Unicredit e Intesa sono da riscoprire. Ecco quale preferire ora

17/01/2019 14:00

Unicredit e Intesa sono da riscoprire. Ecco quale preferire ora

A Piazza Affari la seduta odierna prosegue nel segno dell'incertezza per i titoli del settore bancario che dopo un avvio in calo hanno avviato un recupero, ma solo pochi sono stati in grado di virare in positivo. A condizionare il sentiment dell'intero comparto è il profit warning lanciato da Societè Generale che viaggia in netto calo sulla Borsa di Parigi.

Societè Generale: profit warning sui ricavi Q4 e su intero 2018

Il gruppo ha fatto sapere che per via delle difficili condizioni dei mercati finanziari, gli ultimi tre mesi dello scorso anno vedranno un crollo di circa il 20% dei ricavi, con una flessione nell'ordine del 10% per l'intero 2018.


Un alert che crea ulteriori apprensioni tra i bancari, già colpiti da forti vendite nella prima parte della settimana.

Provano a mantenersi a galla oggi i due big, Unicredit e Intesa Sanpaolo che, dopo aver attraversato più volte la linea della parità viaggiano al momento in territorio leggermente negativo.

Si difende un po' meglio Unicredit che dopo il poderoso balzo in avanti di ieri, quando la giornata si è conclusa con un rally di quasi il 6%, oggi cede lo 0,11% a 10,636 euro, con oltre 5 milioni di azioni scambiate fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 15 milioni di pezzi.

Segue a poca distanza Intesa Sanpaolo che, dopo aver recuperato oltre il 3,5% ieri, scende oggi dello 0,42% a 2,0215 euro, con oltre 44 milioni di azioni transitate sul mercato, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 113 milioni di pezzi.

Unicredit e Intesa: impatti contenuti da richieste BCE su Npl

Al pari degli altri bancari, i due big del comparto hanno perso terreno nelle prime due sedute della settimana, dopo che Banca Monte Paschi ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera dalla BCE, contenente la richiesta di coprire al 100% i crediti deteriorati nell'arco di massimo 7 anni.

Un'indicazione che ha interessato anche gli altri protagonisti del settore, contribuendo ad alimentare le tensioni che sono state in parte smorzate dalla rassicurazioni sugli impatti contenuti legati alle richieste della BCE.

In linea con quanto accaduto per le altre banche, ieri Unicredit ha comunicato le raccomandazioni dell'Eurotower in merito alla copertura aggiuntiva dei crediti deteriorati, spiegando che a differenza di quanto previsto per Banca Monte Paschi, il gruppo dovrà provvedere alle coperture sulle esposizioni non performanti entro il 2024. 
Unicredit stima un impatto sul Common Equity Tier 1 a una sola cifra decimale in termini di punti base.

Anche Intesa Sanpaolo ha fatto sapere di non vedere ricadute rilevanti dalle comunicazioni BCE per quanto riguarda gli obiettivi e le previsioni di natura economica e patrimoniale già resi noto al mercato per l'esercizio 2018 e per il piano industrial 2018-2021.

Unicredit sotto la lente di Equita e Mediobanca

Quanto ad Unicredit, per gli analisti di Equita SIM l'impatto previsto dal gruppo è gestibile e inferiore rispetto alle loro stime che indicano 15 basis points in meno all'anno al 2026.

Anche alla luce di ciò la SIM milanese non cambia idea su Unicredit, mantenendo una view bullish con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 17,8 euro.

A scommettere sul titolo è anche Mediobanca Securities che mantiene una view cauta sull'intero settore bancario.

Gli analisti scelgono solo pochi titoli su cui puntare e tra questi troviamo Unicredit, coperto con un rating "outperform".

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Santander: Intesa e Unicredit macineranno ancora utili

Indicazioni positive arrivano anche da Banco Santander, i cui analisti definiscono esagerata la reazione dei giorni scorsi ai rumors sulle raccomandazioni della BCE in tema di crediti deteriorati.


Gli esperti del gruppo spagnolo ritengono che il mercato non stia valutando adeguatamente i bancari italiani e in particolare Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Santander richiama l'attenzione sul fatto che i due big del comparto hanno realizzato rilevanti progressi sul fronte della riduzione dei crediti non performanti.

L'idea degli analisti è che i due gruppi abbiano spalle abbastanza forti per fronteggiare la svalutazione delle esposizioni non performanti, continuando al contempo a realizzare utili e questo anche nel caso peggiore in cui siano richiesti maggiori oneri per la copertura totale delle stesse.

Da notare inoltre che Unicredit rispetto alla media delle banche italiane ha un tasso di Npl inferiore, pari al 7,4%, mentre nel caso di Intesa Sanpaolo si sale all'8%.

Quest'ultima ha un tasso del 53% e dell'89% rispettivamente per la copertura senza e con garanzie, mentre i valori di Unicredit si attestano al 61% e all'88%.

Anche in caso di svalutazione totale delle esposizioni non performanti entro 7 anni, secondo gli analisti le due banche rimarrebbero redditizie.

Gli analisti puntano su Unicredit, più cauta la view su Intesa

Tra i due la preferenza di Santander viene accordata ad Unicredit che è stato maggiormente penalizzato dalle vendite rispetto ad Intesa Sanpaolo, e ha quindi più margini di recupero.

Anche per questo motivo gli analisti credono che il titolo sui livelli attuali offra un'interessante opportunità di acquisto, con una raccomandazione "buy" e un target price a 16,8 euro.

Più cauta invece la view su Intesa Sanpaolo che secondo Santander merita un rating "hold", con un fair value a 2,5 euro.

Bca Akros ottimista su Intesa Sanpaolo

A guardare con più ottimismo a questo titolo è invece Banca Akros, i cui analisti invitano ad acquistare, con un prezzo obiettivo a 2,9 euro.

La view positiva su Intesa Sanpaolo viene giustificata alla luce della migliore qualità dell'attivo e della redditività del gruppo.

Gli esperti definiscono rassicurante il messaggio arrivate dalle banche italiane sull'impatto relativo alle raccomandazione della BCE sugli Npl.

Banca Akros però avverte che l'incertezza sulla supervisione degli istituti di credito potrebbe frenare l'atteso consolidamento del settore.


Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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