Gli investitori appaiono più saggi di quanto si ritenga

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/12/2018 12:08

Gli investitori tirano un sospiro di sollievo: novembre si chiude per il MSCI ACWI con una performance positiva; con 14 indici sui primi 25 al mondo per capitalizzazione che vedono il saldo collocarsi sopra la linea dello zero. È un sollievo perché, secondo le stime, il mese passato è stato il primo del quantitative tightening (QT) globale: con le banche centrali che nel complesso iniziano il laborioso processo di rimozione dell'eccezionale stimolo monetario che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni.

Non che gli effetti non si scorgano: con il repentino declino dei leveraged loan, fra i pochi investimenti a vantare un saldo generosamente positivo fino ad ora, sono poche le asset class che hanno brillato nel 2018. Deutsche Bank calcolava qualche giorno fa il comportamento più deludente dell'ultimo secolo in termini di forme di investimento capaci di battere la semplice liquidità USA. Per fortuna gli Stati Uniti difendono il blasone: complice il generoso rimbalzo della scorsa ottava, lo S&P torna in abbondante territorio positivo per l'anno corrente, e contribuisce a migliorare la performance media ponderata degli indici mondiali, in cui gli Stati Uniti pesano per quasi il 40%. Ma il Value Line Index segnala come per l'azione mediana americana il 2018 sia stato fino ad ora negativo. D'altro canto, se appena il 19% delle economie globali vanta un Economic Data Change Index (EDCI) in territorio positivo, è normale che il mercato azionario ne risenta.

In questo contesto, gli investitori appaiono più saggi di quanto la retorica del "parco buoi" suggerisca. Il debito a margine si contrae per la quarta volta negli ultimi cinque mesi, ed ora risulta in contrazione rispetto ad un anno fa. Il sondaggio settimanale di AAII conferma una prevalenza di ribassisti fra i piccoli investitori. La media a 9 settimane della differenza Tori-Orsi evidenzia una persistente pendenza negativa, che in una qualche misura contiene le velleità rialziste manifestate dallo S&P500. Alla luce della correlazione storica fra queste due misure - vistosamente venuta meno nei mesi estivi, prima dell'aggiustamento di ottobre... - è ragionevole muoversi con circospezione.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

 

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