I prezzi del Bitcoin sono riusciti a rialzare la testa su una solida area supportiva. I corsi si stanno ora misurando con il livello di concentrazione di offerta grafico e psicologico di zona 10.000 dollari
Lo scorso 25 ottobre, le quotazioni del Bitcoin sono riuscite a rialzare la testa, sfiorando nella sessione del 28 ottobre scorso la soglia psicologica dei 10.000 dollari.
Bitcoin, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Da un punto di vista grafico, i prezzi hanno reagito a ridosso di una solida area supportiva, corroborata dal transito della media mobile semplice a 200 giorni, da quello della linea di tendenza disegnata con i minimi dell’8 febbraio a quelli del 26 marzo 2019 e dal livello statico lasciato in eredità dai minimi del 26 settembre scorso.
Oltre a ciò, la prima criptovaluta per capitalizzazione è stata sostenuta dal 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 14 dicembre 2018 ai massimi del 26 luglio 2019.
Anche se i compratori sono riusciti a violare la resistenza transitante a 8.942,5801 dollari, l’ostacolo più importante da considerare è quello fornito dalla trendline che collega i top del 26 giugno a quelli del 6 agosto 2019, il quale sta respingendo i corsi.
In questo contesto, è importante che i prezzi non scendano al di sotto di 8.570 dollari: in questo caso infatti il Bitcoin tornerebbe al di sotto dell’ex resistenza a 8.942,5801 dollari, fornendo un nuovo segnale di debolezza.
Strategie operative sul Bitcoin
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Vista l’importanza del supporto da cui hanno reagito le quotazioni, si potrebbero valutare strategie di natura long da 9.000 dollari. Lo stop loss andrebbe posto al di sotto di 8.150 dollari, mentre l’obiettivo principale a 10.000 dollari. Il target finale sarebbe invece localizzato a 10.200 dollari.
Fonte: www.money.it