Nuovo record storico di longevità dell'espansione economica

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 04/11/2019 12:39

Provvidenzialmente, la maggior parte degli investitori trascura gli aspetti decisivi, soffermandosi sempre sull’ultimo motivo esogeno per rimanere ai margini dei listini azionari. Ora, l’avvio della procedura di impeachment ai danni del presidente USA.

Incoraggiati da Wall Street, i mercati azionari mondiali raggiungono venerdì un nuovo massimo storico: in termini di quotazioni del MSCI World, ma anche sotto la prospettiva della capitalizzazione complessiva: salita oltre gli 81 trilioni di dollari. In dieci mesi, la ricchezza finanziaria è aumentata di 12 mila miliardi di dollari.

Esemplare il mese di ottobre, con un corposo apprezzamento che in pochi si aspettavano alla vigilia. D’altro canto, con un ISM Index negli Stati Uniti su minimi pluriennali, con le schermaglie commerciale fra USA e Cina che non accennavano a rientrare, con l’incertezza sulla Brexit che dominava in Europa e con una stagione degli utili che lasciava presagire una probabile recessione dei profitti; ben pochi investitori erano disposti a mettere da parte le cautele e le remore che ha contraddistinto il loro comportamento per buona parte del 2019.

Succede invece che, venerdì mattina, con 124 mesi di anzianità l’espansione economica ha raggiunto un nuovo record storico di longevità, perlomeno se partiamo da quando il treno ancora non era stato inventato; più del 70% delle aziende americane finora ha battuto le stime di utili per il Q3 (con una previsione di crescita del 2.5% evidentemente speculare rispetto al -2% atteso alla vigilia); e il 65% delle banche centrali di tutto il mondo risulta in modalità distensiva, avendo tagliato il tasso di intervento come ultima mossa. In termini medi ponderati, dal picco il costo ufficiale del denaro è calato di quasi 70 punti base.

Provvidenzialmente, la maggior parte degli investitori trascura questi aspetti decisivi, soffermandosi sull’ultimo motivo per rimanere ai margini dei listini azionari. Ora, a quanto ci dicono, l’avvio della procedura di impeachment ai danni del presidente degli Stati Uniti.

D’altro canto, come commentare l’ossessione con cui molti investitori hanno confrontato questo radioso 2019 con l’evoluzione del 1998? Un parallelo storico per la verità calzante fino ad agosto; ma non l’unico: come riportato nell'Outlook di metà anno, gli ultimi dodici mesi vantavano e tuttora vantano una stretta aderenza ad altre annate ben più confortanti.

Come il 2013, raffigurato nel Rapporto Giornaliero di oggi, e replicato come nemmeno in Turchia sanno fare. Se il confronto a distanza dovesse persistere, dovremmo confidare in ulteriori e ben misurabili apprezzamenti da qui alla fine dell'anno.


Articolo a cura di Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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