Quando il valore supera il prezzo: 3 esempi

14/07/2018 08:00

Quando il valore supera il prezzo: 3 esempi

Dopo quasi un decennio di rialzi i mercati hanno iniziato a raffreddarsi. Gli investitori e tutti quelli che hanno deciso di puntare sul valore possono però trovare ancora interessanti offerte sul mercato statunitense. Titoli molto economici e con grandi potenzialità possono essere occasioni cui guardare ma, come diceva Warren Buffett “È meglio comprare un’ottima azione ad un prezzo equo piuttosto che un Business equo ad un ottimo prezzo”. Per questo motivo gli esperti di The Motley Fool hanno scelto tre nomi interessanti

Starbucks Corporation (NASDAQ: SBUX)

Jason Hall suggerisce Starbucks.

Dopo che le azioni hanno raggiunto il loro massimo storico a metà 2017 si è registrato un calo continuato del 22%, sell-off che a sua volta ha creato un'opportunità molto interessante per gli acquisti. Attualmente le quotazioni della catena di caffè e bevande sono tra le più economiche degli ultimi 10 anni, soprattutto considerando che la società appartiene alla categoria Big Cap.
Numeri alla mano, il maggiore indice statunitense vede azioni scambiate in media a 24 volte gli utili 2017 mentre le azioni Starbucks risultano essere il 31% più economiche rispetto alla concorrenza. In realtà le vendite degli ultimi due anni non sono state particolarmente esaltanti ma il gigante del caffè ha messo in atto diverse strategie per riuscire a riprendersi, soprattutto all’interno dei confini statunitensi e nei principali mercati internazionali.

Non solo ma è stato preso in considerazione anche il mercato più importante, o per meglio dire con le maggiori potenzialità future, cioè la Cina: attualmente la presenza della società è molto modesta ma tutto fa pensare che nel prossimo futuro facilmente Starbucks sarà conosciuto anche nel Celeste Impero.
Un aiuto viene dato sicuramente da fattori dividendo che ora si trova a sfiorare il 3%.

Apache Corporation (NYSE: APA)

John Bromels preferisce Apache Corporation. La scelta deriva dal fatto che l’industria petrolifera e quella del gas, prime vittime della crisi energetica scoppiata fra il 2014 2017, sono tornate in pista.

Molti titoli soprattutto di società indipendenti di esplorazione e produzione di petrolio hanno potuto sfoggiare un aumento superiore al 50% rispetto a quanto visto nel 2017, un andamento facilmente spiegabile con il prezzo del barile che nelle scorse sedute è arrivato a lambire quota $ 80 e che in queste ore se pur in ribasso continua a galleggiare oltre la soglia dei $ 70 per il Wti e dei 73 per il Brent.
Un salto di qualità che fa apparire come lontani ricordi i circa $ 30 al barile del 2016, un livello talmente basso che costrinse molti produttori a chiudere diversi impianti se non addirittura a bloccare molti progetti di investimenti. In questo scenario si fa avanti Apache Corporation le cui azioni, per quanto in calo del 5,8% da inizio anno, stanno comunque beneficiando delle tendenze del settore, le stesse che hanno permesso il rally sui titoli concorrenti.

È vero che alcuni impianti nel Bacino del Permiano sono ancora piuttosto indietro rispetto ai competitor, così come è anche vero che il rendimento del dividendo arriva al 2,1% un livello forse troppo alto per molti analisti che lo giudicano attualmente insostenibile. Ad ogni modo le azioni della società sono particolarmente economiche rispetto ai loro coetanei.
Non solo, ma alcuni segni di rialzo visti nelle giornate scorse potrebbero essere i sintomi di un prossimo rally in arrivo.

 

 

Winnebago Industries Inc. (NYSE: WGO)


Daniel Miller consiglia Winnebago, società specializzata nelle attrezzature per la vita all'aria aperta.

In questo caso sono le nuove generazioni ad infondere fiducia nella scelta di questo titolo: i millennials e la tecnologia hanno cambiato il nostro modo di fare acquisti e socializzare favorendo anche un’alimentazione più sana, a tutto vantaggio non solo della salute ma anche del titolo in questione che con 13,5 volte il P/E risulta essere nella sua fascia più economica da due anni a questa parte.
La società leader nelle attrezzature da campeggio può contare su una stima approssimativa di 77 milioni di campeggiatori nel 2017, in aumento di oltre 6 milioni dal 2014. A cambiare non è soltanto il numero dei campeggiatori ma anche la frequenza con cui avvengono i campeggi: la media parla di un + 64% di coloro che effettuano tre o più viaggi all'anno, un aumento che si registrato tra il 2014 e il 2017.

Guardando le fasce d’età, però, si scopre che non sono tanto i baby boomer quelli coinvolti, nonostante siano loro i primi a cui solitamente si pensa in questo caso, in realtà le stime dimostrano che i giovani nati a cavallo del nuovo millennio rappresentano il 40% di tutti campeggiatori del 2017 mentre, a dispetto delle attese, i baby boomers sono soltanto 19% e per di più in calo rispetto al 28% del 2014.
Cosa significa questo? Che a prescindere dalla dimostrazione del cambio generazionale, i nuovi fruitori dei servizi offerti dalla società sono quindi ancora molto giovani e davanti a loro hanno ancora molti anni di consumi.

 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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