Fed, guardate alla luna e non al dito

Maurizio Mazziero Maurizio Mazziero - 16/06/2017 15:04

Forse non tutti sanno che quando termina il Quantitative Easing (acquisto di titoli da parte di una banca centrale) non cessano del tutto gli acquisti.

Ciò è dovuto al fatto che cedole e dividendi incassati vengono reinvestiti, al tempo stesso i titoli scaduti vengono rimpiazzati. Così facendo viene mantenuto il livello di detenzione di titoli raggiunto dalla banca centrale.

Come sappiamo la FED sta progressivamente rialzando i tassi di interesse, quando ciò avviene i media ci danno ampio risalto: due giorni fa ad esempio la FED ha rialzato per la seconda volta quest’anno il tasso di interesse portandolo all’1,25%.

Ma tutti i miliardi di dollari di liquidità che sono starti immessi nel sistema che fine fanno? La FED continua ad acquistare per mantenere il livello di bilancio? Quando inizierà a ridurre questi reinvestimenti?

L’aspetto positivo che è forse stato un po’ trascurato da questa riunione del FOMC (il consiglio che riunisce le varie banche centrali statunitensi) è la decisione per la prima volta di avviare un programma di riduzione. Una notizia importante a cui gli organi di informazione hanno dato poco risalto; vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Rimborsi da titoli di stato: riduzione iniziale dei reinvestimenti di 6 miliardi di dollari al mese, ogni tre mesi questo importo aumenterà di ulteriori 6 miliardi al mese raggiungendo dopo 12 mesi i 30 miliardi di dollari, cifra a cui si stabilizzerà.

Rimborsi da obbligazioni ipotecarie (MBS) e da titoli delle agenzie di debito: riduzione iniziale dei reinvestimenti di 4 miliardi di dollari al mese, ogni tre mesi questo importo aumenterà di ulteriori 4 miliardi al mese raggiungendo dopo 12 mesi i 20 miliardi di dollari, cifra a cui si stabilizzerà.

Il programma di riduzione inizierà entro la fine dell’anno e a regime, probabilmente nel 2019 comporterà un ritiro di liquidità per 50 miliardi al mese. Sono tanti, sono pochi? Per comprenderlo dobbiamo dare un’occhiata al bilancio FED.
 


Il grafico sopra (Fonte FRED – Federal Reserve di St.Louis) ci permette di osservare che dal primo al terzo QE il bilancio della FED è passato da 905 miliardi di dollari a 4.476 miliardi, con un incremento di 3.571 miliardi pari al 395%. Detto in altri termini il bilancio FED dal 2008 ad oggi si è quadruplicato mediante acquisti di titoli di Stato e obbligazioni cartolarizzate.

Considerando il programma di riduzione dei reinvestimenti, sopra riportato, e ipotizzando che questo inizi a ottobre 2017, il rientro nei valori del 2008 si avrebbe solo a marzo del 2024.

Apparentemente potrebbe sembrare un lasso di tempo ragionevole, inoltre non si può escludere che la FED a un certo punto incrementi ulteriormente la riduzione dei reinvestimenti.

Tuttavia sette anni in finanza sono dei tempi biblici e chi può escludere che nel frattempo non giungano altri periodi di crisi che costringano a rivedere il programma di rientro?

Lasciamo a ciascuno dei lettori la propria riflessione in merito, ricordando nel contempo che la BCE da marzo 2015 a maggio 2017 ha portato il proprio bilancio da 2.250 miliardi a 4.196 miliardi, quasi un raddoppio, e ancora non se ne vede la fine!

Sotto il grafico del Bilancio della BCE (Fonte FRED).
 

 

Maurizio Mazziero
www.mazzieroresearch.com

 

 

 

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