Borsa italiana accelera al ribasso dopo Draghi: FTSE MIB -0,93%

14/12/2017 17:54

Borsa italiana accelera al ribasso dopo Draghi: FTSE MIB -0,93%

Borsa italiana accelera al ribasso dopo Draghi: FTSE MIB -0,93%.

Mercati azionari europei negativi. Wall Street in lieve rialzo: a ridosso della chiusura delle borse europee S&P 500 +0,03%, Nasdaq Composite +0,18%, Dow Jones Industrial +0,08%. A Milano il FTSE MIB ha terminato a -0,93%, il FTSE Italia All-Share a -0,90%, il FTSE Italia Mid Cap -0,73%, il FTSE Italia STAR a -0,68%.
*La BCE ha confermato i tassi e il QE. Il presidente Mario Draghi ha parlato del miglioramento *delle prospettive dell'economia europea e di progressivo incremento dell'inflazione grezza verso il target del 2% (1,7% attesa nel 2020). Draghi ha però precisato che le pressioni sulle misure meno volatili dell'inflazione ("underlying inflation") non mostrano ancora convincenti segnali di tendenza al rialzo: di conseguenza è ancora necessario un ampio grado di stimolo monetario.

EUR/USD, dopo aver toccato nei primi minuti della conferenza stampa il massimo dal 5 dicembre a 1,1862, ha preso con decisione al via del ribasso, spingendosi in area 1,1770. La Bank of England ha deciso di mantenere i tassi di interesse allo 0,50%. Il direttorio ha confermato a 435 miliardi di sterline il programma di riacquisto di asset finanziato con le riserve della banca centrale.
La decisione è stata presa all'unanimità. Mercoledì sera il Federal Open Market Committee (FOMC, la commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche monetarie) ha aumentato di 25 punti basse i tassi d'interesse in un range dell'1,25-1,50%, confermando le attese.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici della giornata odierna segnaliamo che negli USA le vendite al dettaglio hanno evidenziato nel mese di novembre un incremento dello 0,8% m/m, in rialzo dal mese precedente (+0,5%) e ben oltre le attese fissate su un incremento pari al +0,3%.

Markit ha reso noto che negli USA nel mese di dicembre l'Indice PMI Manifatturiero (stima flash) e' salito a 55 punti dai 54,5 punti del mese precedente. L'indice PMI manifatturiero Markit nella zona euro è cresciuto a dicembre a 60,6 punti da 60,1 punti del mese precedente. Il dato è superiore alle attese (consensus 59,7 punti).
L'indice PMI servizi è salito a 56,5 punti da 56,2 punti di novembre (consensus 56,0 punti) mentre l'indice composito è aumentato a 58,0 punti da 57,5 punti (consensus 57,2 punti). Nel Regno Unito a novembre le vendite al dettaglio sono salite dell'1,1% m/m (consensus +0,4%, dato precedente rivisto a +0,5% da +0,3%) e dell'1,6% a/a (consensus +0,3%).

Deboli i bancari con l'indice FTSE Italia Banche a -1,39% e l'EURO STOXX Banks a -0,7%.

In rosso Intesa Sanpaolo (-2,23%), Banco BPM (-1,53%), Bper Banca (-1,98%), UBI Banca (-1,64%).

Vendite su Banca Carige (-1,96%): da domani fino al 21 dicembre saranno offerti in borsa i diritti inoptati relativi all'aumento di capitale, pari al 33,54% del totale delle nuove azioni offerte (controvalore di circa 167 milioni di euro).
Il titolo è probabilmente penalizzato da quanto riferito dal Sole 24 Ore, ovvero che la vigilanza BCE ha chiesto all'istituto ligure una diversa gestione della governance, con particolare riferimento al cda e al profilo dei consiglieri.

Deboli Saipem (-1,88%) e Tenaris (-1,38%) in scia alla correzione del greggio dai recenti massimi di periodo: il future febbraio sul Brent segna 63,10 $/barile, quello gennaio sul WTI 56,90 $/barile, entrambi in recupero dai minimi dall'8 dicembre toccati in giornata.

