Nomura: i 9 cigni grigi per il 2019. l'Italia tra le sorprese

14/12/2018 11:07

Nomura: i 9 cigni grigi per il 2019. l'Italia tra le sorprese

Come è noto dicembre è il mese dell'oroscopo sull'economia e sui mercati finanziari, con le banche d'affari che si inseguono nella presentazione dei loro outlook per il nuovo anno.
Numerosi i report già diffusi in queste giornate e ancora altri ne arriveranno in quelle a venire, ma oggi vogliamo focalizzare l'attenzione su un'analisi un po' diversa dal solito.

Ci riferiamo a quella di Nomura che da qualche anno a questa parte presenta la lista dei "cigni grigi" per l'anno che verrà. Quelli grigi non sono da confondere con il classico cigno nero di Nassim Taleb che si caratterizza per la sua assoluta imprevedibilità.
Come spiegato dagli analisti della banca giapponese, i cigni grigi non rappresentano il loro scenario di base, ma una sorta di "previsione pazza", un evento che può essere in qualche modo anticipato, ma che poi si concretizza con un impatto devastante o comunque diverso da quello inizialmente ipotizzato.


Per il 2019 sono 9 i cigni grigi indicati da Nomura: la fine del populismo, il crollo del prezzo del petrolio a 20 dollari, un terremoto sui mercati, la deflazione dei mercati emergenti, il recupero dello yuan, il decollo della crescita economica globale, la deflazione nell'area euro e un boom dell'inflazione negli Stati Uniti alla fine del prossimo anno.


Partendo dal primo cigno grigio, gli analisti di Nomura ritengono che la nascita del populismo per molti aspetti possa essere ricondotta alla Cina e gli esperti avvertono che se il modello cinese dovesse iniziare a vacillare, allora si potrebbe assistere ad un potenziale declino del populismo.



Quanto al crollo del petrolio, la banca giapponese evidenzia come la storia insegna che i prezzi dell'oro nero hanno registrato forti movimenti al rialzo e al ribasso con movimenti che non sempre gli esperti del settore sono riusciti a prevedere. Ci si chiede se nel 2019 si potrà materializzare un crollo delle quotazioni e la risposta di Nomura è che la probabilità che ciò accada è bassa, ma si tratta in ogni caso di uno scenario plausibile.

Gli analisti fanno notare che c'è un grande squilibrio nei mercati petroliferi, in parte per via dell'aumento della produzione negli Stati Uniti. Quella più contenuta dell'Iran, unitamente alle tensioni tra Open e Russia potrebbero favorire un incremento dell'eccesso di offerta per un periodo di tempo più lungo, con ricadute negative sui prezzi del petrolio.



Per i mercati finanziari in generale il cigno grigio è di un possibile terremoto in cui potrebbero sfociare le piccole scosse che abbiamo già visto quest'anno, quali la guerra commerciale, il collasso delle valute dei mercati emergenti e la correzione della Borsa Usa.
Secondo Nomura tre sono i possibili terremoti che si potrebbero verificare nel 2019: un collasso del mercato azionario a partire da quello statunitense, una crisi contagiosa dei debiti sovrani in Europa e una carrellata di default in Cina.



Quanto alla deflazione dei mercati emergenti, gli analisti segnalano che in molte di queste realtà l'inflazione quest'anno è scesa sui minimi storici. Si tratta di un evento inusuale e ciò suggerisce la possibilità di un cambiamento strutturale in atto. Non è da escludere quindi uno scenario di deflazione per le economie dei mercati emergenti nei prossimi anni.


Il rischio deflazione però riguarda anche l'Europa che è alle prese con una serie di rischi al ribasso. A detta di Nomura se l'area euro dovesse scontrarsi con una brusca inversione del ciclo economico, allora aumenterebbe e non poco il rischio di deflazione.

Spostandoci in Cina, tra i cigni grigi del 2009 viene citato anche un forte apprezzamento dello yuan che secondo Nomura è uno scenario poco probabile, pur non escludendo che diversi fattori potrebbero sorprendere il mercato.



Dalla Cina voliamo negli Stati Uniti che potrebbe fare i conti con un'inflazione più elevata in presenza di una piena occupazione. Gli analisti spiegano che se nel 2019 la crescita globale dovesse migliorare e i prezzi del petrolio e del rame dovessero restare improntati al rialzo, le materie prime potrebbero contribuire al boom dell’inflazione.


Con riferimento alla crescita economica globale, le attese della banca giapponese sono di un rallentamento il prossimo anno. Gli analisti però segnalano che ci sono dei fattori che potrebbero condurre in una direzione completamente opposta, favorendo così un'inattesa quanto improbabile accelerazione della congiuntura mondiale.



Infine, tra i cigni grigi del 2019 troviamo anche l'Italia che potrebbe vivere una rinascita il prossimo anno. Secondo Nomura un rally in grande stile dei BTP potrebbe essere la grande sorpresa del prossimo anno, giustificando questa previsione in primis segnalando che il mercato forse è stato eccessivamente pessimista sul nostro Paese.

Gli analisti dichiarano che se il Governo attuale riuscire a realizzare i suoi piani, l'Italia potrebbe beneficiare di un impulso fiscale simile a quello di cui hanno beneficiato gli Stati Uniti quest'anno. E come gli investitori hanno sottovalutato la crescita a stelle e strisce, potrebbero commettere lo stesso errore con il nostro Paese.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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