Manager a confronto

Redazione ITForum Redazione ITForum - 15/07/2016 12:42

Mai come quest’anno nel pieno della Brexit, la Maratona delle Dolomiti è apparsa come il grafico di un titolo a Piazza Affari, pieno di saliscendi e insidiosi trabocchetti. E’ stato comunque un termometro importante per vedere la preparazione sportiva dei grandi manager, ma soprattutto per provare a capire quanto il difficile momento dei mercati poteva essere dimenticato per qualche ora, magari facendo meglio del titolo di riferimento societario.

Una prima vittima della Brexit si è subito notata, vista l’assenza del cfo di Vodafone, Vittorio Colao, forse quello maggiormente coinvolto, non solo emotivamente sulla questione, visto l’origine del gruppo che dirige e che ha potuto svilupparsi sui mercati europei grazie anche alla membership britannica nell’Unione Europea. Non ha invece subito la Brexit il responsabile di Sky, Giovanni Bruno che ha fatto anche un eccellente tempo, mentre il titolo Sky al London Stock Exchange dopo aver toccato il minimo dell’anno pochi giorni fa a quota 770 sta recuperando terreno riavvicinando la resistenza di quota 900, lontano però dal massimo di gennaio a 1134.

In linea con il titolo anche la prestazione dell’ad di Enel Francesco Starace, in difesa strenua sulle salite, come accade per le utilities che spesso raccolgono il risparmio dei cosiddetti “cassettisti”, i quali tendono a mantenere il titolo e hanno il dividendo come primo obiettivo. In realtà non è più troppo valida questa regola e negli ultimi anni la volatilità anche di questo settore si è fatta sentire; ciò ha permesso però di sviluppare anche altre aree di business oltra a quello tradizionale, non a caso le strade della Val Badia erano piene di biciclette elettriche da provare, evidenziando un grande successo che potrà avere riscontri importanti in futuro.

Enel è comunque risultato uno dei titoli migliori dopo il primo semestre del 2016, considerando che partiva ad inizio gennaio in area 3,80 e dopo aver toccato i minimi a febbraio a quota 3,33, ha recuperato terreno fino al 4,15 di metà giugno, ridimensionato poi dalla follia dei mercati post-brexit. Ora se recuperasse la soglia dei 4 euro, creando un valido supporto, potrebbe ambire a rivedere i massimi relativi dell’anno. Chi ha battuto il “suo” ex-titolo è stato Mario Greco, che ha concluso il percorso più lungo con un ottimo tempo.

Sembra ancora in salita la strada di Generali, che nel semestre ha subito molto la debolezza del settore finanziario passando dai 16 euro di gennaio al minimo della scorsa settimana a 9,76. E’ stato molto importante dal punto di vista tecnico il recupero del titolo al di sopra degli 11 euro ed ora deve affrontare la dura salita per andare a chiudere il gap che si è creato nei primi giorni post-Brexit, che partiva da quota 13 euro.

Il presidente di Enervit, Alberto Sorbini, non era in forma e non si è presentato alla partenza, anche se il suo brand ha accompagnato tutti i partecipanti lungo il percorso. Anche il titolo a Piazza Affari non è stato troppo in forma nell’ultimo periodo, dopo le grandi performance dello scorso anno. Il titolo quotato sul listino nell’estate del 2008, è ancora sopra i valori dell’ipo e questo non è da sottovalutare considerando che il Ftse Mib era nel giorno dell’ipo a quota 31.500 ed oggi è praticamente dimezzato.

Guardando lo scenario attuale con i governativi periferici in forte recupero, il Btp decennale all’1,2% circa ed il Bund con rendimento negativo a -0.05%, non sono più in pochi a paventare che questo scenario potrebbe indurre la BCE ad estendere il QE ai mercati azionari acquistando anche azioni delle blue chip europee, quindi potremmo aspettarci un secondo semestre dell’anno opposto a quelli del 2014 e 2015, quando gli indici si erano mangiati il primo semestre positivo.
Fitch ha rivisto al ribasso il rating di 15 paesi del mondo a causa del crollo dei prezzi del petrolio e delle materie prime; il 2016 ha segnato il record di downgrade per i bond sovrani.

Il nuovo bond Mediobanca 2026 è in negoziazione sul mercato telematico di Borsa Italiana. Sono le nuove obbligazioni Mediobanca Opera 3.75% 2026, un’obbligazione subordinata Tier2 con scadenza 10 anni emessa per un importo nominale di 200 milioni di euro e negoziabile con tagli minimi di 1.000 euro. Rating dell’obbligazione BBB+ e prezzo salito di un punto dai primi giorni di collocamento.

