Questi ci prendono in giro, parte seconda. Dopo il vitalizio riattivato dai parlamentari ecco un’altra storia che non piacerà ai cittadini. In particolare a chi è costretto a districarsi tra burocrazia e leggi che cambiano ogni anno su come e quando andare in pensione.
La notizia è questa. Maurizio Gasparri, senatore e presidente del Gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, è andato in pensione.
Ma non da politico. Lo ha fatto da giornalista. Dopo nove anni di lavoro. E 28 trascorsi in aspettativa. Perché si sa, quando il paese chiama, non si può dire di no.
Gasparri in pensione ma ancora in attività come senatore. Con i soldi di chi?
E così Maurizio Gasparri, 64 anni, uno dei fedelissimi di Silvio Berlusconi, pur continuando la sua attività di esponente del partito azzurro per quella che è la sua ottava legislatura, e quindi ben stipendiato anche con i soldi dello Stato, riceverà anche una pensione, sempre pagata dagli italiani, grazie alla sua attività da giornalista avviata nel 1983 presso il Secolo d’Italia, dove ha conseguito il tesserino di praticante con cui ha potuto svolgere l’esame da professionista.
Nel giornale di Alleanza Nazionale è rimasto fino al 1991, anno in cui viene nominato condirettore del quotidiano.
Pensione per Gasparri dopo 28 anni di aspettativa: tutto regolare?
Ma come abbiamo detto, quando il paese chiama, non si può certo dire di no.
E così, eletto in Senato con Forza Italia al seguito di Silvio Berlusconi, continua a dirigere il giornale senza ricevere compensi nei tre anni successivi e intanto si mette in aspettativa per via del suo ruolo di politico e per la sua attività di parlamentare. E il bello è che in aspettativa ci rimane.
Perché nel corso degli anni Gasparri diventa uno dei fedelissimi del Cavaliere. Sempre al suo fianco in tutte le sue battaglie, politiche e non soltanto. Sia chiaro:
la procedura che ha portato alla pensione del capo di Forza Italia a Palazzo Madama è assolutamente regolare.
Con nove anni di attività di giornalista e 28 in aspettativa, hai diritto alla pensione. Pagata dagli italiani. Punto. E intanto puoi continuare a fare attività parlamentare. Pagato dagli italiani. Funziona così. E basta.
Pensione per Gasparri: cosa dice il senatore a riguardo?
"A una certa età e con una certa anzianità si va in pensione, non è una notizia. Tutto è accaduto in base alle norme e alle regole, non c’è nulla di strano".
Il Fatto Quotidiano, che per primo ha riferito la notizia, riporta questo virgolettato: dichiarazione che Maurizio Gasparri ha rilasciato sul suo ingresso tra i beneficiari dell’assegno mensile dalla cassa previdenziale dei giornalisti dell'Inpgi.
Assegno che, avendo versato i contributi solo per nove anni, non sarà lautissima, ma si tratta comunque di una cifra che va ad aggiungersi allo stipendio che intasca da parlamentare.
Cosa succederà quando Gasparri andrà in pensione anche da politico?
Non è finita.
Perché come potete immaginare. La pensione da giornalista, presto, verrà poi affiancata da quella da senatore. Dunque, due pensioni, ovviamente cumulabili tra loro, esattamente il contrario dei bonus erogati dal governo in questi mesi. Ma pazienza. Peraltro, scartabellando l’attività di Maurizio Gasparri nel corso degli anni, è curioso notare che il 22 dicembre 2011 l’esponente di Forza Italia abbia votato a favore dell’alzamento dell’età pensionabile.
Con la differenza che lui può farlo già all’età di 64 anni con nove anni di lavoro effettivo.
Intanto, i giornalisti precari d’Italia continuano a doversi versare da soli i contributi per poter arrivare a una pensione minima, mentre dal 2023, con l’innalzamento dell’età, molti italiani dovranno aspettare ancora prima di poter chiedere la pensione.
E non dimentichiamoci del taglio alle pensioni registrato proprio in questo periodo e la presa in giro che hanno dovuto subire i portatori d’invalidità.
Quanto guadagna un senatore italiano?
Come detto però, non c’è niente di irregolare. Maurizio Gasparri percepirà la pensione perché è suo diritto, così come sarà suo diritto percepire quella da politico quando deciderà di smettere, cumulando così i due assegni.
Quanto guadagna un senatore italiano? E’ presto detto. Innanzitutto, prende il doppio rispetto ai colleghi della Gran Bretagna, dove peraltro la vita costa ancora molto di più rispetto che al resto dell’Europa. Ma l’indennità dei nostri politici è superiore anche a quella che viene percepita in Germania o in Francia.
Il lordo è di 11.555 euro, che al netto diventano 5.304,89 euro.
A esso si aggiunge una diaria di 3.500 euro e un rimborso spese di 4.180 euro, più 1.650 euro al mese di rimborsi ulteriori forfettari, comprensivi di spese telefoniche e per i trasporti. Facendo una somma complessiva, i senatori italiani guadagnano ogni mese 14.634,89 euro.
Gasparri e la doppia pensione: la colpa di chi è?
“Se parlamentari vogliono continuare ad alimentare, è necessario che paghino di tasca propria.
Non è più tollerabile questo trattamento di favore, soprattutto in un momento in cui gli italiani sono ridotti alla fame”.
Le reazioni ovviamente non sono tardate ad arrivare. Tra i primi a dire la sua è stato il senatore del Movimento 5 stelle Primo Di Nicola.
Secondo cui il problema non è Maurizio Gasparri, ma è del sistema che rende possibile per i parlamentari, che già portano a casa più di 14mila euro al mese, la doppia pensione: “Ossia il vitalizio e quella della professione d’origine, in gran parte a carico del sistema pubblico“.
La chiave? La riforma del 1999 che ammette, oltre al vitalizio, l'opportunità degli eletti di continuare ad alimentare la loro pensione originaria versando una parte della contribuzione figurativa.
"Non è più tollerabile questo trattamento di favore. Non è giusto che anche la pensione originaria venga sostenuta in parte dalle casse pubbliche” ha concluso Di Nicola.
Fonte: News
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