Stellantis taglia in Italia: ipotesi chiusura parziale Melfi

25/03/2021 17:26

Stellantis taglia in Italia: ipotesi chiusura parziale Melfi

A poco più di due mesi dalla nascita di Stellantis, quarto produttore di autoveicoli al mondo frutto della fusione tra FCA e PSA, prendono forma i timori di coloro che pronosticavano una gestione a trazione francese. D'altra parte il board, presieduto da John Elkann, è guidato dal CEO Carlos Tavares (che occupava la stessa posizione in PSA) e vede in totale 11 membri, 5 nominati da Exor (la controllante di FCA) e 5 da PSA e dai suoi azionisti di riferimento, più lo stesso Tavares.

Secondo quanto riferito a Reuters dal segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, Stellantis sta studiando un piano che prevede di chiudere una delle due linee di produzione FCA di Melfi in provincia di Potenza, Basilicata.

Nel sito si producono i modelli Renegade e Compass del brand Jeep e la 500X, ed è considerato il più efficiente tra gli stabilimenti Stellantis in Italia. Uliano ha aggiunto che il piano è stato delineato ma la decisione se attuarlo o meno non è ancora stata presa: i sindacati non hanno ricevuto conferme ufficiali che il progetto è allo studio. 

Stellantis: Tavares, costi di produzione troppo alti in Italia

Segnali in questa direzione si erano avvertiti già da alcune settimane, nonostante le iniziali dichiarazioni di Tavares sulla salvaguardia dei posti di lavoro.

Il manager, in un incontro con le parti sociali avvenuto a Mirafiori alla fine di febbraio, aveva affermato che i costi di produzione in Italia sono più alti che in altri Paesi come Spagna e Francia, ma non a causa del costo del lavoro. Tavares non aveva però fornito dettagli sul perché produrre in Italia sia più costoso.
In ogni caso nel piano industriale di Stellantis ci sono tagli ai costi per 5 miliardi di euro l'anno e in un modo o nell'altro dovranno essere trovati.

Stellantis in borsa: prospettive incoraggianti

L'andamento del titolo Stellantis in borsa appare incoraggiante: appena una settimana fa le quotazioni hanno toccato a 15,3980 euro il massimo da novembre 2007.

Lo scenario è favorevole all'estensione del rally partito circa un anno fa: conferme in tal senso arriverebbero in caso di stabilizzazione oltre area 15, con primo obiettivo sui 17,70 raggiunti nel 2007 e la prospettiva di tornare, nel lungo periodo, in area 24. Discese sotto 13,40-13,50 creerebbero invece le premesse per correzioni verso 12,30 e 11,2720, minimo di fine gennaio e supporto determinante nel breve-medio termine.

(Simone Ferradini)

Fonte: News Trend Online

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