Massiccio disimpegno dal mercato da parte degli investitori

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/07/2018 15:35

Si conclude bene la prima settimana di luglio. I principali indici azionari mettono a segno confortanti recuperi, che sfruttano al meglio la sollecitazione dei supporti: l'orbita della media mobile a 200 giorni per l'Eurostoxx50, il long stop settimanale per lo S&P500. Incoraggiata dal Buy Sequential setup dello scorso 28 giugno, Piazza Affari partecipa al recupero e ripristina l'uptrend di breve periodo. Ma la sfida si gioca sempre in prossimità dell'ex supporto ora resistenza in area 22400 punti di indice MIB: fin lì si sarebbe trattato di null'altro che un rally correttivo.

È encomiabile questa capacità di tenuta, a fronte di un quadro monetario di certo non stimolante. Mentre procede, a scartamento ridotto, l'attività di stimolo da parte della Banca Centrale Europea, negli Stati Uniti la Federal Reserve mantiene la barra a dritta, con la riduzione delle dimensioni del bilancio che casomai si intensifica: nelle ultime 13 settimane (tre mesi) la contrazione della base monetaria ha superato gli 84 miliardi di dollari. Un ritmo prima d'ora sperimentato soltanto nel 2008. Da ottobre scorso il Quantitative Tightening ha superato i 150 miliardi. Deve essere davvero forte, la tendenza di Wall Street, per aver finora resistito a questa stretta monetaria...

Più verosimilmente, il rallentamento congiunturale sperimentato fra dicembre e giugno, ha indotto gli analisti a rivedere verso il basso le stime di crescita economica; con l'effetto che i dati pervenuti nelle ultime due-tre settimane hanno sorpreso in positivo, grazie proprio all'abbassamento dell'asticella delle aspettative. Ciò ha evitato provvidenzialmente l'abbattimento di supporti dalla rilevanza strategica.

Certo, resta da dimostrare la qualità della recente reazione: ma questo è un altro discorso. Così come, d'altro canto, ci sarebbe da ponderare l'effetto del massiccio disimpegno registrato nelle ultime quattro settimane: quasi 40 miliardi di dollari di deflussi netti da fondi ed ETF azionari. In chiave contrarian, ci sarebbe da comprare azioni a man bassa: ne discutiamo analiticamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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