L'anno prossimo in Germania ci saranno le elezioni politiche e in attesa di un risultato che potrebbe essere una vendetta contro le politiche di accoglienza a tutti i costi della Merkel, il governo tedesco ha diramato strane "istruzioni" alla popolazione.
Non si tratta certo di un addestramento alla terza guerra mondiale come qualche catastrofista ha ipotizzato, certo è, però, che la richiesta del governo tedesco alla popolazione suona alquanto bizzarra, soprattutto in un'epoca che, almeno per quanto riguarda il territorio interno dell'Europa, è contrassegnata da circa una settantina d'anni di pace.
Cosa sta accadendo?
Niente di particolare se non che il governo di Angela Merkel ha elaborato il cosidetto Concept for Civil Defence, cioè in piano dettagliato come difesa per la popolazione da minacce terroristiche o attacchi.
Un provvedimento che, vista la situazione generale e le emergenze che proprio la Germania si trova a dover affrontare, ha il sapore di una conferma della tensione presente in maniera più profonda di quanto si creda. Nel dettaglio si tratta di un obbligo per la popolazione teutonica, di mettere da parte alcune scorte di acqua potabile sufficienti orientativamente per 5 giorni cibo per dieci, medicinali generici di vario tipo per il pronto soccorso, oltre a contanti e la possibilità di avere accesso a fonti di energia.
Tradotto in numeri si parla di qualcosa come 28 litri d’acqua, 4,9 chilogrammi di pane, pasta, riso e patate, 5,6 chili di verdure e legumi, 3,6 chili di frutta secca ovvero il kit di sopravvivenza per una persona per due settimane, secondo standard tedeschi.
Il ritorno della leva obbligatoria
Non solo, ma oltre alla persona, il piano i questione raccomanda di mettere a punto un sistema di protezione per la casa e meglio ancora, provvedere per l'allestimento di un bunker.
Si tratta di una strategia resa nota dal giornale tedesco Frankurter Allgemeine Zeitung che sottolinea come il testo, di 69 pagine consigli in maniera dettagliata, come riuscire a gestire un attacco batteriologico oppure una minaccia ai confini. Tanto che arriva addirittura a pronosticare come possibili il ripristino della leva obbligatoria abolita 5 anni fa.
Per il momento si tratta di misure estreme con conseguenti rassicurazioni dei vertici del governo, ma data la situazione di tensione terroristica, il clima tende a surriscaldarsi facilmente soprattutto se l'unico precedente in tal senso risale alla Seconda Guerra mondiale e alle esercitazioni (l'ultima delle quali è arrivata nel 1989) che si organizzavano in vista di una possibile invasione della Russia.
Fonte: News
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