Borse mondiali ad un passo dal bear market

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 29/10/2018 16:47

Piazza Affari sembra come risparmiata dalle vendite. Si può immaginare la prospettiva di un rimbalzo: dopotutto sull'indice MIB l'area compresa fra 18400 e 18900 punti sta reggendo. Ma ciò non esclude la ragionevole certezza di nuovi minimi nei mesi a venire.

Al termine di un'altra settimana drammatica, i mercati azionari globali vedono la capitalizzazione ridursi di ulteriori 2 trilioni di dollari. Il dito è puntato sui risultati tanto brillanti in assoluto quanto deludenti rispetto alle aspettative, da parte delle aziende americane: ma questo sembra un mero catalizzatore, che ha esaltato un disagio in essere da tempo. Non a caso la probabilità di un aumento dei tassi di interesse a dicembre da parte della Federal Reserve, da fatto scontato, è scesa al 66% ad evento probabile; con la probabilità di ulteriori aumenti nel 2019 calata ad un irrilevante 14%.

Dal massimo di gennaio l'abbattimento di valore supera i 15 trilioni di dollari: una ricchezza pari al PIL prodotto annualmente da Eurozona e Regno Unito. In termini relativi, le borse mondiali con esclusione di quella USA hanno sofferto dal picco una contrazione del 18.3%: per il MSCI World ex USA siamo ad un passo dalla definizione formale di bear market.

Gli Stati Uniti hanno sovraperformato per buona parte di quest'anno, conseguendo in sostanziale solitudine un massimo a settembre. Ma, zavorrati dalle momentum stock che ne hanno in precedenza decretato lo splendore, abbattono in sequenza i supporti, spingendosi addirittura sotto alla popolare - e sempre efficace - media mobile a 200 giorni: la quale, come si può ben notare, ha contenuto tutte le correzioni di quest'anno, nonché quella culminata nel minimo di novembre 2016 da cui ripartì il bull market a stelle e strisce.

Questa getta una luce fosca sulle prospettive del listino americano; da settimane notoriamente atteso ad un minimo per la seduta del 26 ottobre: i modelli previsionali, resi disponibili per gli abbonati al Rapporto Giornaliero, sono allineati temporalmente in tal senso; ma le rotture prodottesi, il deterioramento in atto e in ultimo il massiccio disimpegno ventilato del modello di asset allocation, inducono alla cautela.

Piazza Affari, a sua volta da tempo formalmente in bear market, di recente sembra come risparmiata dalle vendite, intensificatesi in precedenza. Il ribasso è stato diffuso, e per certi versi si può immaginare la prospettiva di un rimbalzo: dopotutto sull'indice MIB l'area compresa fra 18400 e 18900 punti sta reggendo. Ma qui, come su buona parte delle borse europee, bisogna tenere ben presente il contesto di fondo nel quale si inserisce questa eventualità: un contesto deteriorato, in cui la prospettiva di un rimbalzo non esclude la ragionevole certezza di nuovi minimi nei mesi a venire.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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