Titoli di Stato, aggiornato il calendario delle emissioni di dicembre 2025: arriva il Bot annuale

Benna Cicala Benna Cicala - 07/12/2025 07:44

Titoli di Stato, aggiornato il calendario delle emissioni di dicembre 2025: arriva il Bot annuale

Dicembre non si limita a chiudere l’anno sui mercati finanziari. Porta sempre con sé una serie di interventi programmati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, spesso attesi dagli investitori che seguono con attenzione il calendario titoli di Stato. Il mese del 2025 non fa eccezione, perché le modifiche introdotte dal Mef riguardano direttamente l’offerta dei Bot e riscrivono la struttura delle aste di fine anno, con un occhio particolare all’emissione del 10 dicembre.

L’interesse cresce soprattutto per i risparmiatori che puntano su strumenti a breve durata, sia per la prevedibilità dei rendimenti sia per la possibilità di rinnovare la liquidità in tempi rapidi. Proprio per questo l’asta dei Bot annuali di metà mese cattura l’attenzione degli operatori e diventa la protagonista del nuovo calendario.

A questo punto è spontaneo chiedersi: quali modifiche introduce il Mef per il calendario titoli di Stato di dicembre 2025? In che modo sarà strutturata l’emissione del Bot annuale del 10 dicembre? E quali indicazioni operative riguardano la sottoscrizione e il collocamento? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Lexplain su come funzionano i titoli di stato.

Aggiornamento del calendario titoli di Stato dicembre 2025

Il Mef ha introdotto un aggiornamento significativo per l’ultimo mese dell’anno, modificando il calendario delle aste e ricalibrando il collocamento dei titoli di Stato in base alle esigenze di cassa. È proprio in questo contesto che assume rilevanza la scelta di rinviare alcune emissioni, mentre altre vengono confermate o rafforzate.

Le aste previste per il 29 e il 30 dicembre non avranno luogo. La decisione riguarda sia i Bot sia i BTP Short Term, oltre ai titoli a medio-lungo termine che solitamente trovano spazio nell’ultima settimana dell’anno. La motivazione è legata alla gestione dei flussi finanziari delle festività e alla volontà di evitare concentrazioni che potrebbero appesantire i movimenti sul mercato primario.

Nonostante la cancellazione delle aste di fine mese, il calendario mantiene un nucleo di operazioni centrali. Tra queste, spicca l’asta del 10 dicembre, che diventa la principale finestra dedicata ai Bot annuali. La data non è casuale. Viene infatti collegata alla scadenza del 12 dicembre, quando giungono a termine buoni per 11,44 miliardi di euro. Un volume rilevante che necessita di essere sostituito per garantire continuità nella gestione del debito.

La circolazione complessiva dei Bot, aggiornata al 28 novembre, si attesta a 133,68 miliardi. Una quota suddivisa tra annuali e semestrali, utile per comprendere il posizionamento dei risparmiatori sulle durate brevi. L’attenzione resta elevata anche sul fronte della domanda retail, spesso più sensibile alla prevedibilità dei rendimenti rispetto alle oscillazioni tipiche dei titoli pluriennali.

Asta del 10 dicembre: le caratteristiche dei Bot annuali

La protagonista del mese resta quindi l’emissione del 10 dicembre 2025. Il Mef ha confermato che il collocamento riguarda un Bot annuale di nuova emissione con importo fissato a 9 miliardi di euro. La data di regolamento è il 12 dicembre, in perfetta coincidenza con la scadenza dei titoli precedenti.

Il Bot ha una durata di 367 giorni, con scadenza il 14 dicembre 2026. L’asta si svolge attraverso il sistema competitivo, con i partecipanti che presentano le richieste espresse in termini di rendimento. In questo contesto la presenza degli operatori istituzionali diventa determinante per la formazione del prezzo di aggiudicazione.

Per gli investitori al dettaglio resta valida la soglia minima di sottoscrizione pari a mille euro, una regola che garantisce l’accesso anche a chi punta a utilizzare i Bot come soluzione temporanea per la liquidità.

Il collocamento supplementare è fissato all’11 dicembre, con un ammontare pari al 10% dell’asta principale. Una quota che, nelle giornate di forte domanda, può risultare utile per soddisfare la richiesta aggiuntiva senza effettuare ulteriori emissioni.

Un altro elemento che richiama l’attenzione degli operatori riguarda la mancata offerta dei Bot trimestrali. L’assenza di esigenze specifiche di cassa ha portato il Tesoro a concentrarsi esclusivamente sui buoni annuali, ritenuti più funzionali alla strategia di fine anno.

Modalità di sottoscrizione e gestione dei titoli in scadenza

L’accesso all’asta segue il percorso consueto. Il pubblico può effettuare le prenotazioni presso gli intermediari fino al giorno precedente l’emissione. Gli operatori specializzati, invece, presentano le richieste entro le 11 del 10 dicembre, con l’apertura della fase competitiva.

Il Mef ricorda anche i limiti delle commissioni applicabili alla clientela, fissate allo 0,15% per i Bot annuali. È un’informazione utile perché permette agli investitori di valutare il costo complessivo dell’operazione e confrontarlo con soluzioni alternative a breve termine.

La gestione delle scadenze gioca un ruolo altrettanto rilevante. L’ammontare di titoli in scadenza il 12 dicembre, pari a 11,44 miliardi, apre uno spazio naturale per il reinvestimento nell’asta del 10 dicembre. Molti investitori scelgono infatti di rinnovare automaticamente l’importo incassato, mantenendo così una strategia improntata alla stabilità del capitale.

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