso.


La SIM milanese si aspetta che in sede di consultazione le norme diventino meno penalizzanti, ma resta il fatto che la BCE aumenta la pressione sulle banche affinché riducano il peso dei crediti non performanti e diventino dei meri distributori di credito unsecured.

Chiaramente ciò significa perdere una parte della catena del valore a vantaggio di chi compra e tiene sui libri i prestiti.
A ciò si aggiunga che le banche italiane sono penalizzate rispetto a quelle europee, avendo procedure concorsuali piuÌ€ lente.

Gli effetti delle nuove policy

Quanto agli effetti delle nuove policy, gli analisti di Equita SIM segnalano che secondo i loro calcoli il costo del credito aumenterò di 2,5 miliardi di euro nei prossimi due anni, equivalenti ad un incremento di 10 punti base in media, con un impatto negativo del 9 sull'utile per azione e di 65 basis points sul ROTE.


In termini relativi Banca Carige, Credito Valtellinese e Banca Popolare di Sondrio dovrebbero registrare incrementi del costo del credito sopra la media.

Gli analisti fanno notare inoltre che aumenterà l’incentivo a vendere crediti non performanti, soprattutto non garantiti, e scenderà l’incentivo per le banche a originare e tenere sui libri prestiti non garantiti.
In generale aumenterà il prezzo dei prestiti per retail e imprese.
Da non dimenticare che nel comunicato la BCE ha fatto un cenno a nuove iniziative sullo stock di esposizioni non performanti nel primo trimestre del prossimo anno.

Tagliato il giudizio sul comparto bancario: Ubi fuori dal portafoglio

Alla luce di ciò gli analisti di Equita SIM hanno deciso di azzerare il sovrappeso sul settore bancario, con un downgrade del giudizio sul comparto a "neutrale".


In seguito a questa revisione del rating la SIM milanese ha deciso di far uscire UBI Banca dal portafoglio principale. Per mantenere il peso del settore vicino al neutrale viene compensata parzialmente l'uscita di Ubi Banca con l'aumento del peso di Intesa Sanpaolo nell'ordine di 200 punti base.

Secondo gli analisti Unicredit eÌ€ la banca meglio posizionata in termini relativi, grazie al significativo aumento del coverage attuato da Mustier in concomitanza con l’aumento di capitale e il nuovo piano industriale.

Credit Suisse: ricadute negative per le banche

A guardare con una certa apprensione alle nuove policy della BCE sono anche ci colleghi del Credit Suisse, secondo cui il documento di consultazione potrebbe essere potenzialmente negativo per le banche italiane per due motivi.


In primis l'aumento della copertura delle inadempienze probabili e delle esposizioni scadute, attualmente pari rispettivamente al 36% e al 26%.

In secondo luogo si fa riferimento a potenziali ulteriori vendite a prezzi scontati di crediti non performanti. Il regolatore confida che ciò non avverrà visto che le nuove regole si applicano alle nuove esposizioni non performanti, ma l'Italia potrebbe rappresentazione l'eccezione visto che la durata del pignoramento potrebbe essere superiore al cosiddetto "calendar provisioning".

La view di Bca IMI

Infine, secondo gli analisti di Banca IMI le nuove indicazioni della BCE potrebbero richiedere accantonamenti più elevati sulle esposizioni non performanti almeno nel breve e nel medio periodo, mentre nel lungo le svalutazioni dovrebbero limitare l'impatto.


In generale Banca IMI crede che le incertezze sui requisiti definiti della BCE sui non performing loan possano penalizzare i prezzi dei titoli bancari.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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