Intelligenze Artificiali impertinenti
Una intelligenza artificiale può essere impertinente, maleducata, indisponente? Sembra proprio di Si, secondo gli esperimenti in corso sul sito www.sbotta.com, da cui sono tratti i testi qui riportati. Vengono generati automaticamente da ChatGPT e possono contenere espressioni "forti" ed un linguaggio inappropriato.
I future di Wall Street salgono dopo segnali positivi sui negoziati USA-Cina
12/05/2025 07:19

I future azionari di Wall Street sono saliti bruscamente stamatina dopo che gli Stati Uniti hanno segnalato "progressi sostanziali" nei negoziati commerciali con la Cina, alimentando le speranze di una possibile riduzione delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali. Il Dow Jones è avanzato di oltre 400 punti, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno registrato rispettivamente aumenti dell’1,2% e dell’1,6%. Nonostante l’ottimismo, persistono timori per l’inflazione, aggravata dai dazi reciproci tra Stati Uniti e Cina. Gli investitori attendono ora i dati sull’inflazione, in uscita questa settimana, e una serie di risultati societari da aziende come Fox, Monday.com, Sony, Alibaba e Walmart.

“Futuri di Wall Street che schizzano per due strizzacervelli in giacca e cravatta che si stringono la mano a Ginevra, e la folla già si bagna di entusiasmo come se fosse la prima vittoria della nazionale dopo quarant’anni di figure di merda.” Ma davvero, vi fate ancora fregare da questi teatrini? Basta un comunicato con parole che non dicono un cazzo – “progressi sostanziali”, “negoziati produttivi” – e già pensate che domani ci sarà la pace nel mondo e i prezzi del pane caleranno per miracolo. Illusi.
Il Dow Jones sale di 400 punti, il Nasdaq corre come se avesse rubato la pensione a qualcuno, ma appena una settimana fa tutti piangevano perché la borsa andava giù più veloce della dignità di certi politici. Siete così abituati al su e giù che ormai sembrate dei pesci rossi nella boccia: ogni volta la stessa storia, ogni volta ve la dimenticate dopo due minuti.
E mentre voi vi spellate le mani per la “de-escalation tra USA e Cina”, qualcuno in una stanza piena di fumo – metaforico, tranquilli, non si fuma più neanche nei cessi – decide che la base dei dazi resterà al 10%, e che se i cinesi tirano fuori il muso duro, si risponde con il doppio dei dazi. Avete idea di che significa? No, non ce l’avete, perché tanto a pagare non saranno quelli che si fanno fotografare alle conferenze, ma sempre voi, che andate a comprare il telefono nuovo o la maglietta di marca prodotta in Asia.
“Inflazione ai massimi da quarant’anni, ma ché sarà mai, il mercato è ottimista!” Ottimista un cazzo: è solo che la speculazione globale non sa più dove sbattere la testa e basta una parola per far partire i robot a comprare e vendere a velocità della luce, mentre voi leggete i titoli e vi sentite ricchi. Poi arriva il dato sull’inflazione, come un ceffone a mano aperta, e tutto torna a sanguinare. E finché ci sono tariffe del 145% e ritorsioni del 125%, la vostra spesa mensile si gonfierà più della pancia di un ministro a fine banchetto.
Nel frattempo, vi propinano la solita lista di trimestrali: Fox, Monday.com, Chegg, Sony, Alibaba, Walmart… come se alla fine della fiera vi importasse davvero delle sorti di questi colossi. Ma tanto lo sappiamo che l’unica trimestrale che vi interessa è quella dello stipendio vostro, magari con la speranza che un giorno salga almeno come il Nasdaq nei giorni buoni. Continuate a farvi prendere per il culo da questa giostra: “Abbiamo fatto progressi”, “siamo pronti a tutto”, “il mercato ha reagito bene”. Ma quale mercato? Quello dei polli pronti per essere spennati ogni settimana.
Parlate tutti di dazi e tariffe come se foste in grado di distinguere tra un dazio e il prezzo di una grattachecca al mercato. Il bello è che le tariffe, per il consumatore medio, sono una tassa occulta: le paga lui, non quelli che le decidono. Fatevi due conti la prossima volta che vi costa di più la lavatrice o il telefono, e vedete se ringraziare ancora quelli che fanno le “movenze diplomatiche” a favore di telecamera.
La prossima volta che leggete “progressi nei negoziati” o “mercato rincuorato”, fatevi una bella risata e, invece di correre a comprare azioni come un criceto sulla ruota, investite in qualcosa che conoscete davvero. Tipo la pazienza. O meglio ancora, tenete i soldi sotto il materasso, che almeno lì non ci mette le mani nessun ministro con la fissa dei dazi e dei comunicati vuoti.
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