Ieri sul mercato finanziario abbiamo assistito ad un violento "sell off" sull'oro che ha rotto l'area di supporto e, di conseguenza, ha accelerato al ribasso, andando a registrare minimi dei prezzi dal lontano 2010.
In realtà l'attuale debolezza non riguarda solo l'oro ma in generale tutte le materie prime, compreso l'argento che fatica a reggere l'area di supporto.
Molti lettori mi stanno scrivendo chiedendomi sia il motivo per cui oro e argento stanno scendendo sia se è finalmente giunto il momento di inserirli in portafoglio.
Ho quindi deciso di scrivere questo articolo per cercare di fare chiarezza sui motivi del ribasso, sulle tempistiche per l'inserimento in portafoglio e sugli strumenti da utilizzare per l'acquisto.
Partiamo dall'inizio, ossia dai motivi per cui l'oro sta scendendo.
Personalmente credo che non ci sia un unico motivo che ha indotto l'accelerazione ribassista dei prezzi quanto piuttosto un insieme di fattori che hanno agito contemporaneamente.
In quest'ottica ritengo che i motivi principali dell'attuale debolezza di oro e argento siano da ricercare tra:
- la prospettiva di un dollaro americano forte e in possibile rafforzamento in caso di aumento dei tassi di interesse da parte della FED ( rialzo che potrebbe avvenire nei prossimi mesi );
- la delusione per i dati relativi alle riserve d'oro pubblicati dalla banca centrale cinese. Nello specifico, i dati diffusi oggi ( era dal 2009 che non venivano pubblicati ) delineano un aumento del 50% delle riserve aurifere ( che sono passate da 1.054 a 1.658 tonnellate ) ma il mercato e gli analisti si aspettavano un dato decisamente maggiore ( 2.500 - 3.000 tonnellate ).
A questi fattori, non dimentichiamo di aggiungere anche altre condizioni che sono artefici della debolezza di medio periodo:
- oro e argento non pagano interessi, a differenza di azioni ( dividendi ) e obbligazioni ( cedole );
- l'oro è considerato un bene rifugio per cui tende a salire di prezzo ( essere acquistato ) quando sul mercato finanziario domina l'incertezza oppure quando la situazione è moderatamente negativa.
In questo momento invece sui mercati finanziari i fattori di rischio sono stati anestetizzati ed in particolare è stato ( momentaneamente ) allontanato il rischio Grexit.
Non dimentichiamo inoltre l'accordo sul nucleare tra l'Occidente e l'Iran o il disgelo tra Usa e Cuba che hanno contribuito ulteriormente a rasserenare gli animi degli operatori che non hanno quindi avuto necessità di acquistare protezione per i loro investimenti.
Qualcuno infine sostiene che il prezzo di oro e argento sia manipolato e spinto al ribasso in modo artificiale da parte di qualche grossa isitituzione finanziaria... personalmente non sono certo in grado di confermarlo ma come diceva Andreotti "a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina".
Credo che sia stato l'insieme di tutti questi fattori ad aver indotto e determinato la tendenza di breve e di medio periodo in atto su oro e argento.
Se analizziamo la tendenza dei prezzi risulta evidente come l'attuale allungo ribassista non sia stato un fulmine a ciel sereno ma, al contrario, nei giorni scorsi erano già evidenti crepe e sinistri scricchiolii che si incastonavano all'interno di un quadro già debole di medio-lungo periodo, come illustrato nei grafici sottostanti.
Nel sottostante grafico dell'argento ho indicato il cedimento dei giorni scorsi a cui è seguito il pull back e la ripartenza ribassista dei prezzi.
Nel sottostante grafico è illustrata la rottura dell'importante area di supporto che si era verificata venerdì scorso sull'oro e che ha posto le basi per l'accelerazione ribassista di ieri.
Dal punto di vista grafico dunque la tendenza ribassista non è in atto solo sul breve periodo ma anche sul timeframe di medio periodo, come risulta dall'analisi dei grafici sottostanti.
