Banca Ifis, un rialzo da favola

Salvatore Gaziano Salvatore Gaziano - 20/09/2017 12:07

Può fare un certo effetto sapere che dal 2011 a oggi l’indice del settore bancario italianoè sceso del 40% rispetto all’indice europeo che ha perso la metà. Ma fa ancora più rumore sapere che al top delle performance nel settore bancario c’è una banca italiana che ha moltiplicato in questo lasso di tempo il proprio valore per 7,5 volte passando da 5,2 a 44 euro. 
 

Si tratta di Banca Ifis, un istituto che per molti anni è stato snobbato dai grandi investitori ma che negli ultimi anni ha letteralmente messo il turbo grazie a una serie di colpi sul mercato dove non ha praticamente sbagliato nulla e ha trasformato quelli che erano problemi del sistema bancario italiano in opportunità di business. 

 

Una dura lezione per molti banchieri italiani che hanno visto una realtà di provincia diventare una “stella” grazie a un imprenditore dal sangue blu (Sebastien Egon Fürstenberg, figlio di Clara Agnelli e del principe Tassilo von Fürstenberg) e un giovane commercialista (Giovanni Bossi) che da Mestre hanno conquistato il mercato senza seguire il gregge e i consigli delle società di consulenza del settore.
 


In questi giorni il titolo Banca Ifis ha segnato nuovi massimi dopo una semestrale che ha visto l’utile netto salire del 165% e le parole dell’amministratore delegato, Giovanni Bossi, al Forum Ambrosetti che hanno anticipato un possibile raddoppio dell’utile netto nel 2017 a quota 180 milioni di euro.

Una banca quella basata a Mestre che è stata fra le prime a puntare sull’online con il lancio nel luglio 2008 del conto di deposito che oggi vale quasi 4,9 miliardi di euro di raccolta. 
 

Prima Banca Ifis era conosciuta come banca solo specializzata nel factoring dopo che Sebastien Egon Fürstenberg come direttore finanziario di una società specializzata nel casual wear e jeans (Americanino) aveva visto a metà degli anni ’80 in questo strumento parabancario un modo per dare sostegno alle aziende, semplificando il ricorso al credito. La villa di famiglia a Mestre diventa così la sede della finanziaria che con gli anni diventerà una banca.
 

Ma l’operazione che spiega più di tutte il salto di Banca Ifis è in realtà un’Opa lanciata nel 2009 che impiega quasi 2 anni ad avere il disco verde della Consob. E’ l’acquisizione di una bistrattata società quotata a Piazza Affari, Toscana Finanza, specializzata nell’acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità e che segna un nuovo corso della società.
 

In Bankitalia deve essere sembrata una follia che dei banchieri chiedessero di entrare in questo settore; si saranno domandati che diavolo di business potesse essere questo per una banca. 


Venerdì scorso Banca Ifis, diventata una delle banche più importanti in Italia anche in questo settore, ovvero nella riscossione dei crediti deteriorati, ha tenuto il suo annuale NPL Meetinga Venezia e, secondo i dati presentati durante l'incontro, il mercato italiano dei crediti problematici potrebbe, nel corso del 2017, raggiungere la cifra record di 104 miliardi di euro, quasi sei volte i 17,3 miliardi del 2016.
 

Sia BCE che Banca d’Italia premono da tempo perché le banche zeppe di “non performing loans” li cedano a operatori del settore: un mercato che è diventato - per chi lo sa fare e ha acquisito negli anni passati un know how - una sorta di gallina dalle uova d’oro. Si acquistano per pochi centesimi blocchi di crediti non garantiti che possono consentire rendimenti a 2 cifre una volta riscossi. Un mestiere che Banca Ifis ha saputo fare portando avanti in questi anni un allargamento del perimetro di business e della diversificazione sia delle fonti di raccolta che degli impieghi. 
 

Più recente l’acquisizione di Interbanca, istituto che già in questo esercizio vedrà il ritorno al profitto e che spiega il boom dell’utile netto di banca Ifis e perché la società da inizio anno è arrivata a salire del +70% con molti investitori esteri nel capitale. 
 

Una storia che spiega che in mezzo a giganti bancari ci può essere chi con la fionda (innovazione, velocità e visione) può sfidare e battere i giganti. 



Salvatore Gaziano - Strategist SoldiExpert SCF
 

Tratto da ITFORUM NEWS, clicca qui per leggere gli altri articoli: http://news.itforum.it/redazione/

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