Segnali di bottom. Sarà la volta buona?

24/05/2022 10:44

Segnali di bottom. Sarà la volta buona?

A conferma di quanto siano del tutto arbitrarie e rozze le usanze di Wall Street di identificare i connotati della fase di mercato guardando numeri magici di calo da oltrepassare, l’indice SP500 ha messo a segno un piccolo rally proprio quando è entrato ufficialmente nel “bear market”, dopo aver oltrepassato venerdì scorso la soglia di ingresso del -20% di perdita dal precedente massimo storico.

Già il rimbalzo di venerdì stesso lo ha riportato a chiudere la seduta annullando il calo.

La seduta di ieri ha poi esteso il recupero, aggiungendo al valore dell’indice SP500 altri 72 punti di rialzo, a quota 3.974 (+1,86%). Così i punti recuperati dal minimo di venerdì scorso (3.810, che è anche il minimo di questo 2022) sono stati ben 164 (pari ad un balzo di +4,3%) in sole 9 ore di contrattazione.
Per un mercato appena entrato ufficialmente nelle grinfie dell’orso, non è affatto un risultato da buttare.

Ovviamente la ritrovata baldanza dei compratori di Wall Street ha contagiato i mercati europei, facendo segnare agli indici dell’Eurozona rialzi significativi, sintetizzati dal +1,40% di Eurostoxx50, tornato dalle parti di 3.710, dove venerdì aveva segnato il suo massimo di seduta, prima di arretrare preoccupato da Wall Street.

Con questo poderoso rimbalzo i compratori sembrano voler effettuare l’ennesimo tentativo di porre fine alla correzione e riprendere in mano la palla direzionale.

Dopo il primo tentativo, corposo e prolungato, attuato per quasi tutto il mese di marzo e fallito poco sopra quota 4.600, il profondo calo scaturito da fine marzo fino ai giorni nostri è stato interrotto da almeno 4 prove fallite di rimbalzo, precedenti e simili a quello che stiamo vedendo ora.
Sempre il peso delle vendite ha frustrato la buona volontà e l’ottimismo dei compratori.

Che cosa ci fa pensare che questa volta possa capitare qualcosa di diverso?

Nulla di certo, ovviamente. Se cerchiamo certezze dobbiamo limitarci a fotografare il passato. Se cerchiamo lumi sul futuro possiamo solo esaminare probabilità.

Abbiamo alcune evidenze, oltre alle divergenze di forza tra le principali aree globali, che ho presentato ieri, che fanno ben sperare.

La prima è una divergenza rialzista che l’oscillatore RSI (14) mostra sul grafico daily di SP500, che assomiglia a quella che venne realizzata tra fine febbraio ed inizio marzo, e che anticipò il forte rimbalzo di oltre l’11% che venne realizzato nella seconda metà di marzo.

Il secondo presagio l’ho ricavato disegnando la trendline che unisce i massimi pre-pandemici del febbraio 2020 con quelli di novembre, dicembre e gennaio scorsi.

Ho poi proiettato la parallela di questa trendline ascendente dai minimi del crollo pandemico del 23 marzo 2020, ottenendo un grosso canale rialzista. Con una certa sorpresa ho constatato che il calo di venerdì scorso si è arrestato esattamente sul bordo inferiore di questo grosso canale e da lì è partito il rimbalzo.

La terza anomalia la possiamo evidenziare sul VIX, l’indice che misura la paura di crollo dei mercati.

Questo indice dovrebbe avere comportamenti simmetrici rispetto a quelli dell’indice SP500.

Detto in altri termini, la realizzazione di minimi discendenti da parte dell’indice SP500 dovrebbe provocare massimi ascendenti sul VIX. Invece questo lungo calo ha creato minimi discendenti sull’indice e massimi anch’essi discendenti sul VIX. Anche questo è un segnale di divergenza rialzista per l’indice.

Inutile dire che questi al momento sono solo campanelli d’allarme, e che un fatto vale più di mille presagi.

Per cui occorre attendere che, se sono rose, fioriscano.

Oggi, dopo l’estensione del rimbalzo vista ieri, sono del tutto legittime prese di beneficio di chi fa mordi e fuggi.

Oltretutto i futures americani hanno subito nella notte una battuta d’arresto non trascurabile per la brutta trimestrale di Snapchat, che attira pessimismo sul Nasdaq.

Perciò la seduta odierna potrebbe portarci un pullback che andrà a disegnare l’onda 2 del modello di inversione.
È necessario che questo calo non si estenda troppo e che non vada a rompere l’area 3.900 di SP500. Occorrerà poi che riprenda il rialzo fino a superare i massimi di ieri e che venga riguadagnata l’area 4.000.

Avremmo così conferme di inversione, che si completerà del tutto al di sopra di quota 4.091, ultimo massimo discendente generato da questa correzione.

Pare presto per esultare, ma anche per pensare di venire definitivamente sbranati dall’orso.

Autore: Pierluigi Gerbino Fonte: News Trend Online

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