IG Italia, a novembre creati 263 mila posti di lavoro, disoccupazione al 3,7%

02/12/2022 16:14

Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha così commentato gli ultimi dati dal mondo del lavoro degli Stati Uniti.

"Dati positivi nel report di novembre sul mondo del lavoro. I salari dei lavoratori crescono molto più del previsto

L'US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di novembre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 263 mila nuovi posti di lavoro, dato migliore rispetto alle attese del consensus (+200k nuovi impieghi).

Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,7% (aspettative al 3,7%).

Riviste al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-23 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di settembre è stato rivisto al ribasso di 46 mila unità a +269k, quello di ottobre invece al rialzo di 23 mila a +284k.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,1% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,6% m/m (consensus +0,3%). I salari sono saliti del 5,1% a/a (consensus +4,6%, mese precedente +4,9% a/a).

Acquisti sul dollaro.

Scendono gli indici azionari

I dati sul mondo del lavoro statunitense sono stati abbastanza sorprendenti soprattutto nella parte relativa alla crescita dei salari dei lavoratori ben al di sopra delle aspettative, fattore che potrebbe alimentare le pressioni inflazionistiche. I nuovi impieghi crescono ben più delle previsioni della vigilia ma sono stati compensati dalla revisioni al ribasso delle cifre dei mesi precedenti (effetto congiunto di -23k tra settembre/ottobre).

Crediamo che il dato sulla crescita dei salari non sia ben tollerato dai banchieri centrali statunitensi che si aspettavano, con le misure di politica monetaria in essere, anche un forte rallentamento nel ritmo di crescita delle remunerazioni dei lavoratori.

Questi dati possono dare credito alle argomentazioni dei banchieri centrali più falchi all'interno del FOMC per non abbassare la guardia sulle pressioni inflazionistiche.
Nonostante queste ultime cifre macro crediamo che lo scenario più probabile nella due giorni di meeting della commissione operativa della FED sia quello di un rialzo di 50 punti base del costo del denaro negli Stati Uniti. Queste cifre macro potrebbero pero' lasciare qualche tono più hawkish sia nel comunicato che nella conferenza stampa.

Sui mercati la reazione è stata forte perchè gli investitori sembravano scontare come "done deal" il possibile rallentamento nell'entità di rialzo dei tassi da parte della FED dopo le parole di Powell e dopo il dato sull' inflazione PCE core. I dati sul lavoro cambiano le probabilità e fanno apparire lo scenario di 50 punti base sempre il favorito ma non con percentuali così elevate.

Passando agli asset abbiamo osservato un forte rialzo dei rendimenti dei Treasuries US e forti acquisti sul biglietto verde. Il cambio eurodollaro ha perso più di 100 pips passando da 1,0540 a 1,0430. Un movimento comprensibile legato ai riposizionamenti dei grandi fondi. Anche sull'azionario l'indice tecnologico, più sensibile ai tassi di interesse, mostra un ribasso notevole superiore ai 2 punti percentuali".

GD - www.ftaonline.com

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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