Emergenti: anche per loro il mercato è bullish. Ma per chi?

26/04/2015 08:12

Emergenti: anche per loro il mercato è bullish. Ma per chi?

Il mondo degli Emergenti sta da tempo affrontando una lunga metamorfosi, complice la consapevolezza del fatto che ormai non sono più quell’entità unica e compatta come erroneamente sono stati ritenuti all’inizio della loro esistenza. Emergenti, ovver quelle potenze che, non certo da terzo mondo, adesso possono permettersi il lusso di essere, a volte, persino l’ago della bilancia dell’economia mondiale, sempre più orientata su un capitalismo multipolare e lontana da un’egemonia degli Usa, come per decenni è stato.

In Usa we trust

In un certo senso il potere dello zio Sam, esercitato indirettamente, resta forte su queste realtà, soggette, per quanto riguarda i flussi di capitale, all’andamento dei tassi: un loro, ormai certo rialzo, sarà elemento che getterà sicuramente un velo di ansia sui mercati, anche se in molti sperano che si tratti di una tempesta che, ampiamente prevista e scontata, durerà poco.
Tra questi gli analisti di Societe Generale, secondo cui, una volta superato il punto dolens, sarà possibile assumere posizioni rialziste su alcuni emergenti.

Le previsioni

Ma non è solamente l’intervento della Fed a frenare gli entusiasmi per il settore: l’inflazione, in molte zone in fase addirittura negativa, resta un altro attore sulla scena, un attore le cui battute dovranno essere tenute nel debito conto se si vorrà tentare di capire la trama sempre più intricata di questa vicenda.

Una vicenda che vede il fulcro nelle banche centrali e nelle loro manovre di espansione che hanno alterato gli equilibri dei mercati con strategie diverse, ultima in ordine di tempo quella adottata dalla banca centrale cinese la quale ha preferito agire sulle regole dettate agli istituti di credito piuttosto che agire in prima persona sull’acquisto di titoli di stato.
Anche se il risultato è rimasto praticamente lo stesso e cioè favorire la circolazione di una liquidità che rischia, però, di non raggiungere mai a pieno l’economia.

Ad ogni modo per gli esperti di SocGen lo scenario che si presenta sulle valute emergenti, o per meglio dire su alcune di loro, resta positivo, anche se con le dovute distinzioni, soprattutto per l’Asia dove si prevedono le migliori performance economiche da parte di India, Corea e Malesia, anche se un po’ tutto il continente è visto in rafforzamento sui fondamentali.

Tra Messico e India

Proprio parlando di fondamentali, però, il podio è occupato da una nazione del centramerica, il Messico il quale, pesce pilota dello squalo statunitense, potrà sfruttare la scia di ripresa della potenza a stelle e strisce ed avvantaggiarsene a sua volta.
Ma andando oltre le previsione degli esperti si può notare anche un altro elemento determinante: il petrolio.
Materia prima che per alcune nazioni rappresenta il perno centrale dell’intera economia, per il Messico potrebbe rivelarsi l’arma vincente: il calo delle quotazioni, infatti, ha reso il costo di produzione come una variabile determinante per riuscire a stabilire il confine tra chi riuscirà a vincere sul lungo periodo e chi invece sarà destinato a perdere: il Messico in questo caso appartiene ai primi, grazie a un costo di produzione che arriva a 20 dollari al barile contro i 54 del Brasile.

Sempre restando tra Messico e India, inoltre, un altro jolly sarebbe rappresentato, stando alle previsioni in generale, dalle riforme attuate dai rispettivi governi: business friendly anche e soprattutto per Nuova Delhi, sebbene lo spettro della lentezza burocratica continuai ad aleggiare sul subcontinente asiatico.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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