Calendario Macro. Gli eventi importanti di questa settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 18/03/2019 12:46

Le banche centrali torneranno al centro della scena questa settimana. Dopo la Bce con la notizia del ritorno delle misure di finanziamento agevolato per le banche europee, nei prossimi giorni sarà la volta della Fed e della Bank of England. Sul fronte italiano, invece, le novità sono molto scarse e riguarderanno solo la bilancia commerciale che sarà pubblicata martedì.
 

Lunedì: Europa e la bilancia commerciale

Il primo giorno della settimana vedrà subito l’Europa in scena. Nello specifico con i dati riguardanti la Bilancia Commerciale di gennaio che saranno resi noti alle 11 da parte dell’Istituto di statistica dell'Unione Europea (Eurostat). La Bilancia Commerciale è la valutazione della differenza di valore tra beni e servizi importati ed esportati. Allargando la visuale al panorama internazionale, particolare importanza assume la pubblicazione della produzione industriale giapponese di gennaio. Il dato, elaborato dal Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria giapponese (METI) vedeva nella sua versione precedente un saldo negativo del 3,7%.
 

Martedì: bilancia commerciale italiana

L'Italia entra in scena nella seconda giornata con una bilancia commerciale che riguarda il mese di gennaio e che verrà pubblicata alle 10. L’ultimo risultato riguardante la differenza tra esportazioni e importazioni di beni e servizi con altri paesi era pari a 3,66 miliardi di euro. In sede europea, però, i protagonisti saranno Germania e Gran Bretagna. La prima, alle 11 svelerà il suo indice Zew, ovvero l’indice redatto con cadenza mensile riguardante la fiducia delle imprese. Ad elaborarlo, come sempre, il Centre for European Economic Research (Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung da cui il nome dell’indice). Si tratta di un dato molto importante. Infatti, sebbene più volatile del suo collega Ifo, offre uno spaccato delle prospettive economiche anche di Usa, Europa e Giappone, oltre che della Germania in particolare. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, invece, si guarderà ai numeri del mondo del lavoro (richieste di sussidi di disoccupazione di febbraio e tasso di disoccupazione di gennaio).
 

Mercoledì: ancora Germania e Gran Bretagna

Il cuore del Vecchio Continente ancora sotto i riflettori. Londra e Berlino, infatti, verranno a conoscenza dei prezzi alla produzione. In particolare il Regno Unito vedrà anche la pubblicazione di un altro dato, di primaria importanza, quello dei prezzi al consumo anno su anno. In quest’ultimo caso le attese guardano ad un 1,9% contro il precedente 1,8%. Sarà sulla base di questi dati, infatti, che la Bank of England, giovedì prossimo, potrebbe decidere se muoversi o meno sui tassi di interesse, sebbene il vero ago della bilancia per Mark Carney resterà sempre la Brexit. L’evento del giorno, però, avrà luogo dall’altra parte dell’oceano. Infatti la Federal Reserve chiuderà i lavori della sua terza riunione con conseguente conferenza stampa. Una conferenza che, per volontà del governatore Jerome Powell, da quest’anno farà seguito a tutte le riunioni della banca centrale statunitense. In quest’occasione gli analisti e gli operatori cercheranno di avere conferme sulla fine o meno del ciclo di rialzi dei tassi di interesse. Non solo: anche l’andamento dell’economia a stelle e strisce sarà sicuramente oggetto di attenzione.
 

Giovedì: è la volta della BoE

Relativamente scarna l’agenda di giovedì. In Europa ci sarà, oltre al rapporto mensile della Bce, anche il dato di marzo della fiducia dei consumatori. Nello stesso giorno saranno resi noti i numeri delle vendite al dettaglio (anno su anno) di Londra. Evento clou, la riunione della Bank of England che potrebbe confermare lo status quo della politica sul costo del denaro. Negli Usa, intanto, si guarderà all’indice PhillyFed, cioè l'indice mostra le condizioni del settore manifatturiero nel distretto americano di Philadelphia.
 

Venerdì: si chiude con i PMI

L’ultimo giorno della settimana lavorativa vedrà in primo piano la sequela di dati PMI. Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'indice, espresso in punti, dell'attività produttiva di un paese. Un risultato che nasce dalla valutazione data dai responsabili degli uffici acquisti, utilissimo strumento per comprendere l’immediato futuro della realtà produttiva e dell'occupazione del settore manifatturiero. In particolare venerdì prossimo saranno resi noti i dati di marzo del PMI manifatturiero, composito e servizi di Francia, Germania ed Eurozona, oltre che degli Stati Uniti. Inoltre, sempre dagli Usa, l’attesa è per le vendite di abitazioni esistenti.


Articolo a cura di Rossana Prezioso

 

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