Il risiko bancario italiano esplode con l'inchiesta della Procura di Milano sul caso MPS-Mediobanca, che coinvolge l'ad di Monte dei Paschi Luigi Lovaglio, Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri (Delfin). L'ipotesi di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza ruota attorno alla scalata di MPS a Mediobanca (ora all'86,3%) e riflessi su Generali, con accuse di operazioni "a scacchiera" per controllare il pivot assicurativo.
L'inchiesta: strategie finanziarie, ABB e controllo su Mediobanca
L’inchiesta della Procura di Milano ha svelato come, a partire dal 2019, siano state orchestrate manovre volte a rafforzare il controllo su Monte dei Paschi di Siena (Mps) attraverso operazioni finanziarie strategiche e l’uso dell’Accelerated Bookbuilding (Abb) nel novembre 2024. I pubblici ministeri accusano Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e Luigi Lovaglio (AD di Mps) di aggiotaggio e di aver ostacolato la vigilanza di Consob, BCE e IVASS, ipotizzando un “concerto occulto” per accumulare pacchetti azionari in Mediobanca. La strategia avrebbe non solo consolidato Mps, ma anche assicurato alleanze chiave e influenzato l’evoluzione dell’azionariato, con l’obiettivo di fare pressione su Generali, gigante assicurativo europeo.
Un elemento centrale dell’indagine riguarda l’utilizzo avanzato delle tecnologie: il Nucleo speciale di polizia valutaria ha sequestrato dispositivi elettronici che saranno analizzati con 66 parole chiave per decifrare comunicazioni cruciali. Pur non essendo indagato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha facilitato la cessione del 15% di Mps a investitori istituzionali durante lo stesso Abb del 2024, in un’operazione segnata da "anomalie e opacità" che sembra parte di una più ampia scalata verso la “Piazzetta Cuccia”.
La mossa difensiva di Mediobanca
Un ulteriore tassello riguarda la “mossa difensiva” di Mediobanca, con un’operazione su Banca Generali che avrebbe dovuto rafforzare la posizione sull’assicuratore. L’assemblea straordinaria di Mediobanca del 21 agosto 2025, però, ha bocciato l’operazione, rivelando una divisione tra i soci e aprendo la strada a successive operazioni di Opas, che hanno portato al cambio di controllo su Mediobanca a favore del gruppo senese.
Il dossier mette in luce i possibili comportamenti poco trasparenti delle casse di previdenza – in particolare Enasarco – nell’acquisizione di azioni Mediobanca, tramite intermediari esteri in Paesi “non collaboranti” come Malta. Tale indagine solleva il rischio di utilizzare fondi destinati al risparmio previdenziale come leva per operazioni di mercato, compromettendo i contributi di milioni di italiani. Luigi Lovaglio, definito “facilitatore esterno” in Mps, avrebbe orchestrato il presunto piano insieme a Caltagirone e Milleri, influenzando strategie e comunicazioni. Inoltre, Generali, sebbene non in indagine, rappresenta il “premio” finale in questo intricato scenario dove il controllo su Mediobanca, rafforzato da investitori come Delfin e il gruppo Caltagirone, potrebbe rimodellare il rapporto tra politica e finanza in Italia. Mentre le autorità – Consob, BCE e Antitrust – seguono da vicino gli sviluppi, l’analisi tecnico-forense delle prove sequestrate è ancora in corso.
Reazioni immediate in Borsa: vendite e crolli
I titoli MPS, Mediobanca e Generali pagano lo scotto dell'incertezza. Su MPS sta andando in scena la quarta seduta consecutiva al ribasso, nella prima del 27 novembre il titolo ha ceduto il 4,6% (oltre 1,5 mld evaporati), con ulteriori cali recenti delle ultime 3 sedute intorno al -2.5% circa, nonostante bilanci solidi (ricavi 3 mld primi 9 mesi 2025). Lo stesso giorno, 27/11 Mediobanca ha lasciato sul parterre l'1,9% posizionandosi a quota 16,75€, con max anno 22,34€ e min 13,19€, da lì in poi si sta manifestando sul titolo una fase di consolidamento, rimanendo ancorato ai 16,75€. Generali anch'esso in fase laterale dal 27/11, oggi sta registrando un exploit di quasi 2 punti percentuali, sullo scendario del titolo la volatilità legata a governance e OPA fallite su Banca Generali.
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Implicazioni per investitori: opportunità o trappola?
L'inchiesta rischia crisi reputazionale, ma MPS difende "correttezza operato". Per il mercato, è un test su consolidamento finanza italiana: banche in rosso, Generali cauta. Monitora udienze e chiarimenti – volatilità alta, ma balzi passati post-news (Mediobanca +5,27% su OPA).
(Redazione)