ENI sale dopo nuovo scenario prezzi, ma il dividendo ora rischia

07/07/2020 14:02

ENI sale dopo nuovo scenario prezzi, ma il dividendo ora rischia

In linea con l'andamento del Ftse Mib, che negli ultimi minuti si sta dirigendo verso i massimi di sedute, presentandosi appena sopra la parità, anche ENI si è riportato in territorio leggermente positivo, vantando al momento la migliore performance nel settore oil.

ENI sale in controtendenza nel settore oil e snobba calo petrolio

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di circa un punto percentuale, oggi ha avviato gli scambi in calo e ha vissuto l'intera mattinata in rosso.

Dai minimi però è partito un recupero che ha visto ENI invertire la rotta e presentarsi ora a 8,791 euro, con un frazionale rialzo dello 0,38% e oltre 5,3 milioni di azioni scambiate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 19 milioni di pezzi.

ENI, come detto prima, viaggia in controtendenza rispetto a Saipem e Tenaris, e non sembra risentire oggi del calo del petrolio che arretra di quasi l'1% a 40,25 dollari.

ENI rivede scenario prezzi petrolio di lungo termine

Il titolo si mantiene a galla dopo che ieri in serata la società, valutati gli impatti della pandemia COVID-19 sullo scenario macroeconomico ed energetico di riferimento, ha modificato le proprie proiezioni di mercato in risposta ad alcuni trend emergenti.

In particolare, ENI ha aggiornato le previsioni dei prezzi degli idrocarburi, driver principale delle decisioni di investimento e delle valutazioni di recuperabilità dei valori di bilancio delle attività fisse. 

Il nuovo scenario adottato da Eni prevede un prezzo del Brent di 60 dollari al barile al 2023 in termini realie, rispetto all'assunzione precedente pari a 70 dollari.

Per gli anni 2020-2022, il prezzo e? previsto rispettivamente a 40, 48 e 55 dollari al barile, mentre in precedenza le stime erano più alta e parlano di 45 dollari per quest'anno e di 55 e di 70 dollari per i prossimi due.

Non molto diversa da quella di ENI è l'ipotesi di Equita SIM, pari a 40 dollari per quest'anno, a 50 per il prossimo e a 55 dollari per il 2022.

ENI: previsioni su prezzo gas e margini di raffinazione

Il prezzo del gas al mercato spot PSV Italia è previsto nel 2023 a 5,5 dollari per milione di BTU, mentre per il 2020 è a 3 dollari e per il 2021 e 2022 rispettivamente a 4,6 e a 5,2 dollari.

I margini di raffinazione di lungo termine per l’area mediterranea sono confermati di poco inferiori ai 5 dollari al barile.

ENI svaluterà 2,8 mld di euro nel 2° trimestre

Nel secondo trimestre di quest'anno ENI stima di svalutare l’attivo per un valore post tasse di circa 3,5 miliardi di euro, a cui e? applicabile un range di approssimazione di +/- 20% (-4% circa, delle attivita? non correnti).

Il valore ante imposte, stimato in 2,8 miliardi di euro, e? attribuibile per 2 miliardi a svalutazioni di asset upstream e per il resto al comparto della raffinazione.

La riduzione delle imposte differite attive di 700 milioni di euro deriva dalle svalutazioni delle perdite fiscali.
ENI starebbe valutando anche l’accelerazione del percorso di decarbonizzazione.

ENI: le implicazioni per il dividendo.

Equita vede un taglio

Dopo gli annunci di maxi svalutazioni per il secondo trimestre di BP, Shell e Oxy, l'ipotesi di Equita SIM sulla svalutazione di ENI in seguito alle nuove assunzioni sui prezzi degli idrocarburi era pari a 2-2,5 miliardi di euro ante imposte, di poco sotto a quanto comunicato ieri.
Il leverage passerebbe dal 28% della fine del primo trimestre di quest'anno al 31%.

Dopo la decisione di Shell e Equinor di tagliare il dividendo e le nuove ipotesi sui prezzi degli idrocarburi, gli analisti di Equita SIM ritengono che un taglio del dividendo possa essere ragionevole anche per ENI.

Tuttavia, dato il rapido rimbalzo del Brent da meta? aprile e il nuovo scenario 2020-2023 ipotizzato da ENI, l'ipotesi degli analisti di una riduzione della cedola pari al 42% a 0,5 euro, appare meno necessaria in termini di entita?.

Il suddetto livello infatti potrebbe essere coerente con uno scenario di medio termine a 45 dollari al barile di Brent.


Un taglio del dividendo di solo il 20%-30% appare ora piu? probabile, anche se l’accelerazione della decarbonizzazione potrebbe modificare il fabbisogno di cassa.

ENI: Equita SIM e Bca IMI ribadiscono il buy

In attesa di novità gli analisti di Equita SIM mantengono una view positiva su ENI, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 11 euro, valore che implica un potenziale di upside del 25% rispetto alle quotazioni correnti.

A scommettere sul titolo è anche Banca IMI che oggi ha rinnovato l'invito ad acquistare, con un target price a 11,2 euro.

Gli analisti evidenziano che il nuovo scenario dei prezzi del petrolio a lungo termine indicato ieri da ENI è in linea con le loro stime.

Banca IMI evidenzia che il titolo soffre di debolezza a breve termine, ma non prevede rilevanti cambiamenti nelle stime per il 2023 e per gli anni successivi al momento. 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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