Protezione o rendimento, il lusso di non dover scegliere

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 01/06/2020 08:39

L’emittente svizzero ha recentemente emesso una delle strutture più apprezzate dagli investitori in certificati, un Phoenix Memory Airbag, scritto su titoli solidi che paga abbondanti cedole e garantisce una profonda protezione del capitale.

Il rally azionario più lungo dallo scoppio della pandemia è stato interrotto bruscamente a metà settimana dall’intensificarsi delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, ossia il medesimo tema che teneva banco fino a metà febbraio. Anche nelle reazioni alle notizie, il mercato americano dimostra di aver assorbito completamente qualsiasi scenario legato al Covid-19 , ignorando del tutto i dati macroeconomici disastrosi e i proclami del FMI e della stessa Federal Reserve che ammonisce sulla gravità eccezionale della crisi causata dal lockdown. Il Nasdaq ha quasi totalmente recuperato i massimi di febbraio e nella più classica rotazione settoriale, nelle ultime sedute sono stati gli industriali a comandare la graduatoria dei migliori titoli, permettendo ai titoli tecnologici di prendere fiato. Il recupero lampo del mercato, una vera e propria V sul Nasdaq,  non ha lasciato spazio agli investitori più diffidenti che si aspettavano un nuovo test del minimo battuto dai mercati azionari a marzo. Un’opportunità per chi è rimasto a guardare è offerta da Credit Suisse , emittente di un certificato denominato Phoenix Memory Airbag (ISIN: XS1973493445) che è riuscito a sfruttare i ribassi di marzo per fissare i prezzi strike su livelli che, se paragonati alla strada percorsa dai mercati a partire dal 2019, risultano relativamente bassi. Il basket di prestigio di questo prodotto è composto da 4 titoli appartenenti a diversi settori e operanti in diversi paesi dell’area euro ( Allianz, Bayer, Ferrari e Intesa Sanpaolo) ed è di tipo worst of , il che implica che nelle date di rilevamento previste, verrà considerato il prezzo dell’azione meno performante per stabilire il diritto all’erogazione dei premi periodici. L’obiettivo è il pagamento di coupon mensili di ammontare pari allo 0,9% del valore nominale, fissato a 100 euro, se il peggior titolo, in termini di performance, sarà al di sopra del trigger cedolare posto al 60% del rispettivo prezzo strike. Tali coupon godono dell’effetto memoria, di conseguenza, se in una o più date il flusso non verrà pagato a causa dell’eccessivo ribasso da parte di uno dei titoli, non appena si verificherà la condizione questo sarà riconosciuto.

A partire dal 22 gennaio 2021 una nuova opportunità sarà riservata agli investitori. Se il titolo più debole del basket sarà al di sopra dell’85% dello strike, il certificato verrà revocato e il detentore otterrà come valore di rimborso i 100 euro nominali maggiorati del coupon. Ciò implica che già da gennaio, anche nel caso in cui uno dei titoli sia in ribasso del 15% dall’emissione, l’investitore riceverà capitale e premi.

L’aspetto che rende particolarmente appetibile questa tipologia di certificati è l’effetto airbag sulla barriera. La barriera del capitale è posta al 60% dei prezzi strike e se a scadenza il peggior titolo sarà al di sopra di di tale livello, il prodotto rimborserà i 100 euro nominali. Viceversa, perdendo l’opzione di protezione del capitale liquiderà un importo inferiore ma, ecco che grazie all’Airbag, la perdita per l’investitore sarà notevolmente ridotta rispetto ai prodotti classici con barriera. Infatti, ipotizzando un ribasso a scadenza del 50% da parte di uno dei titoli del basket, un evento di per sé già arduo se si considera che si parte da valori già mediamente bassi, anziché un rimborso di 50 euro come avverrebbe nei prodotti a protezione classica se ne riceverà uno pari ai 50 euro rapportati alla barriera anziché allo strike e pertanto sarà pari a 50/60 = 83,33 euro.  Si comprende pertanto facilmente perché i certificati con Airbag continuano giorno dopo giorno a conquistare quote di mercato: con un simile certificato si ha l’opportunità di puntare a un rendimento annualizzato del 10,8% sapendo che fino al 40% di perdita da parte di uno dei titoli, peraltro solidi, del basket il capitale sarà interamente protetto e che in uno scenario di ribasso del 50% la perdita sarà limitata a poco più del 16%.

Al momento tutti i sottostanti scambiano al di sopra dei rispettivi strike e di conseguenza a scadenza l’evento barriera avverrà solo a fronte di discese maggiori del 40% dalle quotazioni odierne. Veniamo a un’analisi più dettagliata dei titoli componenti il basket.

Allianz, la nota compagnia assicurativa tedesca, è un titolo a beta 0,99, che presenta quindi una forte correlazione col mercato, scambia oggi a un prezzo di 163,90 euro, sopra del 37% rispetto ai minimi toccati a marzo. La barriera del capitale è posta a 96 euro, un livello che non viene toccato dal 2012. E’ evidente quindi come Credit Suisse sia riuscita a fissare questo livello a prezzi veramente bassi.

Ferrari, denominato il brand più forte al mondo, ha dimostrato forza in questi anni derivante dalla fiducia degli investitori nell’azienda che hanno riposto molti capitali in questa azione. Al momento scambia ad un prezzo di 149 euro e sembra puntare alla chiusura del gap settimanale da 154 euro a 159 euro, gap causato dallo strappo ribassista a inizio discesa.
Bayer al momento scambia ad un livello di prezzo di 61 euro perfettamente a metà tra il massimo di febbraio e il minimo battuto a marzo.
Infine, il titolo bancario Intesa Sanpaolo che al momento figura come best performer del basket scambiando a 113% rispetto allo strike fissato a 1,33 euro. Questo è un prezzo storicamente basso per l’azione, al di sotto del minimo formatosi nel 2016 a 1,50 euro.
Comprando al momento questo prodotto al prezzo lettera di 103,30 euro si otterrà a scadenza un rendimento del 47,4%, annualizzato del 9,2% anche a fronte di discese maggiori del 40% dai prezzi attuali.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it
 

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