La compagnia energetica TOTAL si è finanziata sul mercato dei capitali con un nuovo titolo suddiviso in due tranche, la prima ha un ammontare di 1.25 miliardi di euro con scadenza 12 luglio 2023 paga una cedola annua fissa di 0.25%, la seconda da 1.5 miliardi sulla scadenza 12 luglio 2028 garantisce una cedola annua di 0.75%. Rating dell’obbligazione A+ e taglio minimo di negoziazione 100.000 euro.

Il gruppo di semiconduttori ASML Holding, con rating A, ha collocato due nuove obbligazioni per un totale di 1.5 miliardi di euro. La prima ha scadenza il 7 luglio 2022 e paga una cedola annua di 0.625%, la seconda garantisce una cedola fissa annua di 1.3.75% per dieci anni. Taglio minimo di negoziazione dei due bond è 100.000 euro.

Bank of China è tornata sul mercato obbligazionario con due nuovi bond senior: 1 miliardo di dollari sulla scadenza a 5 anni con cedola 2.25% pagabile semestralmente. Il bond ha rating A, è negoziabile per tagli minimi da 200.000 dollari ed è rimborsabile a 100 il 12 luglio 2021. La seconda obbligazione ha scadenza più breve, a 2 anni e paga una cedola fissa del 1.875% semestralmente. Ammontare dell’obbligazione 500 milioni di dollari.

Petrobras ha raccolto 3 miliardi di dollari dalla riapertura di un’emissione di bond emessi all’estero per finanziare un nuovo programma buyback di alcuni titoli di debito in circolazione. L’emissione ha raccolto 1.75 miliardi di dollari dalla riapertura dei bond con scadenza maggio 2021 e rendimento del 7.85% e 1.25 miliardi dai titoli con scadenza maggio 2026 e rendimento 8.75%. I proventi verranno utilizzati per il buyback di bond in circolazione tra il 2017 e il 2019. Si tratta di un segnale importante e positivo per il gruppo, dopo essere stato pesantemente colpito a fine 2015 dalla crisi politica e corruzione che ha portato alla destituzione di molti manager e politici coinvolti, fino all’impeachment della presidentessa Rousseft.

Banca IMI torna ad emettere bond della serie Collezione, obbligazioni più che altro dedicate ai risparmiatori retail e quindi negoziabili per importi di piccolo taglio. Banca IMI ha collocato un’obbligazione in valuta da 18 miliardi di rubli della durata di due anni e con cedola annuale dell’8.50%. L’obbligazione è negoziabile per importi minimi di 100.000 rubli (circa 1430 euro), è di tipo senior e sarà rimborsata a 100 il 6 luglio 2018. In caso di acquisto l’investitore deve tenere conto del rischio valutario, l’obbligazione è in rubli e nell’ultimo anno il rublo si è indebolito nei confronti dell’euro di circa il 7%, con un picco del 38% a gennaio 2016.

Dopo il rublo, Banca IMI emette bond anche in lire turche. Si tratta di un prestito obbligazionario senior con durata di due anni e con cedola annuale del 9.15%. Il bond è negoziabile per importi minimi di 5.000 TRU, circa 1530 euro. Anche in questo caso bisogna prestare attenzione al rischio di cambio, la valuta di Ankara si è indebolita nei confronti dell’euro del 13% circa quest’anno toccando un picco del 19% a gennaio 2016, dimostrandosi così una delle valute più volatili tra quelle emergenti.

La società genovese Energetica S.r.l. attiva nella progettazione, costruzione e commercializzazione di impianti energetici ha collocato il suo primo minibond per 5 milioni di euro. Si tratta di un’obbligazione senior di durata 6 anni, con scadenza 30 giugno 2022, e che offre interessi in misura fissa pari al 5.50% su base semestrale. Le cedole però possono subire una riduzione o un aumento nel corso della vita del bond in base all’andamento dei conti del gruppo. L’obbligazione è negoziabile per importi minimi di 100.000 euro.

Dopo l’Oman e l’Iran, ora il Kuwait, in sofferenza come gran parte dei Paesi del Golfo a causa del declino dei corsi del greggio, punta a ricorrere al mercato internazionale del debito per aggiustare il suo bilancio. Si prepara a lanciare un’amissione di titoli denominati in dollari Usa per complessivi 9.9 miliardi oltre al collocamento di un bond sul mercato domestico per 2 miliardi di dinari (circa 6 miliardi di euro).

Sale l’attesa anche per l’Arabia Saudita, pronta ad emettere titoli per 15 miliardi di dollari a fine mese dopo la fine del Ramadan di luglio. L’emissione prevede titoli a cinque, dieci e trenta anni.

Dopo un roadshow in Europa dove ha incontrato investitori internazionali, Sisal, azienda italiana che si occupa di giochi a pronostico, è pronta ad emettere il suo bond high yield per 725 milioni di euro. Rumours che l’emissione consista in due tranche di titoli high yield senior a tasso variabile: uno con scadenza 6NC1, il secondo 7NC3.


Carlo Aloisio - Senior Broker Unicredit



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