Gli istituzionali italiani continuano a coprire il portafoglio

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 04/04/2017 00:09

Gli investitori sono contagiati da una sindrome da iperattività; esemplare la settimana passata, che secondo BoA Merrill Lynch ha visto flussi in entrata sia verso i fondi obbligazionari (9.6 miliardi di dollari) che verso i fondi azionari (6.5 miliardi). Così, giusto per non sbagliare. Ma sono stati i mercati azionari a brillare fino ad ora, con quasi cinque trilioni di dollari di capitalizzazione guadagnati nel primo trimestre - come a dire, l'intero PIL del Giappone - a fronte di 1500 miliardi di dollari di maggior valore generato sui mercati obbligazionari globali. In termini di performance spicca l'Equity (+7%), che ha nettamente battuto il mercato obbligazionario (+2% nel primo quarto di quest'anno). Il dollaro è sceso del 2% nel primo trimestre ma, a dispetto di correlazioni non più così confortanti per gli investitori, ad avvantaggiarsene non sono state le materie prime, scese del 5% nei primi tre mesi dell'anno.

Anche Piazza Affari, per una volta, ha brillato nel trimestre appena concluso; merito soprattutto della straordinaria performance nel mese di marzo: il migliore (+8.75%) degli ultimi 19 anni. Da quando esiste il mercato telematico, si contano appena altri sette casi di performance superiore al 4% nel mese appena terminato. La casistica sottolinea l'eccezionalità del risultato conseguito, ma sfortunatamente non è abbastanza ampia per consentire proiezioni statisticamente credibili; perché altrimenti avremmo commentato un seguito molto netto, come commentiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Sta di fatto che gli istituzionali si mantengono ancora guardinghi: il rapporto fra opzioni put e opzioni call sull'indice risulta superiore a due volte per la quarta seduta negli ultimi nove giorni. Dal 2002 un simile evento è stato registrato in tutto soltanto altre sei volte. Il grafico mostra la casistica più recente: anche in questo caso non disponiamo di osservazioni in abbondanza, ma il seguito non è stato di sicuro memorabile...


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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