La Cina scuote gli ombrelloni

Redazione ITForum Redazione ITForum - 14/08/2015 13:06

Borse in difficoltà per la triplice svalutazione dello yuan. Dalla Grecia, invece, la buona notizia del Pil in crescita
 

La pennichella d’inizio agosto dei mercati ha subito un brusco risveglio per una serie di fattori che hanno movimentato gli scambi. Alcuni anche positivi, con Atene al centro dell’attenzione per un dato che ha lasciato sbalorditi operatori e analisti dei mercati.
 

Il Pil greco del secondo trimestre infatti, atteso a -0,5%, ha evidenziato una crescita positiva dello 0,8%. Il dato ha così ulteriormente rafforzato il recupero dei governativi GGB che, nella sola ultima settimana, sulla curva decennale hanno guadagnato circa 5 punti con il rendimento tornato dopo molti mesi sotto il 10%. In forte rimbalzo anche il GGB 3,375% 2017 che nelle ultime settimane ha dimezzato il rendimento dal 30% al 13% circa.
 

Di riflesso si sono viste conseguenze positive per tutti i bond dell’eurozona e in particolare per i periferici, con il nostro Btp decennale tornato sotto i 115 punti di spread contro Bund e un rendimento dell’1,78%.
 

Sulla parte azionaria la settimana, iniziata bene, si è indebolita sulla notizia della doppia svalutazione della moneta effettuata dalla Cina per rilanciare l’economia. Particolarmente colpito il settore del lusso, risultato il peggiore, per i timori che con la svalutazione il potere d’acquisto dei cinesi possa frenare gli acquisti. Su questo indebolimento Piazza Affari si è allineata alle performance degli altri listini, con il Ftse Mib, ancora una volta bloccato ad un passo dalla rottura della resistenza a quota 24000. Secondo molti analisti questo storno potrebbe essere un’opportunità di acquisto per molti titoli e su listini ancora attraenti, fra cui quelli italiani.
 

Molte infatti sono le notizie che spingono l’interesse sui nostri titoli, partendo dal settore telecomunicazioni, dove il matrimonio annunciato tra Wind e 3, potrebbe tramutarsi in un’Ipo importante nei prossimi mesi. Altra operazione sarà lo sbarco sul listino di Poste Italiane, mentre l’operazione di Abertis sull’Autostrada A4, evidenzia come il mercato M&A sia tornato attivo.
 

Il fronte dei mercati Emergenti è stato condizionato non solo dalla Cina, ma anche dal Brasile, dove nuovi scandali mettono in difficoltà la presidente Roussef, già in difficoltà per le vicende del colosso energetico Petrobras.
 

Per il paese che il prossimo anno ospiterà le olimpiadi i riflettori degli investitori sono accesi, soprattutto se dovessero esserci ulteriori sviluppi a livello politico fino ad un eventuale impeachment della Roussef, come richiesto dalle opposizioni. In ogni caso per i due paesi principali del Sud America i prossimi mesi saranno importanti poiché in ottobre si andrà a nuove elezioni presidenziali anche in Argentina, dove dopo 12 anni terminerà l’egemonia della famiglia Kirchner, con la speranza di poter uscire a breve dall’empasse con alcuni fondi speculativi che lo scorso anno hanno ottenuto il blocco dei fondi argentini negli Stati Uniti e il conseguente default del paese sui mercati. Il primo passo richiesto al nuovo presidente sarà proprio nella direzione di poter permettere al paese di tornare sul mercato, risolvendo questo punto.
 

Sul fronte obbligazionario, il mercato primario dell’euro è andato in ferie, la bassa liquidità del periodo e l’assenza di molti gestori, proietta al mese di settembre i deal di un certo livello di size.  Nelle ultime giornate, l’unico deal di rilievo in euro è arrivato dalla US Medical Properties, con 500 milioni a 7 anni e cedola del 4%. Il rating assegnato è Ba1/BBB- e l’obiettivo del deal è la copertura del deal effettuato con l’operazione Median Kliniken in Germania. Qualche cosa di maggiore attività sul dollaro, con Bnp Paribas che ha portato un nuovo ibrido per 1,5 miliardi con rating Ba1/BBB- cedola al 7,375% perpetual con prima call a partire dal 2025. Il titolo prezzato a 100 è stato ben richiesto sui book ed in grey market è salito di oltre un punto e mezzo. Multitranche da Lloyds Bank di 2 miliardi, tasso variabile e fisso al 2% con scadenza 2018, mentre la cedola della scadenza 2020 è stata fissata al 2,7%. Emissione in dollari lunga per la Barclays con 1,5 miliardi a 30 anni e cedola del 5,25%; taglio minimo del titolo a 200k e rating assegnato Baa3/A. Poche attese per i prossimi giorni, da segnalare il mandato tra i governativi del Myanmar ad un pool di banche, al fine di sondare le opportunità per un’emissione, molto probabilmente in dollari. Sul secondario, ottimo debutto in settimana del bond subordinato di Lufthansa, 5,125% perpetual, ma con taglio da 1000 euro di minimo che ha ricevuto molti ordini dalla clientela retail.



Carlo Aloisio


Tratto da ITFORUM NEWS, clicca qui per leggere gli altri articoli: http://news.itforum.it/redazione/

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