Piazza Affari: solo qualche scossa prima del vero terremoto?

11/02/2018 08:00

Piazza Affari: solo qualche scossa prima del vero terremoto?

Quella appena passata è stata una seduta decisamente difficile per i mercati azionari che hanno sperimentato un brusco ritorno alla volatilità, con un violento sell-off che almeno per ora si è espresso in maniera più virulenta in America che in Europa.

Le Borse del Vecchio Continente hanno inevitabilmente risentito dei segnali negativi arrivati dall'opposta sponda dell'Atlantico, terminando anche l'ultima seduta della settimana in calo.
Il Ftse100 è sceso dell'1,09%, mentre il Dax30 e il Cac40 sono calati rispettivamente dell'1,25% e dell'1,41%.

Settimana pesante a Piazza Affari

Non è andata meglio a Piazza Affari dove il Ftse Mib si è fermato a 22.166 punti, in flessione dell'1,33%, dopo aver segnato nell'intraday un massimo a 22.569 e un minimo a 22.041 punti.


Pesante il bilancio settimanale visto che nelle ultime cinque sedute l'indice delle blue chips ha lasciato sul parterre li 4,46% rispetto al close del venerdì precedente.

Ftse Mib: riuscirà l'area dei 22.000 ad arginare le vendite?

Il Ftse Mib in apertura di ottava ha imboccato la via delle vendite, accusando una flessione ancor più ampia martedì scorso, quando si è avuto un affondo fino all'area dei 22.000 punti.
Da questo livello è partito un poderoso rimbalzo che ha spinto le quotazioni 1.000 punti più in alto in area 23.000, ma questo vantaggio è stato mandato in fumo nelle ultime due sedute, con un ritorno dei corsi a poca distanza da area 22.000.
Il mercato è preda di un forte nervosismo e di una incertezza molto elevata, come dimostrato anche dall'ampiezza dei movimenti registrati in entrambe le direzioni.

Dal punto di vista tecnico il supporto più rilevante è ora quello dei 22.000 punti, corrispondente ai minimi della scorsa settimana.

Sotto questa soglia difficilmente la discesa sarà arginata dal sostegno dei 21.850 punti, con proiezioni successive verso i 21.500 punti prima e l'area dei 21.000 in un secondo momento, senza escludere estensioni ribassiste fin verso i 20.500 punti nella peggiore delle ipotesi.

Con la tenuta di area 22.000 si potrà confidare in un recupero che troverà un primo ostacolo a 22.500 punti e una resistenza successiva in area 23.000.
La rottura di questo livello aprirà le porte ad ulteriori sviluppi positivi con step successivi a 23.500 e a 24.000 punti.

Il netto incremento di volatilità registrato nelle ultime sedute induce alla massima cautela, basti pensare che l'indice Vix viaggia su valori più che triplicati rispetto a quelli di sole due settimane fa.


Diversi sono gli scenari che potrebbero prendere corpo nel breve sui mercati: se da una parte non è da escludere una ripresa dei corsi, magari anche ripartendo da livelli più bassi di quelli già raggiunti, dall'altra resta elevata la possibilità di assistere ad ulteriori scossoni verso il basso.
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Non è facile stabilire infatti se i ribassi delle ultime giornate possano essere solo l'inizio di una fase correttiva più ampia e magari anche più violenta.
Alla luce di queste numerose incertezze è consigliabile mantenere i nervi saldi e attendere che in Borsa ritorni un po' la calma, in modo da poter impostare con un maggior margine di sicurezza le prossime strategie operative.

I market movers in America e in Europa

Per la prima seduta della prossima settimana si segnala la chiusura della piazza azionaria giapponese per festività.


In America non sono previsti dati macro di rilievo, mentre sul fronte societario si segnalano solo i risultati trimestrali di Loews Corp. che per non deludere le attese dovrà centrare l'obiettivo di un utile per azione pari a 0,71 dollari.

Anche in Europa non si segnalano aggiornamenti macro di rilievo e in agenda troviamo l'asta dei titoli di Stato con scadenza a sei mesi che si terrà in Germania per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari saranno diffusi i dati preliminari del 2017 di Banca Mediolanum, Elica e Gefran, oltre ai conti dello scorso anno di DoBank e Alfio Bardolla.

In calendario un'assemblea degli azionisti di IGD chiamata a deliberare in merito all'aumento di capitale a pagamento, al raggruppamento delle azioni e alla modifica dello Statuto.

Sotto i riflettori i titoli del settore oil dopo che i prezzi del petrolio sono scesi al di sotto dei 60 dollari al barile in vista del rapporto mensile sul mercato dell'oro nero che sarà diffuso dall'Opec.

Da seguire l'asta dei BOT con scadenza a 12 mesi per un importo previsto a 6,5 miliardi di euro.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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