Botte da Brexit

Carlo Aloisio Carlo Aloisio - 01/07/2016 16:09

Quello che nessuno auspicava, o non voleva credere si potesse realizzare, è invece accaduto: la Gran Bretagna andrà fuori dall’Unione Europea. Le conseguenze immediate si sono viste nelle sale operative. Fermo restando l’impossibilità di speculare sui governativi dell’eurozona come nel 2011, grazie ai paletti della Bce, non restava altro che accanirsi sul cambio, con la sterlina scesa ai minimi degli ultimi 30 anni e soprattutto sulle borse, colpendo solo in parte quella di Londra, che pur nei segni negativi è stata la meno peggio rispetto agli altri listini europei.

Dopo il crollo molti operatori si sono però resi conto che l’eccesso del momento poteva trasformarsi su alcuni titoli in una “buy opportunity”. Il Ftse Mib ha recuperato dal minimo dell’anno a 15017 fino ai livelli di metà giugno a 16200.

Altro punto rilevante è che la Gran Bretagna ha perso la tripla A: le agenzie di rating S&P e Fitch hanno subito rivisto al ribasso il rating del paese dopo il referendum.

Positive le aste sui nostri Btp, con lo spread contro Bund che ha via via recuperato dai 180 punti di venerdì sull’onda emotiva fino a quota 140 di media, con il rendimento del decennale rientrato rapidamente in area 1,30%. Successo del collocamento del Btp 5 anni col nuovo minimo storico allo 0,33% mentre sul decennale siamo scesi all’1,35% contro l’1,42% di fine maggio.

Pieno effetto Brexit sul mercato primario dei bond, infatti la forte volatilità e l’incertezza ha frenato le potenziali emissioni attese sui mercati, rimandandole a tempi più tranquilli. Sono stati pochi gli emittenti che si sono cimentati sul mercato tra questi la la banca turca Halbank, con rating BBB-, che ha collocato presso gli investitori istituzionali una nuova obbligazione senior in dollari con scadenza 5 anni, 13 luglio 2021, e un rendimento atteso nell’area 5.10%. Taglio minimo di negoziazione 200.000 dollari. Sono stati già raccolti ordini per 1.9 miliardi di dollari.

Ad essere particolarmente rallentata è stata l’attività in euro, dove la sola Deutsche Bahn ha sfidato la volatilità del mercato con un deal benchmark a 15 anni per 750 milioni, con richieste che hanno superato 1,75 miliardi. Il prezzo del collocamento a 99,095 proietta un rendimento finale dello 0,94% con rating dell’emittente a Aa1/AA. Taglio del bond retail con 1000 euro di minima sottoscrizione. Deal più piccolo per Brown-Forman con 300 milioni di euro a dieci anni e rendimento ms+85, mentre sulla sterlina lo stesso emittente è uscito con 300 milioni a UKT+ 150.

L’effetto Brexit condiziona anche la Cina che rinuncia alla piazza di Londra per emettere obbligazioni governative. La Cina ha emesso bond governativi per 14 miliardi di yuan (2.1 miliardi dollari) sulla piazza finanziaria di Hong Kong per il collocamento verso investitori istituzionali. Si tratta di cinque emissioni, ovvero 7 miliardi di yuan di titoli a 3 anni, 4.5 miliardi a 5 anni, 1 miliardo a 7 anni, 1 miliardo a 10 anni e 500 milioni a 20 anni.

Le rispettive cedola sono risultate pari al 2.90%, 3.25%, 3.30%, 3.38% e 3.90%. La vendita è stata sottoscritta per un valore superiore a 3.18 volte l’offerta. Il Ministero cinese ha detto che nella seconda parte dell’anno è prevista una nuova vendita di titoli obbligazionari a Hong Kong dall’ammontare di 1.4 miliardi di yuan. Entro un anno Saipem collocherà obbligazioni senior non convertibili per un ammontare massimo di 1.6 miliardi di euro. Le risorse raccolte saranno destinate al rimborso della linea “Bridge to Bond” da 1.6 miliardi di euro entro la scadenza 1 luglio 2017.

Leonardo (ex Finmeccanica) sta studiando il mercato del dollaro ed è pronta a lanciare una nuova obbligazione.

L’Arabia Saudita sta pianificando di vendere, per la prima volta bond a investitori istituzionali per contrastare l’aumento del disavanzo di bilancio del Paese, a sua volta provocato da più bassi prezzi del petrolio. Il debutto di Riyad sul mercato obbligazionario internazionale è molto atteso dagli investitori visto il successo delle emissioni del Qatar e dell’Oman. La vendita di obbligazioni per 20 miliardi di dollari con l’emissione di titoli a cinque, dieci e trenta anni è stimata dopo la fine del Ramadan a fine luglio.


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