La partita si gioca su base settimanale e mensile

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 04/05/2017 14:56

La Federal Reserve ha fornito ieri sera indicazioni molto chiare e puntuali: il recente rallentamento dell'economia americana, ben sintetizzato dal conseguito valore negativo da parte del CESI, sarebbe transitorio; benché calata rispetto al mese precedente, l'inflazione rimane piuttosto vicino al target del 2.0%.

Gli operatori economici e gli investitori finanziari devono dunque prepararsi ad un nuovo aumento dei tassi di interesse, il prossimo mese: il consenso dei membri del FOMC è unanime. Infatti il mercato a termine prezzava ieri sera una probabilità del 94%, dal 70% della vigilia: una prospettiva che avvicina il costo ufficiale del denaro alle soglie cruciali discusse nel Rapporto Giornaliero una settimana fa.


Non sono mancate le reazioni scomposte: non tanto sul mercato azionario, quanto su quello obbligazionario e a ruota sui metalli preziosi, di cui ci occupiamo dettagliatamente nel rapporto di oggi. Vedremo questa mattina le reazioni sui listini europei, che vivono questa persistente fase di incertezza. A Piazza Affari in particolare l'indice MIB è tuttora preda di questa resistenza, fra 20700 e 21000 punti, nota da tempo.

Da decifrare la natura del gap lasciato aperto dopo il primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Come evidenziato in precedenza, la partita decisiva si gioca su base settimanale e mensile: nel primo caso, con una divergenza bearish del tutto formalizzata, nel secondo con un livello di ipercomprato che ha anticipato i massimi degli anni passati.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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