Draghi fornisce liquidità, ma a Piazza Affari è "sindrome giapponese"

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 11/03/2019 10:59

Dopo una reazione iniziale benigna, il FTSE MIB si è accartocciato, chiudendo in territorio negativo, e formalizzando un pattern di inversione di tendenza (STMP). Bizzarro come la circostanza coincida con un Sell Sequential setup di DeMark: una combinazione che non si registrava da maggio 2009.

Per la prima volta quest'anno, lo S&P500 si concede una correzione per la quarta seduta di fila. Per ritrovare una sequenza simile occorre risalire al periodo nero che precedette il minimo natalizio. Va peggio al Dow Jones Transportation, che dal massimo dista ormai più del 10%: una divergenza, rispetto agli indici maggiori, che andrebbe esaminato con attenzione.

Ma ieri era il giorno della BCE, e l'istituto di emissione non ha deluso le attese; al contrario, ha sorpreso gli operatori, anticipando una nuova stagione di fornitura di liquidità, spostando al 2020 (inoltrato) la tempistica del primo aumento dei tassi ufficiali. Al contempo, il governatorato ha rivisto verso il basso le stime di crescita per il 2019: dall'1.7 all'1.1%, rilevando la presenza di persistenti pressioni deflazionistiche. Per quanto ci concerne, una settimana fa abbiamo commentato come il livello del PMI fosse compatibile con una crescita trimestrale, annualizzata, di appena lo 0.5%: un modo velato per parlare di stagnazione. Che, come già rilevato in precedenza, si accompagna ad un crollo delle aspettative inflazionistiche: scese ai minimi del 2016.

I mercati azionari continentali non sono risultati insensibili alle dichiarazioni di Eurotower. Dopo una reazione iniziale benigna, il FTSE MIB si è accartocciato, chiudendo in territorio negativo, e formalizzando un pattern di inversione di tendenza (STMP). Bizzarro come la circostanza coincida con un Sell Sequential setup di DeMark: una combinazione che non si registrava da maggio 2009. Quando, curiosamente, Piazza Affari si attestava sui medesimi livelli, e proveniva da un rally di analoga estensione temporale. Se questo script si ripetesse, dovremmo assistere a diverse settimane di stagnazione su questi livelli, prima di una debolezza più convinta.

Sindrome giapponese? alludiamo ovviamente all'inquietante confronto a distanza discusso in sede di Outlook (pagina 100). Sarebbe meglio per i Tori che non si scendesse sotto l'orbita della media mobile a 200 giorni.


Analisi a cura di Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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