Piazza Affari: i ribassisti se la spassano. Sorride solo STM

11/10/2018 18:39

Piazza Affari: i ribassisti se la spassano. Sorride solo STM

Non si ferma la furia ribassista su Piazza Affari che oggi ha vissuto un'altra seduta all'insegna di forti vendite, proponendo un copione simile a quello della vigilia con riferimento all'entità del ribasso.

L'indice delle blue chips ha avviato gli scambi già in calo dopo l'affondo accusato ieri da Wall Street e dopo il tonfo della piazza asiatica questa mattina.
Il sentiment negativo generalizzato non è stato di alcun aiuto per il nostro mercato già fortemente indebolito dalle note vicende politiche ci accompagnano da settimane.

L'asta dei titoli di Stato a lunga scadenza, in linea con quanto accaduto ieri per quella dei BOT, ha visto rendimenti in forte rialzo per le varie scadenze dei BTP, a conferma delle tensioni presenti sul fronte obbligazionario, ben documentate peraltro dal nuovo rialzo dello spread poco oltre i 305 punti base.

L'indice ha anche provato a ridurre le perdite e ci è anche riuscito piuttosto bene nel primo pomeriggio sulla scia del dato relativo all'inflazione Usa che ha mostrato a settembre un rialzo più contenuto del previsto e una frenata rispetto al mese precedente.

Con l'apertura di Wall Street però le vendite sono tornate a dominare la scena, complice l'andamento negativo dei listini Usa che hanno visto fallire il tentativo di recupero nelle prime due ore di contrattazione in comune con le Borse europee.

Il risultato è stato quello di un Ftse Mib sceso così su nuovi minimi dell'anno e fermatosi a ridosso di quella di giornata, con una flessione dell'1,84% a 19.356 punti.

Tra le blue chips solo STM è sfuggita all'interno dei ribassisti, con un rialzo in controtendenza di circa il 2%, grazie alla conferma da parte di Societè Generale nella sua premium list, redatta sulla base della ricerca di oltre 60 analisti.

Si è difesa egregiamente Telecom Italia che dopo aver viaggiato anche in salita nel corso della seduta, ha concluso la stessa con un calo dello 0,24%.


Ribassi inferiori all'1% anche per Recordati, Fca ed Enel.

Sotto scacco i titoli del settore oil, penalizzati da un petrolio in forte arretramento verso i 71 dollari al barile, complice anche un rialzo delle scorte Usa ben oltre le attese nell'ultima settimana.
Tenaris è crollato di oltre il 4%, mentre Saipem ed ENI sono scesi rispettivamente del 3,25% e del 2,75%. 

Vendite anche sui bancari che non hanno evitato il segno meno, pur riuscendo a difendersi meglio di altri titoli.

Intesa Sanpaolo ha ceduto il 2,47% e Unicredit l'1,78% dopo che Jefferies ha avviato la copertura sui due titoli con una raccomandazione rispettivamente "hold" e "buy".

Bper Banca è sceso dell'1,88%, mentre Mediobanca e Banco BPM si sono presentati al close entrambi con una flessione dell'1,27%, vicini ad Ubi Banca con un rosso dell'1,18%.

Tra i finanziari è andata decisamente male ad UnipolSai e Unipol, in caduta del 4,04% e del 3,63%, insieme ad Azimut che ha perso il 3,69%

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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