Titoli bancari made in Usa: i buy di gennaio

13/01/2018 08:00

Titoli bancari made in Usa: i buy di gennaio

Tutto gira a favore delle banche: i tassi di interesse sono in fase di aumento, l'efficienza è potenziata, una possibile deregulation all'orizzonte. Insomma ce n'è abbastanza per portare gli analisti di The Motley Fool a puntare sul settore.
E in particolare su 3 nomi. 

Goldman Sachs (NYSE: GS)

Matt Frankel guarda con ottimismo a Goldman Sachs per il mese di gennaio. Il motivo è semplice: mentre per tutto il 2017 il settore bancario statunitense è cresciuto di oltre il 19% rispetto allo scorso anno, Goldman non è arrivata che al 5%.

iN altre parole è in una fase di ritardo. Da un lato i suoi affari, in generale, stando all'analisi di Frankel, sono stati molto buoni, dall'altro lato, invece, a far crescere qualche preoccupazione sono le entrate da trading, in calo del 26% a causa della bassa volatilità, un risultato peggiore anche rispetto alle previsioni più pessimiste.
Nonostante ciò le entrate di Goldman nel settore dell'investment banking sono cresciute enormemente. A questo si aggiunga anche il fatto che la gestione patrimoniale della banca è fiorente come anche la divisione di credito al consumo e bancario. Ultima nota: il titolo di Goldman Sachs è anche a buon mercato, o per lo meno tra i meno costosi della categoria.

 

 

Zions Bancorp (NASDAQ: ZION)

Jordan Wathen suggerisce Zions Bancorp un franchising bancario della West Coast in grado di guadagnare dall'aumento dei tassi di interesse.

Zions Bancorp ha un tesoro di depositi non fruttiferi che (46% dei suoi depositi totali) che potrebbero rivelarsi un'arma vincente visto che con i tassi in aumento, la banca si troverebbe a non pagare gli interessi su quasi la metà dei suoi depositi. Questo vantaggio permetterebbe di reindirizzare la liquidità e i titoli (obbligazioni) nel suo portafoglio verso prestiti a rendimento più elevato.
Come fa notare Wathen, più di un quarto delle sue attività con interessi attivi sono legate a titoli che generano una media del 2,21% all'anno. Al contrario, i prestiti della società rendono quasi il doppio, il 4,27% all'anno, in media. A questo si aggiunga anche che Zions passa di mano a 1,6 volte il valore del libro contro 2 dei competitors.


JPMorgan Chase (NYSE: JPM) 

Dan Caplinger vota per JPMorgan Chase.

Con un 2017 chiuso con un saldo pari a 27%, il gigante bancario di Wall Street sembra pronto a continuare a prosperare grazie alle tendenze favorevoli del settore. Buone notizie arrivano dalla Casa Bianca e dalle sue intenzioni di favorire la deregulation bancaria, inoltre la riforma fiscale recentemente approvata ha anche il potere di favorire JPMorgan in misura ancora maggiore rispetto ad alcuni dei suoi colleghi.
Sebbene JPMorgan, con la sua esposizione internazionale possa trarre diversi benefici da sistemi fiscali accomodanti, molti ritengono che potrebbe approfittare volentieri del taglio di aliquote che dall'attuale 35% potrebbe passare presto al 21%. Partendo da questo presupposto JPMorgan si trova all'inizio di quello che Caplinger definisce un nuovo periodo di prosperità per il settore finanziario.

 

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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