Pensieri da trader. Italia-Germania: lotteria dei rigori e strategie di Trading

Ascanio Strinati Ascanio Strinati - 05/07/2016 12:02

Potrebbe sembrare un paragone irriverente: in realtà sabato sera, guardando il susseguirsi dei rigori, il “pensiero da trader” è andato proprio sull’approccio che in quei momenti accomuna il trading al calcio.

Il rigore: la cosa forse più semplice da fare in allenamento e che invece aumenta vertiginosamente il livello difficoltà quando la posta in gioco si alza e l’esito dello stesso determina la vittoria la sconfitta.

Più importante è la competizione, più il peso del rigore calciato diventa insostenibile. Affermazione questa che vale per tutti: dal  neofita al campione internazionale.
 

E qual è il riferimento col trading…?

Anche fare trading alla fine è una cosa molto semplice: comprare, vendere, mettere lo stop e il take profit.

Semplice… eppure il  95% dei trader perde!

Come mai? Perché subentra l’aspetto psicologico che, a mio avviso,  è la componente più importante: oltre la tecnica, oltre l’intuito, oltre lo studio. In un operazione di trading, così come in un rigore, la cosa fondamentale è l’atteggiamento… il giusto approccio.

Nella lotteria dei rigori di Italia Germania abbiamo visto diversi approcci, diverse emozioni… e diversi risultati.

Senza scadere nel giudizio, ma con l’intenzione di trovare delle “aree di miglioramento”, vediamo il parallelismo col trading.

Il comportamento irriverente di Pellè (provocazione) è assimilabile a quello superficiale e poco professionale del trader “che ci prova”, che “gioca” e che non dà la giusta importanza a quello che sta facendo.

Risultato, fuori!

Il tiro di Zaza, con una rincorsa assurda, salti, pause e soprattutto un “ingresso a freddo”… lo vedo come il trader che entra a mercato senza la giusta preparazione, vuole “strafare” e dimostrare di aver imparato tecniche evolute e strategie complicatissime.

Risultato, fuori!

Da sottolineare come entrambi i comportamenti non sono stati dettati scelte razionali (come era invece capitato per il famoso “cucchiaio” di Totti prima, e Pirlo poi…) ma solo “reazioni” istintive a situazioni critiche (generate dallo stress e dall’estrema sicurezza trasmessa dal portere tedesco Neuer, che ha condizionato i  “nostri” cercando… e in alcuni casi trovando… un “contatto visivo“).

Anche in questo caso, “il trader” che si fa spaventare dai mercati e “reagisce” in modo irrazionale, difficilmente raggiunge buone performances poiché non gestisce razionalmente la situazione ma è in balia degli eventi.

Al contrario il primo tiro, Insigne, è stato perfetto: giusta concentrazione, ottima gestione dell’emotività, ed esecuzione nell’angolo. Lo vedo come frutto di un allenamento serio, costante e professionale. Un approccio giusto al momento giusto una sorta di strategie di trading applicata alla perfezione:  studiata prima, a mercati chiusi e realizzata alla perfezione nel momento di massimo stress.

Risultato:  goal!

Gli altri due gol azzurri, “forti e centrali” li interpreto come un approccio umile, di chi… anche avendo studiato tanto, al momento di andare “a mercato” si riconosce un difetto emozionale e lo compensa facendo cose semplici… anche a dispetto del reale potenziale: essere consapevoli di saper fare meglio, ma che in quel momento l’obiettivo minimo si può raggiungere anche facendo cose semplici e sicure è un grandissimo pregio.

Risultato, goal!

Dunque questa è la differenza tra chi riesce a “capire il momento” e gestire al massimo la propria emotività (comprendendo all’istante la strategia più efficace per ottenere il risultato) e chi invece vuole dimostrare chissà cosa… forse di essere più forte del mercato… sbagliando clamorosamente.

Nella lotteria dei rigori di sabato sera ci ha rimesso la nazionale (eliminazione), nel caso del trading chi ci rimette è il trader che, a seconda del suo approccio, ottiene come risultato una maggior fiducia in se stesso (e la quindi la capacità di poter proseguire in questa fantastica professione) oppure incapacità di gestire la situazione e quindi un’involuzione che porta a considerare il trading come la cosa più difficile al mondo…

Con una buona gestione del “capitale emozionale” fare trading può essere davvero semplice.

Quasi come calciare un rigore…!

Buon trading!

Filippo Cossetti per itConsilium
www.itconsilium.it

 

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