La dritta del giorno 24 ottobre: cosa succederà se l’Italia uscirà dall’Euro? 

Franco Meglioli Franco Meglioli - 24/10/2018 13:19

Amici e Colleghi,

che cosa succederà se l’Italia uscirà dall’Euro? E’ uno scenario talmente complesso che nessuno può avere la risposta corretta in tasca. Se sentite qualcuno che vi dice che ci sarà una svalutazione del 50%, un aumento della disoccupazione o quant’altro di negativo, ricordatevi che si tratta di uno pseudo esperto che, purtroppo, non sa di non sapere (malattia inguaribile !).

Come sempre: ci saranno dei vantaggi e degli svantaggi ed è impossibile quantificare a priori se saranno maggiori i primi o i secondi.

Sarebbe certamente un gran casino ma non c’è scritto da nessuna parte che l’Italia ne uscirebbe con le ossa rotta.

Oggi, chi si presenta in televisione con la faccia funerea, è lo stesso che prevedeva disastri apocalittici se la Gran Bretagna fosse uscita dall’euro. Alla fine della fiera nessun meteorite è caduto sulla faccia della terra. Nonostante ciò, avete sentito qualcuno cospargersi il capo di cenere ed ammettere: “mi sono sbagliato!”. Io no. Per loro il disastro è soltanto rimandato (prima o poi un crack dovrà pur arrivare e allora potranno sempre sostenere: “io l’avevo detto con un tot d’anni d’anticipo!”.

 

Vi ricordate delle previsioni nefaste qualora Trump fosse salito al governo della nazione più potente del mondo? La borsa ha festeggiato ed è salita del 50%! Nessuno ha ricevuto un meritatissimo Tapiro.

Questo per sottolineare come i “pezzi grossi”  che scrivono sui giornali o si ascoltano in TV, spesso e volentieri, non sanno neanche di cosa parlano.

Per cercare di prevedere cosa potrebbe succedere in caso di ItalExit bisognerebbe andare indietro nel tempo e trovare un evento che potrebbe (almeno) assomigliare.

Quello più simile è stata l’uscita della Lira dallo SME (il Sistema Monetario Europeo, il “nonno” dell’Euro) nel 1992.

Allora c’era l’ECU, una moneta virtuale, e tutte le altre valute nazionali (Franco, Marco, Fiorino ecc) erano “agganciate” l’una all’altra e non potevano oscillare oltre il 2,25% da una parte o dall’altra (già allora eravamo dei “sorvegliati speciali” e la nostra valuta aveva una banda più ampia: il 6%).

Si era creata una specie di “stabilità” monetaria.

Nell’estate 1992, per tutta una serie di eventi che è inutile ricordare, questo “serpente monetario” saltò per aria e le monete iniziarono a muoversi in maniera incontrollata.

Il Marco Tedesco, che quotava circa 750 Lire, esplose al rialzo e schizzò fino a 1.200 Lire per poi assestarsi nei pressi di 1.000 Lire.

Furono giorni difficili: Ciampi, governatore della Banca d’Italia, sputtanò un importo miliardario di riserve per cercare di evitare la svalutazione. Fù inutile. Le quotazioni delle monete erano rimaste ingabbiate per troppi anni ad un livello non congruo e si adeguarono tutt’in un colpo al loro vero valore !

Questo nel BREVE. Pochi ricordano che nel MEDIO periodo iniziò un periodo molto favorevole per la nostra economia. Le aziende esportavano a più non posso, la borsa saliva a razzo e anche se pagavamo di più il Petrolio e l’inflazione era aumentata di qualche punticino, la situazione era decisamente migliorata.

Chi è che stava peggio ? La Germania non era più competitiva come prima, faceva  fatica a far concorrenza alle nostre merci e arrancava a più non posso.

Un’ultima cosa, molto importante: ci fù una svalutazione del 30/40% ma nei confronti delle altre valute. Non ci fu un aumento di tale importo nell’inflazione. In pratica: con i soldi che avevo in tasca potevo comprare le stesse cose di prima (o quasi).

C’era una grossa differenza soltanto se dovevo investire sulle altre monete o se dovevo comprare dei beni all’estero.

Ed è per questo che le nostre merci erano diventate così appetibili. Esempio: se prima con 30 milioni di lire potevo comprare una Bmw, dopo ne servivano 40 o 50. Qualcuno, perciò, preferiva acquistare un’Alfa o una Lancia che costavano un tot in meno.

La più grande (veloce) perdita del potere d’acquisto dai tempi dell’inflazione petrolifera degli anni settanta ci fu con l’introduzione dell’euro e il suo “arrotondamento” a 2mila.

Questa è la mia inutile opinione. Chi vivrà, vedrà. Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Buon pomeriggio, a domani sera.


Franco Meglioli
www.megliolitrading.it

 

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