Oro: tendenza di medio periodo al ribasso e breve periodo che accelera al ribasso dopo la rottura dell'area di supporto.
L'impressione è che sia partita una nuova gamba ribassista e che quindi il movimento ribassista non sia terminato.
Argento: tendenza di medio periodo al ribasso e debolezza di breve periodo con le quotazioni che faticano a reggere l'area di supporto.
Anche sull'argento credo che la debolezza sia destinata a continuare nel breve periodo.
Dal punto di vista grafico, in questo momento l'oro e l'argento sono il classico coltello che cade e quindi cercare di afferrarlo al volo è alquanto pericoloso !
Dal punto di vista operativo è saggio togliersi dalla testa l'insana voglia di anticipare il mercato e cogliere i minimi ed è invece consigliabile aspettare a bordo campo che i prezzi abbiano toccato il fondo.
Solo nel momento in cui l'analisi tecnica disegnerà un segnale di inversione sui prezzi, accompagnato da un recupero della forza relativa, si potrà valutare l'acquisto e l'inserimento in portafoglio di questi asset.
Nonostante l'attuale debolezza, personalmemte però ritengo che l'oro e l'argento restino un asset particolarmente interessante in ottica di medio-lungo periodo dal momento che, come ripeto da tempo, sono l'unica asset class che presenta un potenziale di rendimento e di rivalutazione.
Se infatti analizziamo le principali asset class, emerge che:
- la liquidità offre un rendimento nullo;
- le obbligazioni offrono rendimenti striminziti e, come se non bastasse, in caso di rialzo dei tassi si assisterebbe ad una discesa generalizzata dei prezzi ( con il rischio di restare incastrati a lungo a prezzi alti con rendimenti bassi che magari non coprono neanche dall'inflazione );
- i mercati azionari sono sui massimi e in una situazione di sopravvalutazione rispetto ai dati fondamentali, soprattutto sul mercato americano che è il faro mondiale.
A differenza di questi asset appena descritti invece oro e argento si sono deprezzati parecchio rispetto ai massimi storici registrati nel 2011 e di conseguenza rappresentano l'unico asset che ha un potenziale, almeno teorico, di rivalutazione nel medio - lungo periodo.
Un ulteriore dettaglio da non trascurare è che ritengo che sull'oro e sull'argento sia aperte molte posizioni "short" e quindi molto scoperto per cui, in caso di inversione di tendenza, molti investitori saranno costretti a correre a chiudere le posizioni ribassiste detenute con la conseguenza che la spinta rialzista sarà ancor più sostenuta.
Riassumendo quindi, dal mio punto di vista oro e argento restano quindi un asset molto interessante da seguire e monitorare in ottica di medio-lungo periodo ma che non è ancora il momento di inserire in portafoglio a causa della debolezza di breve periodo che dovrebbe continuare !
Quando però arriverà il momento opportuno, è importante per il risparmiatore sapere di avere a disposizione numerosi strumenti finanziari per operare su oro e argento, tra cui:
- Oro e argento in lingotti che può essere acquistato presso la società italiana Italpreziosi, che vende anche tramite un negozio online, oppure quella svizzera ProAurum che offre il deposito doganale.
- Etc con sottostante fisico in modo da evitare l'effetto negativo del contango.
Tra i vari etc, segnalo "Etfs physical gold" e "etfs physical silver".
- Azioni aurifere: hanno il vantaggio che ( alcune ) staccano dividendo ma lo svantaggio di essere parecchio volatili.
- Etf con sottostante le azioni aurifere come l'"etfs daxglobal gold mining" che ha come sottostante delle azioni di società operanti nel settore dell'estrazione dell'oro
- Certificati: a farla da padrone su questo sottostante sono quelli a capitale non protetto come i "benchmark" di Unicredit ( DE000HV78AJ3, DE000HV8FZP2 o DE000HV8FZM9 ) oppure in "leva cinque" di Societè Generale ( IT0006725474 ).
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Buon trading
Gabriele Bellelli