Piazza Affari giù dopo risposta Italia ad Ue. Quali scenari ora?

14/11/2018 17:10

Piazza Affari giù dopo risposta Italia ad Ue. Quali scenari ora?

A Piazza Affari la seduta odierna prosegue in flessione, con il Ftse Mib che resta più indietro degli altri indici europei, attestandosi a ridosso dei 19.100 punti, con un calo delo 0,61%.
Il mercato da subito ha imboccato la via delle vendite dopo il rimbalzo di ieri e l'indice ha approfondito la sua discesa fino ad area 18.850, prima di avviare un recupero guidato principalmente dalla rimonta delle altre Borse europee, allontanatesi con decisione dai minimi intraday.

Rispetto alla mattinata le tensioni sono in parte rientrate anche sul fronte obbligazionario, basti pensare che lo spread BTP-Bund, salito oltre i 316 punti base nella prima parte della seduta, ora viaggia a ridosso dei 307,5 punti base, con un rialzo di poco inferiore all'1%, mentre il rendimenti del decennale si attesta al 3,49% con un incremento dell'1,22%.


A condizionare l'andamento odierno degli asset italiani contribuisce senza dubbio la risposta negativa dell'Italia alle richieste arrivate dall'Ue di correggere la manovra 2019.
Come da attese, spiegano gli analisti di Unicredit, il Governo ha deciso di non apportare alcun cambiamento sostanziale alla legge di bilancio già respinta da Bruxelles.

Di fatto la stima di crescita del PIL 2019 è stata confermata all'1,5%, mentre per il 2020 si sale all'1,6%. Il deficit/PIL resta invariato al 2,4% per il 2019, contro il 2,9% previsto dalla Commissione UE e il debito/Pil è indicato in calo al 129,2% nel 2019 e al 127,3% nel 2020, rispetto al 130,9% di quest'anno.


L'assenza di modifiche secondo Unicredit non sorprende nessuno e l'idea degli analisti è che il mercato continuerà a seguire con attenzione lo scontro tra l'Italia e l'Europa.
A detta degli esperti questo muro contro muro tra le parti è un fattore che non consentirà una discesa dello spread BTP-Bund sotto la soglia dei 300 punti base almeno per il momento.

Gli analisti di Morgan Stanley fanno sapere di essere più pessimisti rispetto alle stime del Governo italiano, prevedendo un deficit più ampio delle previsioni, con un target intorno al 2,5% del PIL nei prossimi tre anni, mentre la crescita sarà più debole.
Secondo la banca americana, la risposta dell'Italia porterà probabilmente la Commissione UE a suggerire una procedura di infrazione per l'Italia.

Per gli analisti di Morgan Stanley, a preoccupare i mercati è soprattutto il rischio che la politica economica del nostro Paese possa allontanarsi sempre più dal principio di stabilità macroeconomica e dalle regole dell'Unione europea.
Morgan Stanley segnala che da qui in avanti i rischi chiave per l'italia saranno l'incertezza politica, un ulteriore aumento dei costi di finanziamento per le famiglie e le aziende e un indebolimento della fiducia economica.

Non manca chi prova a guardare con un pizzico di maggiore fiducia al futuro ed è il caso di Barclays, i cui analisti non si aspettano che l'Italia adotti un tono anti-europeo a tutti gli effetti, dopo la lettura in cui il Governo ha palesato la sua volontà di non apportare correzioni alla legge di bilancio.


Il broker crede che l'Esecutivo proverà a trovare un equilibrio tra le necessità elettorali e un atteggiamento di confronto con le istituzioni europee, in vista delle elezioni a maggio nel Vecchio Continente, evitando un scontro diretto che potrebbe aumentare le pressioni del mercato.

Infine, Banca Akros non esclude una soluzione politica da parte della Commissione UE in favore dell'italia. Per gli analisti si profila con buona probabilità un lungo processo che terminerà solo dopo la diffusione di numeri più affidabili sull'economia e dopo la conclusione delle elezioni europee, quando però il nostro Paese, evidenzia Banca Akros, potrà essere lontano dai riflettori.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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