Il Cash Collect Memory Step Down di Unicredit Bank AG offre un rendimento potenziale pari al 6,8% annuo con una volatilità dei sottostanti limitata.
Il clima di risk on sui mercati azionari continua ad essere alimentato dalla fiducia nel progresso tecnologico che l’intelligenza artificiale porterà negli anni a venire: ricordiamo da ultimo l’eccezionale trimestrale di Oracle, che ha rivisto al rialzo la propria guidance sui ricavi OCI (Oracle Cloud Infrastructure), prevedendo una corsa agli investimenti infrastrutturali legati proprio all’AI. La quiete sui mercati è ben confermata anche dal termometro degli indici di volatilità, che continuano a rimanere schiacciati sui minimi dell’ultimo anno. In questo clima di calma apparente, l’attenzione si concentra sempre più su soluzioni capaci di offrire ritorni superiori ai titoli di Stato, ma senza esporsi completamente al rischio tipico delle singole azioni. In questo scenario, il tema centrale del 2025 è la gestione del rischio di portafoglio: saperlo ricalibrare rappresenta spesso la chiave per affrontare con successo le nuove sfide dei mercati.
Su questo i certificati di investimento si confermano strumenti altamente versatili, offrendo più di una alternativa difensiva per i risparmiatori più avversi al rischio: la strutturazione di payoff particolarmente asimmetrici, offerti ad esempio da Airbag, Fixed Cash Collect o Low Barrier, oppure facendo ricorso ad un ventaglio di sottostanti per loro natura meno volatili dei single stocks o dei basket worst of: stiamo parlando degli indici azionari. I certificati collegati a indici azionari rispondono bene a questa esigenza, perché uniscono la struttura dei prodotti d’investimento a sottostanti intrinsecamente diversificati: i certificati su indici non solo riducono l’esposizione ai rischi specifici delle singole aziende, ma consentono anche di presidiare la parte “core” del portafoglio con un rapporto rischio-rendimento più equilibrato. Non è un caso che proprio questa tipologia abbia conquistato spazio tra gli investitori italiani, confermandosi una soluzione ideale nei momenti di maggiore volatilità.
Una possibile soluzione in certificati scritta su indici azionari è essere rappresentata dal Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000UG641C6) emesso da Unicredit Bank AG; il prodotto, che prevede premi a memoria condizionati (trigger premio al 55% dei valori iniziali) pari all’1,7% trimestrale (6,8% p.a.) con barriera capitale posta al 55% dei rispettivi strike, è scritto su un basket composto da Eurostoxx 50, Nasdaq 100, FTSE Mib ed Eurostoxx Banks ed ha durata residua di due anni ed otto mesi, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 19 febbraio 2026 e per le successive date a cadenza trimestrale, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 110% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi).
Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 18 maggio 2028 senza che il certificato sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti gli indici non perdano più del 45% dai valori di riferimento iniziali. Rispetto ai prezzi attuali, il certificato consentirebbe di generare un rendimento in condizioni di lateralità pari al 6,85%, senza peraltro dover ricorrere ad indici di paesi emergenti (Cina e Brasile su tutti), impiegati sempre più spesso in questa tipologia di certificati. Al di sotto del livello barriera il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.


Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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