Venerdì 30 a Roma, durante una tavola rotonda di InvestingRoma da cui questo articolo ha estrapolato il titolo, verrà affrontato il grave problema: come sfruttare la volatilità alla luce delle mosse delle Banche Centrali, con quali strategie? Parte dei temi su cui riflettere che proporrò al pubblico partono dai seguenti ragionamenti
1. Gli asset di bilancio delle Banche Centrali mondiali sono aumentate di valore del 166% in 7 anni e questo ha probabilmente distorto il concetto di “fair value” degli strumenti finanziari quotati, di qualsiasi tipologia, visto che il prezzo è dato dall’incrocio tra domanda ed offerta di moneta e sale a seconda se la domanda sia maggiore dell’offerta e viceversa; tornare ai valori fondamentali è concetto ormai superato visto che ci potrebbero volere moltissimi anni per far coincidere le quotazioni di borsa al valore reale della società;
2. L’investitore italiano medio deve prima studiare e raggiungere un’adeguata preparazione e consapevolezza per poter operare sui mercati, sia autonomamente che aiutato da una terza persona. Sapere che solo il 6% degli intervistati, che hanno risposto ad uno
studio della Consob, comprenda correttamente la nozione di diversificazione del portafoglio è allarmante e sconfortante;
3. Volatilità: è un bene o un male? E’ meglio quando è bassa o alta? Fondamentale è sapere che, generalmente, i mercati salgono con volatilità ridotta e scendono con alta volatilità
L’unica arma per il trader è la conoscenza e l’informazione, cercando soluzioni semplici e pragmatiche. L’operatività oggi è difficile per l’investitore perché siamo in una situazione di tassi negativi che spingono al risk-on per cercare rendimenti maggiori come dimostrato dai passati recenti massimi dello S&P500 e del Dax. Come se ne esce? Alcune soluzioni saranno illustrate venerdì 30 a Roma con il confronto ed i suggerimenti di altri colleghi e del pubblico
Guido Gennaccari
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