Giù le mani dall’euro

Redazione ITForum Redazione ITForum - 10/03/2017 14:26

Nelle ultime due settimane le schermaglie politiche europee ed americane sono finite da parte e la ribalta è stata per i governatori delle banche centrali Fed e Bce che hanno influenzato gli scambi generando un po’ di volatilità.

In realtà le due riunioni hanno confermato le attuali politiche monetarie, forse alcuni analisti si aspettavano qualche divergenza marcata da parte della Yellen rispetto alla nuova amministrazione; ma il ruolo istituzionale della Fed è stato rispettato e non vi è stata nessuna particolare frizione che potesse generare speculazione.

Il trend economico Usa continua ad essere positivo e i possibili rialzi dei tassi attesi rimangono nell’agenda del governatore in funzione anti inflattiva. Per la Bce il sunto del discorso di Draghi passa nell’aver ribadito che i tassi restano invariati nell’eurozona così come il programma di riacquisto asset per tutto il 2017 sceso a 60 miliardi al mese.

Un passaggio importante ha riguardato la moneta unica, della quale è stata ribadita l’irrevocabilità, rappresentando l’elemento necessario al mantenimento del mercato unico. Importante anche una risposta politica circa le pressioni antieuropeiste, che non preoccupano il governatore.

Sul fronte del mercato comunque i momenti di maggiore oscillazione dei prezzi hanno coinciso proprio con il dibattito seguito alla riunione Bce, in particolare i titoli di stato hanno corretto con un marcato rialzo dei rendimenti soprattutto sulla curva medio lunga, con il Btp decennale al 2,29% al livello massimo nell’ultimo mese. Il rialzo dei rendimenti ha riguardato anche la Spagna salita all’1,8% e il Portogallo al 3,96% e non ha lasciato indenni i titoli “core” come il Bund, salito in poche ore dallo 0,37% allo 0,42%, mentre l’Oat francese è tornato in area 1,05% di rendimento dopo lo 0,9% nella scorsa settimana.
L’attività di primario rimane sempre ad alto livello, molti emittenti sia governativi che corporate approfittano della fase di mercato a tassi bassi per incrementare il “funding” del 2017, possibilmente allungando le scadenze.

Il Tesoro italiano ha emesso via sindacato la prima tranche del nuovo BTP indicizzato all’inflazione europea, con esclusione dei prodotti a base di tabacco, a scadenza 15 maggio 2028 per 3 miliardi di euro. Il nuovo titolo di stato ha scadenza 15 maggio 2028 e tasso annuo reale 1.3%, pagato in due cedole semestrali. Il nuovo BTPei è stato collocato al prezzo di 99.878, corrispondente a un rendimento lordo annuo reale del 1.316%. Buona la domanda, a fronte di un’emissione da 3 miliardi, gli ordini d’acquisto hanno raggiunto i 6.4 miliardi a conferma del fatto che gli investitori, in questa fase, cercano protezione contro l’inflazione.

In occasione dell'asta a medio-lungo di lunedì prossimo il ministero dell'Economia metterà a disposizione degli investitori tra 7,25 e 9 miliardi di euro di Btp a tre, sette e 15 anni, insieme ad un “off the run” trentennale. Il nuovo benchmark a sette anni 15 maggio 2024, in asta per 3-3,5 miliardi avrà una cedola dell’1,85% rispetto allo 0,65% dell'attuale titolo di riferimento ottobre 2023. La nona tranche del tre anni 15 ottobre 2019 0,05% andrà in asta per 2,25/2,75 miliardi, mentre per i due extra-lunghi l’importo complessivo sarà fino a 2,75 miliardi.

Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a 6 e 12 mesi con rendimenti negativi -(0.298% rispetto al precedente -0.291% per i 12 mesi e -0.389% rispetto al precedente -0.363% per il 6 mesi).

La società automobilistica tedesca Daimler ha lanciato un prestito obbligazionario senior per un importo di 1.25 miliardi di euro con cedola annuale del 0.85% per 8 anni che va a rimborso in un’unica soluzione a febbraio 2025. Il bond è negoziabile per importi minimi di 1.000 euro, che rende accessibile l’investimento anche ai piccoli risparmiatori. Il bond ha rating A-. Daimler, che controlla il gruppo Mercedes Benz, è stata lo scorso anno il sesto emittente più attivo tra i corporate nell’emissione e rimborso di obbligazioni per oltre 5 miliardi di euro e gode di buona reputazione fra gli investitori.

