L'Hindenburg Omen non ha tradito

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 11/10/2018 12:28

Che cosa succede allo S&P500 quando il mercato interrompe una delle sequenze storiche più prolungate senza una correzione di almeno il cinque percento?

L'Hindenburg Omen non ha tradito. L'impressionante sequenza di segnali, maturata a settembre, ha prodotto un severo arretramento degli indici della borse americane. Come già rilevato, malgrado l'infausto nome questo setup non preannuncia necessariamente catastrofi, ma quasi sempre è stato seguito da ridimensionamenti di una certa portata.

Il ribasso era nell'aria. Con il tonfo di ieri, lo S&P500 scende ai livelli più bassi degli ultimi quattro mesi. A nostro parere, malgrado l'entità non è anomalo lo storno di ieri; era tecnicamente inspiegabile la risalita maturata in estate. Se si considera, oltretutto, che le prime dieci società per capitalizzazione avevano prodotto più della metà - il 53%, per l'esattezza - della performance conseguita da Wall Street nel 2018. L'anno scorso, il contributo non ha superato il 30%.

Si interrompe dunque la sequenza di sedute senza una variazione in valore assoluto superiore al punto percentuale; verso il basso, ad evidenza. Nelle prossime ore elaboreremo un modello previsionale basato su questo aspetto. A tal proposito, due considerazioni emergono; la prima: il mercato azionario americano sta seguendo fedelmente le prescrizioni dei modelli proposti in estate - quello basato sui mesi di luglio particolarmente esuberanti, e quello basato sul conseguimento di un nuovo massimo storico ad agosto - per cui la navigazione procede placida.

La seconda considerazione, che ci suggerisce la slavina di ieri, ci riporta a febbraio: quando il mercato interruppe una delle sequenze storiche più prolungate senza una correzione di almeno il cinque percento. La figura proposta mette a confronto l'andamento previsto sulla base della performance media-mediana successiva ai tali manifestazioni, a confronto con l'andamento effettivo dello S&P500 (linea rossa), dal 7 febbraio in avanti: ancora una volta, in ultima analisi il mercato è andato dove era atteso. E adesso si concede una correzione sulla cui estensione è facile formulare conclusioni.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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