Ftse Mib: fase molto delicata. L'orso prenderà il sopravvento?

21/09/2019 08:00

Ftse Mib: fase molto delicata. L'orso prenderà il sopravvento?

La seduta di venerdì si è conclusa in maniera contrastata per le Borse europee che non sono riuscite a muoversi tutte nella stessa direzione.

Il Dax30 e il Cac40 sono saliti rispettivamente dello 0,08% e dello 0,56%, lasciando indietro il Ftse100 che ha ceduto lo 0,16%.

Piazza Affari vive una settimana a due facce

Non ha evitato il segno meno neanche Piazza Affari dove il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni a 22.123 punti, in frazionale calo dello 0,02%, dopo aver toccato nell'intraday un massimo a 22.123 e un minimo a 22.282 punti.

In negativo anche il bilancio settimanale visto che l'indice delle blue chips nelle ultime cinque sedute ha ceduto lo 0,26% rispetto al close del venerdì precedente.

Il Ftse Mib ha vissuto una settimana a due facce, perdendo inizialmente terreno sulla scia del risk-off alimentato dall'impennata dei prezzi del petrolio in avvio di ottava.

Le quotazioni dell'indice sono scese dapprima sotto i 22.000 punti, per poi andare a testare il supporto di area 21.800, la cui tenuta ha favorito un recupero.

Il Ftse Mib è tornato così sopra i 22.000 punti e proprio ieri ha provato ad allungare il passo, spingendosi oltre i massimi del 13 settembre ad un passo dai massimi dell'anno, salvo poi tornare indietro verso area 22.100 in chiusura.

Ftse Mib: svolta rialzista solo oltre i top 2019 a 22.350/22.360

Il mercato mantiene un'impostazione rialzista e non mostra al momento particolari segnali di cedimento, come dimostrato anche dal veloce recupero seguito al calo accusato in avvio di settimana.

Per ora dunque sembra che le flessioni siano occasioni da sfruttare per nuovi ingressi, ma per poter assistere a nuovi sviluppi rialzisti sarà fondamentale che il Ftse Mib sfondi in tempi brevi i massimi dell'anno in area 22.350.

Al di sopra di questo ostacolo si apriranno ulteriori spazi di crescita, anche molto interessanti in ottica di medio periodo.

Oltre i 22.350 il Ftse Mib approderà subito in area 22.500, superata la quale si guarderà ai 22.800 punti, come step intermedio prima di un allungo verso area 23.000/23.100.

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Guardando più in là nel tempo si possono individuare target ancora più ambiziosi per il Ftse Mib: il primo è a quota 23.450/23.500 punti e il successivo a ridosso dei 24.000 punti.

Come detto prima, lo scenario rialzista appena descritto è da condizionare al superamento dei top dell'anno in area 22.350/22.360 che al momento funge da importante spartiacque tra una prosecuzione del rialzo e un ritorno delle vendite.

Il Ftse Mib è alle prese con una resistenza critica e non è da escludere che la stessa possa rimanere inviolata ancora per un po'.

In tal caso aumenterà il rischio di ritorni verso il basso e un primo segnale in tal senso giungerà con discese sotto i 22.000 punti.

Ben più rilevante sarà la tenuta dei 21.800/21.700 punti, visto che una perforazione di tale soglia aprirà le porte ad un ripiegamento verso i 21.500/21.400 punti, dove verrà chiuso il gap del 4 settembre.

In mancanza di una reazione da questo livello di prezzo, il Ftse Mib sarà destinato a scendere più in basso verso i 21.250 punti prima e in seguito in direzione di area 21.000.

Solo una flessione al di sotto di tale soglia costringerà il mercato ad abbandonare qualsiasi velleità rialzista, con proiezioni per il Ftse Mib verso i 20.500 punti prima e in seguito in area 20.000 nella peggiore delle ipotesi.

I market movers in America

Per la prima seduta della prossima settimana sul fronte macro Usa si segnala l'indice Cfnai che in riferimento almese di agosto dovrebbe recuperare frazionalmente da -0,36 a -0,35 punti.

Per il dato preliminare dell'indice PMI manifatturiero a settembre si prevede un calo da 50,3 a 50,1 punti, mentre per l'indice PMI servizi le attese parlano di un rialzo da 50,7 a 51,2 punti.

In calendario un discorso di John Williams, presidente della Fed di New York, oltre al quale parleranno James Bullard e Mary Daly, a capo rispettivamente della Fed di St.Louis e di San Francisco.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa si conoscerà il dato preliminare dell'indice PMI composito che a settembre dovrebbe salire da 51,9 a 52 punti, mentre l'indice PMI manifatturiero è visto in salita da 47 a 47,3 punti, diversamente dall'indice PMI servizi che dovrebbe calare da 53,5 a 53,4 punti.

In Germania l'indice PMI manifatturiero nella versione preliminare di settembre è atteso in salita da 43,5 a 44,2 punti, mentre l'indice PMI servizi dovrebbe scendere da 54,8 a 54,4 punti.

In Francia l'indice PMI manifatturiero si prevede in aumento da 51,1 a 51,2 punti e l'indice PMI servizi in flessione da 53,4 a 53,2 punti.

Da segnalare nel pomeriggio un discorso del presidente della BCE, Mario Draghi, al Parlamento europeo.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala lo stacco dell'acconto del dividendo 2019 di ENI nella misura di 0,43 euro per azione.
A staccare l'acconto sulla cedola 2019 sarà anche Piaggio che pagherà 0,055 euro, mentre SeSa staccherà un dividendo di 0,63 euro.

Da segnalare i risultati del primo semestre dell'anno di Triboo e in agenda troviamo un'assemblea di Trevi Group per l'approvazione dei bilanci 2017 e 2018, la nomina del Cda e la delibera relativa al raggruppamento azionario.

Infine, lunedì Guala Closures e OVS entreranno nel paniere del Ftse Mib Cap Index, dal quale usciranno OVS e Cairo Communication. 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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