Più resistente Eni (-0,50% a 13,95 euro): Goldman Sachs ha incrementato il target sul titolo da 17,00 a 17,80 euro e conferma la raccomandazione buy, mentre UBS e Banca Akros hanno confermato la raccomandazione buy e il target a 17 euro. Ieri Eni ha completato la vendita ad ExxonMobil del 25% di Area 4, il blocco a gas nel Bacino del Rovuma, Mozambico.
L'operazione prevede un pagamento di 2,8 miliardi di dollari, più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing.

*Telecom Italia (-1,49%) *inverte la rotta dopo un avvio di seduta positivo in scia a quanto rivelato dal Messaggero, ovvero che l'a.d. Amos Genish ha incaricato McKinsey di predisporre un piano industriale con diverse opzioni per la rete e a breve potrebbe essere dato mandato ad alcune investment bank (Credit Suisse e Goldman Sachs le maggiori indiziate).

Ieri il manager ha incontrato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e i vertici di Agcom e Antitrust, cui ha esposto la situazione e aperto con questi ultimi due un tavolo tecnico. Segnaliamo che le dichiarazioni di Genish delle ultime settimane sembravano indicare chiaramente una chiusura del manager verso ogni ipotesi di separazione della rete.

Deboli i farmaceutici con Recordati (-2,04%), Amplifon (-3,17%), DiaSorin (-1,23%) e MolMed (-6,38%).
L'indice EURO STOXX Health Care termina a -1% circa.

Poste Italiane (-0,24%) in lieve calo. Una fonte a conoscenza della situazione ha confermato a Reuters quanto riferito in precedenza da MF, ovvero che Poste e Cdp hanno raggiunto un nuovo accordo riguardo alla convenzione che consente agli uffici postali di collocare buoni e libretti emessi da Cdp.

Sempre secondo le indiscrezioni le firme sulla convenzione verranno apposte oggi, con comunicato ufficiale dopo la chiusura del mercato. Secondo MF l'accordo vale circa un miliardo di euro all'anno di commissioni di collocamento a favore di Poste.

Improvvisa accelerazione al ribasso per Trevi Finanziaria Industriale (-5,43%) nel pomeriggio.
Per il momento non si rilevano notizie capaci di spiegare un movimento così repentino. Ricordiamo che a metà novembre il cda ha deciso di rinviare a fine anno l'approvazione dei dati del terzo trimestre a causa delle "incertezze circa l'esito delle negoziazioni in corso con il ceto creditorio per la definizione e sottoscrizione dell'accordo di standstill".

Il management ha inoltre segnalato sensibili scostamenti al ribasso dei dati consuntivati al 30 settembre rispetto a quanto assunto in sede di previsioni. La società ha deciso di identificare entro breve termine un Chief Restructuring Officer e potrebbe varare un aumento di capitale.

Positivo il lusso con Yoox Net-A-Porter Group (+1,08%), Salvatore Ferragamo (+0,49%), Brunello Cucinelli (+0,50%) e soprattutto Luxottica (+0,59%): il titolo del gruppo creato da Leonardo Del Vecchio ha approfittato della notizia del rinnovo della licenza Tiffany fino 2027.

Inoltre Reuters riferisce che l'antitrust UE è indirizzato a concedere l'autorizzazione alla fusione con Essilor (+0,31%) senza chiedere alcuna concessione. Si tratterebbe del secondo ok, dopo quello del Canada di fine novembre, delle cinque autorità antitrust la cui autorizzazione costituisce condizione sospensiva all'operazione.
Le altre tre sono quelle di USA, Cina e Brasile.

Bene il risparmio gestito con Azimut Holding (+0,25%), FinecoBank (+0,65%). Sale anche Banca Mediolanum (+1,40%) nell'ultimo giorno di presenza nel paniere dell'indice FTSE MIB: da lunedì sarà sostituita da Pirelli (-0,55%).

Gran denaro sul titolo Exprivia (+10,45%) dopo la notizia del completamento dell'investimento del gruppo in Italtel.

In particolare, Exprivia ha sottoscritto una partecipazione pari all'81% del capitale ordinario di Italtel.

(Simone Ferradini - www.ftaonline.com)

Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

Condividi

Google News Siamo su Google News!

Rimani sempre aggiornato, clicca sul link qui sotto, e nella pagina che si apre non dimenticarti di cliccare il bottone "Segui".

Traderlink Google News »