UBI Banca ha lanciato e prezzato una nuova obbligazione subordinata Tier2 in euro, con scadenza 10 anni e mezzo e call dopo 5 anni e mezzo il cui importo è stato fissato in 500 milioni di euro raccogliendo ordini per 1.1 miliardi. Si tratta del primo bond subordinato Tier2 di una banca italiana emesso quest’anno. Il titolo con scadenza settembre 2027 richiamabile dopo 5.5 anni, ha una cedola al 4.45%. Il bond ha rating BB con taglio minimo di 100 mila euro negoziabile
Molto attivo il settore energetico con Italgas ha collocato una nuova obbligazione in euro a sette anni, da 650 milioni, a fronte di richieste per oltre 1.5 miliardi, che concorrerà al rimborso di prestiti “bridge to bond” ottenuti dalla società nell’ambito della sua separazione da Snam. Il collocamento presso investitori istituzionali segue da vicino il lancio di un altro bond Italgas a cinque e dieci anni per 1.5 miliardi avvenuto lo scorso mese di gennaio. L’obbligazione Italgas, scadenza 14 marzo 2024, cedola 1.125%, è stata prezzata a 99.076% per un rendimento dell’1.169%. Il bond è negoziabile per importi minimi di 100.00 euro ed ha rating Baa1/BBB+. A2A è uscita con un deal da 300 milioni di euro a scadenza 2024 con cedola 1,25%, rating dell’emittente Baa3/BBB e taglio minimo da 100 mila euro.

Southern Gas Corridor con garanzia della Repubblica di Azerbaijan, ha collocato 1 miliardo di dollari sulla scadenza 24 marzo 2026. Il titolo paga una cedola fissa di 6.875%, ha rating BB+ ed è negoziabile per tagli minimi di 200.000 dollari.
IBRD, International Bank of Reconstruction ha collocato nuovi bond in lire turche. Le obbligazioni senior zero coupon, cioè senza cedola, hanno l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo nei Paesi membri beneficiari, in questo caso la Turchia. Le obbligazioni sono state collocate a 73.25 per un importo di 250 milioni di lire turche (TRY). Il bond senior va a scadenza il 24 febbraio 2020 con prezzo di rimborso a 100. Il titolo è negoziabile per importi minimi di 10.000 TRY, circa 2.500 euro ed al prezzo attuale di 73,10 offre un rendimento dell’11%. Il rating dell’emittente è massimo, AAA per tutte le agenzie, l’unica incognita è l’alta volatilità del cambio.
Tra i titoli high yeald la Frigoglass, importante produttore greco di refrigeratori, presente in 20 paesi del mondo, si appresta a ristrutturare il proprio debito. Travolto dalla crisi europea e dalle sanzioni imposte dalla UE alla Russia, uno dei principali mercati di sbocco di Frigoglass, è costretta a rinegoziare il bond high yield da 250 milioni di euro e cedola 8.25% che va in scadenza nel maggio 2018. Rialzo invece delle quotazioni sul secondario della Agrokor, importante società di distribuzione in Croazia ed altri paesi dell’ex Yugoslavia, dopo aver ricevuto una linea di credito da una banca. Buone notizie dal Belize che aveva sospeso il pagamento della cedola 5% sul titolo in dollari con scadenza nel 2038. E’ stato rapidamente raggiunto un accordo di rinegoziazione della cedola che avrebbe dovuto salire al 6,7% dal prossimo anno e che si fermerà al 4,938% con ammortamento a partire dal 2030 anziché 2020 ed accorciamento della scadenza al 2034 dal 2038 precedente. Tra i prossimi deal la Croatia ha dato mandato a un consorzio di banche per organizzare un roadshow tra gli investitori con l’obiettivo di emettere una nuova obbligazione nei prossimi giorni. Rating dell’emittente BB.

Carlo Aloisio



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